venerdì 29 giugno 2018

Ciambellone della nonna


Della mia ovviamente, quindi la ricetta è di nonna Marigoùla. Un soffice ciambellone, profumatissimo e gustoso come (per me) nessun altro, concedetemelo! Questa è la prima ricetta vera nella quale ricordo di aver messo le mani. La mia cucina agli esordi era vegana e di alto livello; coi i petali dei fiori del giardino facevo dei minestroni coloratissimi come certi piatti che si vedono ultimamente in giro. Con foglie di castagno facevo gli involtini di erbe e imboccavo la capra di nonna. Le bucce di patate le facevo bollire con poca acqua (con la sua supervisione sempre) e appena si sfreddavano si aggiungeva la crusca e le galline impazzivano. Un misto di riso e briciole di ogni genere era il mangime da spargere intorno ai grandi formicai e una volta preparai anche dei biscottoni impastando acqua, farina, zucchero, lenticchie, pastina e crusca e lasciando tutto asciugare sotto il sole cuocente d'Agosto. Le torte si facevano di terra setacciata, foglie di basilico, more e venivano cosparse di sciroppo per la tosse rubato dalla bisnonna. Ma il ciambellone nonna me lo faceva fare per davvero e si partiva dal "vai al pollaio a prendere le uova". Mi lavavo bene le mani e con una mano tenevo sul grembo la bacinella con l'altro mischiavo uova e zucchero fino a fare la cremina bianca e spumosa. A quel punto secondo me era pure pronta per essere mangiata ma la nonna diceva di no. Di quel ciambellone ricordo i passaggi della preparazione tutta rigorosamente fatta a mano e il profumo ma per le dosi mi sono aggiustata. Fondamentale e determinate il latte di capra e i due pizzichi di sale.
Così, identico lo preparai tanti anni fa in Africa insieme alle bimbe più grandi di un orfanotrofio per bambini sieropositivi. Anche loro avevano lavorato l'impasto a mano con tanta energia, chiacchiere e risate e forse quello era un ciambellone ancora più saporito di quello di nonna, perché gustato in compagnia di 50 piccole pesti con della gioia indescrivibile sui loro visi, mentre tenevano tra le mani una piccola e unica fetta. 





Ingredienti:
Per misurare usate una tazza da tè. Modo empirico e vecchio ma funzionale!
  • 2 tazze di zucchero (non colme, modeste)
  • 4 uova fresche
  • 125g di burro 
  • 1 tazza LATTE DI CAPRA
  • 3 tazze di farina 00 (io uso farina di riso)
  • mezza tazza di amido di mais
  • 2 pizzichi di sale
  • 2 cucchiaini colmi di lievito in polvere (1 bustina quasi)
  • 1 vanillina o scorza di limone


Esecuzione:

Con le fruste elettriche lavorate le uova con lo zucchero finché non diventano una spuma quasi bianca. Aggiungete il burro sciolto e il latte a temperatura ambiente.
Mettete la vanillina o la scorza di limone e la farina setacciata con l'amido di mais e il lievito.
Versate in uno stampo per ciambellone che avete precedentemente imburrato e infarinato prelevando un po' degli ingredienti della ricetta e mettete a cuocere in forno statico (la nonna usava forno a legna...) prescaldato a 180°C per 40 minuti circa. In ogni caso fate la prova stecchino: infilate uno stecchino e badate che sia asciutto e pulito quando lo tirate fuori. Solo allora il ciambellone della nonna è pronto! Lasciate sfreddare leggermente e poi capovolgete sopra una grata in modo che sfreddi completamente senza bagnarsi dalla condensa dei vapori.



8 commenti:

  1. Cara Eleni, con un pezzo di questo ciambellone, io farei colazione.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Mi ispira un sacco questo ciambellone!!
    Quante cose facevi da piccola..Ti divertivi proprio tanto eh?!?

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  3. che bontà!! perfetto per la merenda!! :P

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  4. Deve essere davvero buono.. perché legato a dei ricordi veri e importanti della tua vita!!!! Un grande abbraccio .-****

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  5. anche io cominciai con il ciambellone! Ottimo quello della tua nonna!
    baci
    Alice

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  6. Io il latte di capra adoro berlo a colazione o come merenda però mi piacerebbe provarlo anche in questa fantastica ciambella.
    Baci,
    Flo

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  7. le tue ricette unite ai tuoi racconti mi piacciono sempre!!
    complimenti

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  8. prima ricetta è come il primo amore non si dimentica

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