domenica 5 giugno 2016

Crema di mais


Katsamàki, cucinagreca. Una vecchia ricetta, semplice e nutriente che sta per scomparire.

Salviamola allora raccontandola esattamente come è registrata nelle memorie della mia infanzia:

Distribuiva il latte di capra bollente nelle tazze di noi nipoti, riempiva quella della sua anziana madre e se avanzava guardava il nonno con complicità. Rimetteva il pentolino sul fuoco, aggiungeva dello zucchero nel poco latte rimasto e faceva cadere a pioggia la farina di mais. Stava attenta che non si attaccasse sul fondo e mischiava finché la crema cominciava ad addensarsi. Un profumo particolare invadeva la loro piccola cucina. Rovesciava la crema in un piatto fondo e glielo porgeva ancora bollente. "Sapa?" Gli chiedeva avvicinandoli il barattolo mentre lui ridendo sotto i baffi faceva cenno di sì. Domanda retorica ma più che altro di rito. Per lui katsamàki, la crema di mais andava sempre condito con sapa. Mosto d' uva cotto e ristretto che serviva per preparare  i mustaccioli. Lei si sedeva vicino a raschiare col cucchiaio il fondo del pentolino. Ecco, per me la crema di mais fatta con latte di capra è l'immagine dei loro visi felici in un momento di pausa e condivisione. Un momento di complicità tra loro, una coccola che lei gli concedeva quando era possibile.  


Ingredienti:
  • 500gr latte di capra (O il latte che preferite. Mia nonna aveva la capre quindi usava quello)
  • 45gr farina di mais
  • 50gr di zucchero
  • pizzico di sale
  • sapa oppure miele

Esecuzione:

Mettete il latte in un pentolino, aggiungete un pizzico di sale e lo zucchero e portate in ebollizione.

Gettate a pioggia la farina di mais (che non è quella per la polenta, bensì una macinata ancora più fine. Abbiate fede, in seguito al crescente numero di persone intolleranti al grano/glutine ho cominciato a vederla circolare anche nel mercato italiano.)

Mescolate con una frusta a mano finché non si adensi e lasciatela bollire per qualche minuto. Fate attenzione che non si attacchi sul fondo!

Sporzionate in 3-4 coppette di vetro e condite con sapa o miele. Si può consumare caldo come colazione di mattina o freddo come dessert di sera.




Potete anche capovolgere la coppetta, dopo averla lasciata assorbire la saba.


4 commenti:

  1. Trovo questo dolce delizioso: amo tantissimo i dolci al cucchiaio e mi piace la semplice golosità di quello che proponi oggi, bacioni!

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    1. Grazie! Per me è un dolce che ha sapore d'infanzia...

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  2. Che buona che deve essere, mi ispirissima! La farina fine di cui parli è il fumetto di mais, per caso, o un'altra farina ancora?

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    1. Ciao Zeudi, sì, credo che la farina sia proprio quella che dici! Farina fumetto di mais. Ho visto che è la più fine che ci sia. Io finora mi rifornivo dalla Grecia ma adesso cercherò anche qui la fumetto! Grazie!

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