domenica 26 gennaio 2020

Strifti spanakopita alla siciliana


Vi ho sempre raccontato che la pita o meglio pitta è una delle più antiche preparazioni greche. Ancor prima della nascita di Cristo, gli antichi greci (come anche molti altri popoli) cuocevano su pietre roventi un impasto di acqua e farina e lo condivano con tutto ciò che avevano a disposizione. Al lungo andare le spianate andavano sempre di più assottigliate e sovrapposte e altre si aggiungevano sopra per formare una pietanza più consistente, la pitta. Da testimonianze archeologiche risulta che oltre i formaggi e la carne usavamo condire le pitte con verdure e pezzi di pesce che conservavano sotto sale. L'uso del pesce però è caduto in disuso, tanto che non è presente in nessuna pita tradizionale che si prepari ancora. Parlando di spanakopita (pita di spinaci) con una amica e collega blogger, mi ha raccontato che a sua cara nonna siciliana piaceva condire gli spinaci con dei filetti di acciughe. Io che ero in cerca di un nuovo ripieno, che avevo la curiosità di capire come poteva essere usare il pesce per salare una pita, e il debole le nonne che lasciano una tracia indelebile nelle vite delle nipoti, ho colto subito il suggerimento ed eccola qua la strifti (ovvero attorcigliata) spanakopita alla siciliana: 


Ingredienti:
per due chiocciole

  • 60 g di farina di semola rimacinata
  • 60 g di farina 00
  • 2 cucchiaiate di olio extravergine d'oliva
  • 1 cucchiaino di aceto
  • 1 g di sale
  • amido di mais per la stesura
  • olio extravergine per ungere i fogli
  • 60 ml olio d'oliva extravergine (3 cucchiaiate)
  • 1 spicchio d'aglio
  • 500 g di spinaci
  • 3 pomodori secchi
  • 2-3  filetti di acciughe sottolio
  • pepe nero 


Procedimento:

Lavate e lasciate scolare bene gli spinaci, dopodiché tagliateli grossolanamente.
Mettete l'olio e lo spicchio d'aglio aperto a due in padella e appena inizia a scaldarsi aggiungete gli spinaci e fateli appassire. Spegnete la fiamma e aggiungete i pomodori secchi triti col coltello e i filetti di acciughe spezzettati e pepe nero macinato sul momento. Lasciate raffreddare e insaporirsi.
Per la filo vi metto tre link dove potete leggere e vedere come procedere per la pasta fillo.
Intanto mischiate le farine, aggiungete il sale, l'olio, l'aceto, acqua, impastate un panetto, 
lasciatelo cadere dall'alto sul banco di lavoro per una decina di volte, ottenendo alla fine un panetto più omogeneo, copritelo con pellicola e lasciate riposare per 20-30 minuti.
Se volete leggere o vedere le foto su come stendere la pasta fillo rustica trovate tutto QUI.

Se preferite vedere come si fa la pasta fillo con riprese belle, le trovate sulla prima parte della trasmissione "2 chiacchiere in cucina".  Eccovi il video:

E qui invece se vi accontentate anche di riprese brutte fatte da me: 

Come si procede invece per formare la chiocciola della strifti ve lo mostro in questo video di pochi minuti e i giochi sono fatti:


Se optate per conservare tutto, potete congelare e cuocere direttamente dal freezer nel momento più opportuno,
In ogni caso, cottura a forno, portato precedentemente a 180°C, statico o ventilato, per 25-30 minuti, fino a doratura desiderata.




 





