lunedì 4 giugno 2018

Torta Ravanì


Questa torta mi è stata chiesta da chi recentemente ha fatto vacanze in Grecia ed è tornato con la grande voglia di prolungare i piaceri del palato incontrati. Ovviamente non potevo che mettermi all'opera per proporre la miglior ricetta secondo i miei gusti. Non sarà certamente come quella assaggiata in Grecia, ma può essere che sia ancora più buona, dato che mi è stata data da una persona di spessore, rigore, tradizione e buon gusto. Una persona che mi fa da "gruppo di controllo" diciamo. Ogni volta che voglio assicurami sull'autenticità di una ricetta, chiedo a Martha: "Tu come la fai?" E lei subito mi fornisce tutte le versioni e le variazioni che confermano quello che so o deduco da ogni ricetta.
Ravanì (o revanì) per esempio, non avevo mai fatto. Lo avevo soltanto mangiato da piccola fatto dalla madrina di mia sorella e dopo quella meravigliosa teglia di ravanì, non ne ho voluto più vedere per molti anni. Correva l'anno 1987 (l'ultimo atto di un'infanzia felice) mamma, papà, fratello di 3,5 anni e sorellina di 2 anni, tutti insieme ai padrini di mia sorella e la loro piccola figlioletta in vacanze Pasquali ad un remoto villaggio di pescatori: Trikeri! Località stupenda ma poco turistica. Le 4 stanze in affitto su tutto il villaggio erano esclusivamente destinate ad eventuali compaesani emigrati che venivano a fare visita ai parenti e non volendo disturbare preferivano dormire a pagamento. Un Venerdì Santo bellissimo, una veglia Pasquale suggestiva al massimo. La mattina dopo uscimmo per andare al kafeneio centrale (locali che iniziano la giornata di mattina servendo caffè per finire la notte servendo tutto quello che hanno e che possa costituire un pasto) per fare colazione e chiedere informazioni su dove si poteva mangiare. Niente! Tutto chiuso! Le persone di una casa della quale il cortile si affacciava verso kafeneio videro che eravamo in cerca di colazione e uscirono subito fuori: "è tutto chiuso oggi! Domani forse aprono. Venite che vi prepariamo un caffè. Venite, venite! Oggi è festa le case sono aperte a tutti!" Si erano stupiti che noi cercassimo un ristorante, perché pensavano per pranzo fossimo ospiti di qualcuno. Che se avessimo avvertito prima uno dei tanti locali avrebbe aperto. Ci chiesero se volevamo restare (gli arrosti poco più in là erano giravano sullo spiedo) ma i grandi ringraziarono e dissero che avevamo preso con noi roba da mangiare e che avremo festeggiato per Pasquetta, col tradizionale arrosto di agnello. Tornammo alle camere in affitto con mio fratello che durante il tragitto chiedeva a mo' di disco rotto: "Noi mamma agnello? Noi mamma agnello?" "Noi domani! Oggi abbiamo Ravanì" rispondevano i grandi e ridevano. Mi ricordo come fosse ieri la faccia di mio padre e del padrino quando desolati e afflitti in mezzo ai fumi di arrosto attraversati, al loro borbottare "manco una birra non abbiamo..." si sentirono rispondere da mia mamma: "abbiamo il latte dei bambini!" E così fu! Festeggiamo Pasqua a pranzo e a cena con la magnifica teglia di Ravanì preparata dalla madrina di mia sorella e brindando con le scatole di latte a lunga conservazione dei miei fratelli e il giorno dopo di prima mattina ci recammo nella trattoria vicina al mare e ordinammo un agnello arrosto (anche perché di Ravanì credo avessimo leccato pure lo sciroppo...) Furono le ultime vacanze spensierate (e avventurose) della mia infanzia e pochi mesi dopo tutto cambiò nella mia vita...

Dalla ricetta di Martha ho ritoccato la quantità di zucchero e trasformato tutto in grammi piuttosto che in tazze, ma vi assicuro che è molto, ma molto buona. Provatela e poi mi dite...



