Translate

giovedì 17 agosto 2017

Frullato di pesche

Le portava delle pesche dolci e succose col velluto della loro pelle ancora intatto. Diceva che queste pesche le somigliavano o meglio che lei nella sua intimità era come le pesche. Paragone che non aveva mai capito fino in fondo o che non voleva mai capire fino in fondo.

 Lei prendeva le pesche, le frullava, allungava con acqua fresca, cubetti di ghiaccio, delle volte un poco di zucchero e gli porgeva il bicchiere. E in quei bicchieroni di frullato di pesche trovavano rimedio per la calura dell'estate, affogavano risate, desideri e mezze parole d'amore.

Erano le ultime sere che trascorrevano insieme prima che lei partisse in cerca di luoghi nuovi, incontaminati dalle brutture della sua giovane vita. Sere, notti intere trascorse fino all'alba, andando avanti con pesche frullate, cantando, ridendo, guardandosi in silenzio, facendo l'amore a parole scritte su fogli di carta. “Lo sai che lì non ci sarà chi ti porta le pesche? Sei sicura di voler andare?” le chiese lui una notte.“Sono sicura e consapevole” rispose lei sorridendo e così il 17 Agosto del 1994 arrivò in quella città dove nessuno parlava la sua lingua. Straniera tra stranieri. La prima cosa fu arrivare in albergo e farsi una dormita di 5 ore per recuperare la fatica del viaggio. Si svegliò con una fame da lupi in una città piacevolmente calda. L'albergo a due passi dalle piazze. Eccitazione della prima esplorazione. Lei da poco 18enne in un luogo mai visto nemmeno in foto. Città bellissima, di quelle che ti sembra amare dal primo momento ma che solo vivendo scopri di amare ogni giorno di più.
Si sedette sui tavolini di un locale che non riusciva bene a catalogare. Di sicuro non si trattava di un ristorante e nemmeno di un locale notturno. Qualcuno mangiava un gelato, qualcun altro beveva un bicchiere di birra. Un bar con servizio a tavola in piazza della Frutta a Padova. Consapevolezza che avrebbe acquisito più in là.
Chiese gentilmente la lista e si complimentò con se stessa per essere riuscita a formulare correttamente la frase. Con la lista arrivò anche lo sconforto! Il suo miglior italiano l'aveva investito nel “potrei per cortesia avere il listino?” Di quello che era scritto non capiva nulla! Cosa era lo spek e i tramezzini C'erano i toast che conosceva ma quanti avrebbe dovuto chiedere per sfamarsi dopo 10 ore senza mangiare? Decise di affidarsi ai consigli del cameriere. "Mi potrebbe consigliare Lei?" Chiese mettendo da parte il listino.
Lui incominciò a dire altre tante stranezze. C'era un certo prosciutto che si mangiava sia cotto che crudo. Crudo? No, per carità! Si sa, quando sei lontano da casa meglio evitare di mangiare cose crude che non si conoscono! Panino, era pane piccolino ok, ma fontina era fonte piccolina? Ah, formaggio! Ok! Panino con prosciutto cotto, melanzane e fontina! E da bere, acqua liscia o gassata? Liscia??? L'acqua poteva essere liscia o riccia come i capelli delle donne appena uscite dal parrucchiere? E gassata poi cosa voleva dire con gas? Con metano? Chiese qualcosa altro e il paziente cameriere le consigliò una birra bionda alla spina!!! Lei si perse completamente. Sapeva che le spine ce l'avevano le rose ma le birre no... Se non fosse per la vergogna si sarebbe messa a piangere come in bimbo il primo giorno all'asilo. “Vorrei bere una cosa naturale” disse disperata e il cameriere sorridendo raccolse i listini: “tranquilla, faccio io!” Si presentò dopo poco con un bel panino e una bicchierone di frullato di pesche! Era finita in un posto, dove qualcuno le portò non le pesche bensì il frullato direttamente! Non poteva che essere un segno del destino che si prendeva beffa di lui che avrebbe cercato di intimidirla sperando che cambiasse idee restando per sempre nella loro città!
Chiedendo il conto chiese al cameriere se le poteva scrivere come si chiamava in italiano quello che le aveva portato da bere. Le consegnò un fogliettino con su scritto “centrifuga di pesche”.
Il giorno dopo lei tornò spavalda. Il cameriere, un altro. “Un panino con prosciutto cotto, melanzane e fontina e... un bicchiere (no, non voleva leggere dal fogliettino, voleva dirlo da sola!) e un bicchiere di centrifuga di pesce” Il cameriere a stento trattenne un sorriso d'imbarazzo.
- Centrifuga di pesce non ne abbiamo...
- Sì, avete! L'ho bevuto ieri!
- Impossibile!
- Me l'ha portato un altro cameriere!
- Cosa ti ha portato esattamente?
- Centrifuga di pesce! Ecco me l'ha scritto qui! Disse lei tirando fuori dalla tasca in fogliettino...

Questi furono i miei primi approcci gastronomici e linguistici con la cultura italiana, come oggi, a quest'ora di tanti, tanti anni fa... Adesso il frullato di pesche lo preparo ai miei figli aggiungendo anche un pizzico di cannella in polvere e zucchero di canna greggio e quel ragazzino che mi portava le pesche è sempre un abbraccio che ritrovo quando torno nella mia terra. Oggi 17 Agosto, giorno caldo, godetevi un bicchiere fresco e nutriente di frullato di pesce! Ops! Di pesche volevo dire!


Ingredienti:
  • pesche
  • acqua
  • cubetti di ghiaccio
  • zucchero e cannella

Esecuzione:
Frullate, annacquate, mischiate e gustate!Un bacio, alla prossima!

13 commenti:

  1. che dire... sono contenta di aver passato con te del tempo in quella città...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poco, troppo poco! Voglio camminarci ancora in tua compagnia...

      Elimina
  2. Meraviglioso tutto: foto, contesto e soprattutto il raccconto: Che tenerezza quella ragazzina, un piccolo tesoro, orgogliosa e timida al tempo stesso....brava Eleni, grazie di quello che ci regali anche da così lontano...baci!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Cristina... Lontana o vicina ti porto sempre nel cuore!Un bacio grande.

      Elimina
  3. Bellissimo racconto! Grazie per averlo condiviso con noi :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a voi per la pazienza di leggere oltre la ricetta (che ovviamente non è nulla di che)...

      Elimina
  4. Ma sai che fino alla fine del racconto ho pensato che fosse tratto da qualche libro? Sei bravissima a scrivere Eleni. Complimenti anche per il frullato.
    Buon weekend.
    Marina

    RispondiElimina
  5. Semplice e delizioso, perfetto anche per colazione.. adoro le pesche!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, Buono anche per colazione! Ho visto che hai preparato un sacco di ricette deliziose con le pesche! Anche io le adoro!

      Elimina
  6. Mi sono molto divertito a leggere questo post con la lingua nuova è cosi, è facile fare confusione, complimenti per il frullato

    RispondiElimina
  7. Il tuo racconto mi ha fatto sorridere e mi ha fatta tanto tenerezza! Il frullato di pesche è buonissimo :)

    RispondiElimina

Grazie per essere passati e aver lasciato un commento! Ogni critica, perplessità, domanda sono per me spunti di riflessione e crescita!