domenica 19 gennaio 2020

Minestrone di zucca, verza e cicerchia


Il minestrone di solito dovrebbe essere un piatto confortante,  ma a casa mia fa sprofondare allo sconforto più assoluto i tre quarti della famiglia. Al nostro papà piace e io riconosco il grande valore nutritivo di un piatto di minestrone ma non ne vado pazza. Il piccolo lo mangia perché tendenzialmente vegano se nessuno gli piazza davanti dei wurstel e l'adolescente di casa che mastica anche il brodo prima di ingoiarlo è capace di farsi venire una crisi di pianto alla parola "minestrone". A casa però il mangiare è un gioco a livelli, come nei videogiochi! Per passare al livello successivo, quello più sfizioso, si deve raccogliere sufficienti stelle al livello precedente, quello dove bisogna affrontare draghi e mostri e ingoiare rospi!
Il minestrone fatto su estro creativo di chi cucina, mischiando una parte di ortaggi con legumi è un piatto tipico della cucina italiana. In Grecia i minestroni sono di solito zuppe di legumi che seguono ricette ben precise. Il minestrone di zucca, verza e cicerchia è stato ideato tuttavia con una forte impronta greca, ovvero la presenza del limone. Si potrebbe aggiungere anche riso integrale e zenzero che entrambi leggano bene con il resto degli ingredienti, ma già così era comunque una bontà. Abbiamo fatto felice il papà e ci siamo ricaricati di vitamine e sali minerali in modo più buono possibile, perché alla fine dei conti, anche se come piatto per me ed Emmanuel non rimane tra i nostri preferiti (Joshua resta a metà), abbiamo dovuto ammettere che era veramente buono. Eccovi la ricetta:


Ingredienti:

  • 100 ml di olio extravergine d'oliva
  • 2 carote
  • 4 cipolle fresche
  • il cuore di un cavolo verza (circa 200 g) 
  • 300 g di zucca Delica o Marina di Chioggia
  • 200 g di cicerchia decorticata e spezzata
  • 15 g di sale circa
  • succo di un limone


Procedimento:

Pulite le carote e tagliatele a pezzettini. Fatto lo stesso con le cipolle fresche, privatele delle foglie esterne, e dalla punta e tagliate a tocchetti. Mettete a scaldare 80 ml di olio e rosolate per qualche minuto carote e cipolle. Aggiungete il cuore della verza tagliata a pezzi e aggiungete acqua calda fino a coprite bene gli ortaggi e unite la cicerchia. Appena inizia a bollire abbassate la fiamma al minino, pulite e tagliate la zucca a tocchetti. Aggiungete il sale, la zucca ed eventualmente acqua calda. Lasciate bollire dolcemente per 30 minuti.
Quando il minestrone avrà preso raggiunto la consistenza che desiderate, spegnete, aggiungete il succo di un limone e condite con il resto dell'olio d'oliva.
Servite caldo con del buon pane e se per caso il minestrone risulta ostico come piatto per qualche commensale, abbiate l'accortezza di preparare anche qualcosa di sfizioso per dopo pasto!




venerdì 17 gennaio 2020

Fegato alla veneziana di Apriti Sesamo


Qualche settimana fa mio figlio di 9,5 anni si è impuntato che deve imparare a cucinare. Giusto, logico e sacrosanto! La pazienza di chi dovrebbe invece tramandare il sapere non sempre è presente e alle sue insistenze che doveva fare lui, dopo aver fatto funghi pleurotus trifolati in autonomia e dopo anni che cerca di rubarmi il mestiere osservando ho voluto buttarlo subito in acqua alta, come si dice, con una ricette non proprio da bambini. "Faccio io la cena! Faccio io! Cosa dobbiamo cucinare?" Nel mio tentativo di scoraggiarlo gli misi davanti un fegato di maiale che nonna ci aveva procurato: "Abbiamo questo da cucinare." E lui, tendenzialmente vegetariano, lo affrontò in modo al quanto professionale! Lo ispezionò e chiese: "è morto?" (domanda universale dei vegani). "Ok, lo cucino io."  Ha tagliato le cipolle assaggiando i pezzi più teneri mentre il fratello piangeva a fianco chiedendo: quando finisci?
Senza batter ciglio ha tagliato il fegato e ha seguito perfettamente le istruzioni. Io ho dosato solo il sale ed ecco a voi ricetta e risultato!
Il fegato alla Veneziana lo preparò mio marito tanti anni fa e non so perché la mia mente registrò un ingrediente che la ricetta originale non prevede, ma che ci sta da Dio e noi ormai non possiamo fare a meno della tazzina di brandy. Provate una volta il fegato alla veneziana di Apriti Sesamo e ditemi che ve ne pare.