Ingredienti:

  • 5 uova
  • 50g di zucchero
  • 2 bustine di vanillina
  • scorza di una arancia grande, NON trattata
  • 140g di semola fine
  • 110g di farina 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 50ml succo d'arancia

dopo la cottura:

  • 170ml latte freddo

per lo sciroppo

  • 200g zucchero
  • pizzico di sale
  • 3 gocce di limone
  • 100ml acqua
  • 100ml succo d'arancia

Esecuzione:

Con le fruste elettriche lavorare bene le uova con 50g di zucchero fino a che non diventino spumose.
Aggiungete la vanillina e la scorza d'arancia.
Incorporare le polveri setacciate (farina, semola fine, lievito) e infine aggiungere i 50ml di succo d'arancia.
Versare su una tortiera piccola, (quelle monouso, di alluminio) e infornare a 180°C in forno statico prescaldato per 40-45 minuti circa. Non c'è bisogno di imburrare e infarinare la tortiera, come per magia la dopo aver bagnato la torta con latte e sciroppo si staccherà da sola.

Appena sfornata bagnatela col latte e subito dopo con lo sciroppo di zucchero, acqua, pizzico di sale e gocce di limone, che avrete fatto bollire per tre minuti e allungato col succo di arancia filtrato.

Lo sciroppo va aggiunto a più riprese perché ci mette un po' per assorbirlo e la teglia essendo piccola non lo contiene tutto in una volta.
Io dopo averla bagnata col latte e un po' di sciroppo l'ho tolta dalla tortiera e l'ho messa in una teglia più grande dopo ho aggiunto il resto dello sciroppo.

Appena si sfredda completamente trasferite in frigo e lasciate che continui ad assorbire per una notte.

Il giorno dopo tagliate rigorosamente a rombi e servite così com'è oppure con una palla di gelato alla crema.

In Grecia di solito si serve fredda dal frigo, con gelato kaimaki. Un gelato fatto di panna e aromatizzato con salep e mastice di Chios (simile alla gomma arabica).


14 commenti:

  1. Questa torta mi attira moltissimo, come tutte le tue ricette! Ti auguro una buona settimana! :)

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  2. Oltre a gradire l'ottima ricetta mi hai fatto sognare con il tuo racconto. Ho ritrovato l'atmosfera della Pasqua ortodossa e la grande ospitalità dei greci. Oltre che una brava cuoca hai una grande abilità narrativa! A quando la seconda puntata? Grazie a presto un abbraccio.

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  3. Un post molto bello! Mi hai portato in una magica atmosfera e mi hai fatto conoscere questa torta che presumo sia deliziosa. Da provare :)

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  4. Cara Eleni, un pezzo di questa torta tiramisù la prendo subito!!!
    Poi vorrei dirti che è passata la grande adunata di noi alpini a Trento, io ho fatto moltissime foto che ho pubblicato in 4 post credo che valga la pena di vederle tutte solo così vedrà quanta gente era a applaudire.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  5. da urlo!!! la proverò senz'altro!!! bravissima!!!

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  6. Deve essere strepitosa questa torta....assolutamente da provare...bravissima!

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  7. Grazie di cuore Eleni il dolce va abbinato al gelato e al tuo racconto che e meraviglioso come la terra da dove sei nata. Grazie per questa ricetta richesta da una turista per caso....

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  8. Che bel colore intenso e che aspetto soffice.... da rifare!

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    1. Sììì! Tra tuorli, semola e arancia esce una torta dal colore vivace! :-)

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  9. un dolce racconto per una torta golosamente da provare.
    complimenti!
    un abbraccio

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  10. Ora sarebbe il momento giusto per una bella fetta con gelato!!!
    Post molto bello, grazie per aver condiviso ricordi ed emozioni oltre che l'invitante ricetta!!!
    Baci

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  11. I sentori agrumati nei dolci li adoroooo... proverò subitissimo a realizzare questa delizia per la mia bambina

    https://nettaredimiele.blogspot.it

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  12. Non conoscevo questa torta è stata una sopresa

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