martedì 28 giugno 2016

Amaretti



Un dolce fatto di mandorle dolci e mandorle amare che accomuna Grecia, Italia, Svezia e sicuramente qualche altro paese che io ignoro.
Ebbene sì! I tanto amati amaretti diffusi in tutte le regioni italiane, (nella loro versione sarda per la precisione) si trovano identici in Svezia, ma fanno parte anche della cucina greca! Solo che dalle mie parti non si chiamano amaretti bensì ergolàvi ovvero "impresari edili!"
Cosa c'entrano gli amaretti con gli impresari edili resterà, credo, per sempre un mistero! L'unica cosa certa è che per essere amaretti autentici devono contenere una piccola quantità di mandorle amare e non soltanto l'essenza.
Tanti gli interrogativi che sorgono. Dove trovare mandorle amare? Ma soprattutto, quante mandorle amare si possono mangiare, dato che in grandi quantità risultano velenose per il rilascio di cianuro nel organismo? Le risposte ce li ho date dalla mia bisnonna che durante tutto il periodo delle albicocche usava mangiare oltre che il frutto anche il piccolo seme amaro che si trova dentro il nocciolo, l' armellina!
La bisnonna, nata e vissuta nella montagna dei Centauri, monte Pelion, con la concentrazione più alta in Europa di erbe officinali, sapeva usare tutte le erbe e l'alimentazione a favore della sua salute. Morta a 97 anni una mattina come le altre, coricandosi e chiudendo gli occhi. Quindi se mi diceva che le mandorle amare bisogna mangiarle (lei diceva che prevenivano il cancro) ma in piccole quantità, non più di 3-4 al giorno, i conti sono presto che fatti. Con le seguenti quantità di mandorle dolci escono 15-16 amaretti. Quindi non si devono usare più di 45 mandorle amare, basandosi chiaramente sulle mie conoscenze da bisnipote!
Adesso che ci sono le albicocche non perdete l'occasione di valorizzare l'armellina! Raccoglietele, preparate profumatissimi amaretti e fate la scorta essiccandole e conservandole in un contenitore  ermetico nel vostro frigo!


Ingredienti per 15-16 pezzi:
  • 250gr mandorle dolci
  • 45 mandorle amare
  • 2 albumi d'uova piccole
  • 125gr zucchero a velo
  • pizzico di sale
  • filetti di mandorle o 15/16 mandorle intere, oppure 15/16 ciliegie candite per decorare

Esecuzione:

Riempite un pentolino di acqua e portatela in ebollizione. Spegnete e tuffate le mandorle (dolci e amare) per 1-2 minuti. Scolatele e sono pronte ad essere facilmente spellate. Asciugatele e mettetele in una padella antiaderente per qualche minuto a fuoco basso, in modo che perdano l'umidità senza tuttavia abbrustolirsi! Lasciatele sfreddare e tritatele a farina finissima.

Montate a neve ferma i bianchi d'uovo con un pizzico di sale.

Mescolate la farina di mandorle con lo zucchero a velo e aggiungendo i bianchi montati a neve e mischiate delicatamente.

Formate delle palline dimensione di una piccola albicocca, schiacciatele leggermente e mettete in una teglia foderata da carta forno. Potete usare anche un cucchiaio, mettendo una cucchiaiata di impasto per ogni amaretto. 

Decorate a piacere, con filetti di mandorle o una mandorla intera puntata al centro, oppure con una piccola ciliegia candita.

Cuocete a forno prescaldato, a 160°C per 30 minuti circa.  


9 commenti:

  1. che belli ed invitanti i tuoi "amaretti" L'aspetto è magnifico,complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cristina! Con questi "amaretti" credo di aver onorato la categoria degli impresari edili! :-D

      Elimina
  2. che buoni Eleni... e che bella spiegazione hai dato, grazie! sai che qui da me trovare le mandorle amare è un'impresa non da poco, (le armelline) infatti quando ho fatto la colomba ho ripiegato per l'aroma naturale, che fossero anti cancerogene non lo sapevo, la saggezza delle nonne.. ma la longevità credo sia più nel dna e se si ha fortuna di incazzarsi poco... temo. bacioni

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Simo. La mia nonna era veramente saggia, la bisnonna invece era una gran menefreghista. Molto zen, grandi conoscenze di automedicazione e non si incazzava mai, perché aveva l'arte di far incazzare gli altri, pace all'anima sua! Ecco perché visse quasi un secolo. :-)

      Elimina
  3. Risposte
    1. Grazie Mila! Che bello il tuo blog!!! Mi sono messa tra i tuoi lettori fissi!

      Elimina
  4. Non avevo idea che anche in Svezia mangiassero gli amaretti, si vede che sanno quanto sonno buoni. Grazie per la ricetta!
    Cari saluti,
    Flo

    RispondiElimina
  5. Che buoni questi amaretti, mia nonna ne preparava una versione simile per Natale,io li adoro. Un bacione e buon inizio di settimana

    RispondiElimina

Grazie per essere passati e aver lasciato un commento! Ogni critica, perplessità, domanda sono per me spunti di riflessione e crescita!