sabato 4 marzo 2017

Quaglie al mirto



Ricetta tipica di terra sarda. Una specialità regionale che come quasi tutte le specialità sarde veicola una semplicità ancestrale. Riporta l'atto del nutrirsi stando in cima alla catena alimentare. Tanti anni fa nei migliori mercati si trovavano le grive al mirto, il prelibato (e costoso) "mazzo di grive".  Piccoli uccellini di cacciagione (tordi e merli) bolliti e aromatizzati al mirto. Oggi la cacciagione di tordi e merli è proibita ma con delle quaglie di allevamento di ottima qualità si ottiene un risultato eccellente che non fa per niente ripiangere il periodo di libera caccia dei piccoli uccelletti!
Gli ingredienti pochi e la preparazione semplice ma ci sono due componeni fondamentali per la buona riuscita: l'ottima qualità delle quaglie e la frescezza dei rami di mirto.


Ingredienti:
  • 4 quaglie
  • 1lt d'acqua
  • 1 cucchiaino di sale
  • rami di mirto freschi in abbondanza


Esecuzione:

Togliete eventuali residui di piume delle quaglie, lavatele e lasciatele scolare. Componete fusi e ali servendovi di spago da cucina. Potete anche metterle direttamente a bollire (ma io, ve l'ho già detto che cucino insieme ai miei spiritelli e quello di nonna Marigoula scuote la testa e dice "Bah! Non le vorrai buttare in acqua come capita, che escono senza dignità!" Quindi le ho legate....) Portate in ebollizione un litro d'acqua in una pentola stretta e alta. Mettete le quaglie e fattele bollire per 30 minuti.
Disponete la metà parte dei rami di mirto su un foglio di carta forno, tirate fuori le quaglie, poggiatele sopra, salatele bene con un cucchiaino di sale, coprite con il resto dei rami di mirto e incartate per bene gli uccelleti. Lo spago lo toglierete prima di servirle, perché bisogna chiuderle nel mirto ancora bollenti. Avvolgete il vostro pacchettino in un panno da cucina pulito e privo di odori di detersivo.

Le vostre quaglie saranno pronte dopo 24 ore.
Si mangiano a temperatura ambiente e insieme a formaggi vari costituiscono uno sfizioso stuzzichino che accompagna bicchieri di ottimo vino sardo (io Monica o Carignano del Sulsis).

Nota: Non azzardatevi a buttare l'acqua di cottura! Non perché in cucina non si butta nulla, come si dice, ma perché costituisce un ottimo brodo per un risotto! Filtratelo, sgrassatelo se occorre e usatelo. E' di una squisitezza unica! 


 




3 commenti:

  1. Cara Eleni, io per principio non mangio uccelli, ciò che invece mia moglie piacciono tanto!!!
    Ciao e buon fine settimana cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. :-))))) Buongiorno e buona settimana Tomaso! Niente polenta e osei per te, allora!!!

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  2. Che bontà, Eleni. Vale la pena provare la tua ricetta. Mi resta solo il compito di trovare i rametti di mirto. Ricetta insolita ma di un sapore veramente unico. Un ottimo finger food. Complimenti !!

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