Ingredienti:

  • 300 g di fegato di maialetto
  • 60 ml di olio extravergine d'oliva (se siete al nord, in climi più freddi usate metà olio e metà burro)
  • 2 cipolle bianche
  • 4-5 g di sale
  • 1 foglia di alloro (lo troverete con salvia, lo troverete con prezzemolo, a me piace con alloro)
  • 1 tazzina da caffè brandy


Procedimento:

Lavate il fegato, lasciatelo scolare e tamponatelo con un po' di carta da cucina. Tagliate a fette le cipolle e il fegato a striscioline. In una tegame ampio mettete a rosolare la cipolla con 60 ml di olio extravergine d'oliva, la foglia di alloro e qualche goccio d'acqua affinché si ammorbidisca e inizia a dorarsi.
Quando la cipolla sarà quasi pronta e senza acqua, alzate in fuoco, mettete le striscioline di fegato e appena sigillate (appena cambiano colore) sfumate con la tazzina di brandy, abbassate il fuoco e lasciate andare per 5-6 minuti. Prima di spegnere salate e lasciate riposare una decina di minuti prima di servire.



martedì 14 gennaio 2020

Panini al latte


Soffici e gustosi panini al latte da gustare in mille versioni! Dopo due rinfreschi  del mio lievito madre mi avanzavano 114 grammi e ci ho ricamato sopra un po' di altri ingredienti, sfornando questi meravigliosi panini al latte con lievito madre ma non temete, se non adoperate il lievito madre vi dico anche come sostituirlo con lievito di birra. Non pensavo potessero essere così buoni. Tanto da meritare assolutamente  un posto al blog, anzi, il primo post del 2020! Morbidi, gustosi, dal profumo di burro (anche quello fatto da me, montando panna fresca fino a farla impazzire tirando fuori un burro squisito).
La mattina ho rinfrescato il mio lievito madre impastandolo con 100 g di farina e 50 g di acqua e l'ho lasciato 24 ore. Il giorno dopo mi serviva rinfrescarlo ancora per dargli un po' di forza prima di metterlo in letargo e conservarlo come la nonna mi insegnò nella notte dei tempi: "ovvero, fai una piccola pallina (io 50 g) e lo butti dentro il sacchetto della farina coprendolo. Lì può stare anche 20 giorni... " e così faccio. Quindi, al secondo rinfresco, ho messo da parte la mia pallina di lievito madre e mi restavano altri 114  grammi che ho lasciato riposare per un ora (giusto il tempo per decidere cosa farne), poi via, mani in pasta e divertiamoci! 


Ingredienti:
per 8 panini
  • 114 g di lievito madre al secondo rinfresco (oppure 35 g di acqua tiepida, 3 g di lievito di birra, 75 g di farina)
  • 350 g di farina 00
  • 50 g di burro fuso
  • 180 g di latte tiepido + 20 g
  • 7 g di sale
  • 4 g di zucchero
  • latte per spennellare


Procedimento:

In una ciotola di vetro mettete il burro fuso, i 180 g di latte tiepido e lo zucchero. Aggiungete la farina, mischiate, unite anche il lievito madre e impastate per 10 minuti circa, fino ad ottenere un impasto omogeneo. (Nel caso non aveste il lievito madre, create prima un panetto, sciogliendo in acqua tiepida 3 g di lievito di birra e aggiungendo 75 g di farina.)
Sciogliete il sale ai restanti 20 g di latte, aggiungetelo nel impasto e lavoratelo altri 10 minuti, fino a completo assorbimento. 
Coprite con pellicola alimentare e lasciate riposare l'impasto in luogo caldo per 4 ore circa.
Mettete l'impasto in un piano di lavoro, stendetelo un po' con le mani e tagliatelo in 8 parti. Raccogliete ogni parte in una pallina e posizionatela in una teglia foderata con carta da forno. Coprite con un telo di plastica (io apro con le forbici un sacchetto di plastica di quelli che servono per conservare alimenti in frigo/freezer) e lasciate in luogo caldo per altre 4 ore circa.
Portate il forno statico a 180°C e dopo aver spennellato di latte i vostri panini, metteteli nella posizione più bassa del vostro forno. Dopo 15 minuti spennellateli nuovamente di latte e lasciateli cuocere per altri 15 minuti.

Farcite con dolce o salato e gustateli! Un abbraccio, alla prossima!