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mercoledì 29 maggio 2019

Polpette di zucchine e feta al forno


Uno sfizioso finger food, croccante fuori e morbido dentro, che profuma di cucina greca. Zucchine e feta è un abbinamento che troverete in tantissime preparazioni infatti. Dalle più tradizionali polpette di zucchine fritte alle quali molti aggiungono formaggio feta al posto del pecorino, ai ripieni di molte pite (torte salate) passando dalla tanto amata dai bambini zymaropita. Non c'è che l'imbarazzo della scelta insomma!
Le polpette di zucchine e feta al forno si prestano bene per un buffet o un aperitivo. Si preparano velocemente e danno soddisfazione. Insomma provatele e ditemi la vostra!


Ingredienti:

  • 500 g di zucchine
  • 5 g di sale
  • 1 cipolla bianca
  • 2 uova
  • 100 g di pangrattato
  • 200 g formaggio feta
  • 1 cucchiaino di menta secca (2 se fresca)
  • 1 cucchiaino di aneto o finocchietto selvatico
  • 60 ml di olio extravergine d'oliva + un poco per irrorare prima della cottura
  • pepe nero
  • 125 g di corn flakes tritati per l'impanatura


Esecuzione:

Lavate le zucchine, privatele delle estremità e grattugiatele insieme alla cipolla.  Salate coi 5 grammi di sale e lasciate in uno scolapasta affinché si perda l'acqua di vegetazione.

Dopo un'ora strizzatele bene tra le mani e mettetele in una ciotola. Aggiungete le uova,il pangrattato, il formaggio feta lavato, asciugato e sbriciolato, la menta, l'aneto, olio e il pepe e amalgamate bene il tutto.
Formate delle palline della dimensione che preferite e passatele dal trito di corn flakes.
Adagiate le polpette di zucchine e feta su una teglia foderata da carta forno e irroratele con un filo d'olio.
Cuocete in forno ventilato portato precedentemente a temperatura di 170°C, per 20-25 minuti o fino a doratura desiderata. 


sabato 25 maggio 2019

Orate con patate in padella


Un giorno e da un giorno all'altro (dal Mercoledì al Sabato precisamente)  mi trovai con due bambini in casa. Due spaesati, impauriti, coraggiosi, bisognosi (di affetto, attenzioni, serenità) e io spaesata, coraggiosa, presuntuosa (che ce l'avrei fatta per quel poco ma importante che le nostre vite si erano incrociate) mi presi cura di loro. Primo pranzo assieme: che faccio? Una cosa buona, gustosa nutriente. Cosa faccio per due bambini di 6 e 10 anni completamente sconosciuti affidati a sconosciuti? Orate con patate in padella!  Rido ogni volta che ci penso... E loro che volevano mostrarsi dignitosamente dei bravi bambini mangiarono tutto pulendo il pesce da soli con coltello e forchetta. La sera ero nuovamente in crisi "Cosa preparo?" chiesi al marito affannando "mica si possono nutrire due bimbi a insalatina e lattuga..." Il grande mi sentì e volle essermi di aiuto: "quello che mangiavate prima... Cosa mangiavate prima che noi venissimo?" "Noi... noi mangiavamo bambini" dissi mentre il marito annuiva e il piccolo sgranava gli occhi e retromarciava anche se sostiene di non averci mai creduto. 'E passato molto tempo da allora e molti altri piatti ci hanno nutrito corpo, spirito e anima, ma quel primo pranzo di orate con patate in padella ogni tanto lo preparo e rido da sola per la mia perspicacia di allora...
Comunque è un buon piatto e facile da preparare! Provateci!


Ingredienti:

  • 2 orate da 350 g ciascuna
  • 50 ml olio d'oliva extravergine
  • 1 spicchio d'aglio
  • succo di 1 limone grande
  • 400 g di patate
  • 1 cucchiaiata di prezzemolo tritato
  • pepe nero
  • buccia d'arancia abbrustolita (facoltativa)
  • origano
  • 1 cucchiaino di sale
  • 250 ml di acqua


Esecuzione:

Desquamate, togliete le branche e svuotate la pancia delle orate. Lavatele sotto l'acqua corrente e lasciatele scolare.
In una padella antiaderente dotata di coperchio  mettete l'olio a scaldare e adagiate le orate. Appena avrete rosolato un lato, giratele, aggiungete l'aglio sminuzzato o tagliato a metà, privandolo comunque dal germoglio interno e lasciate rosolare per qualche minuto ancora.

Aggiungete il succo si limone, l'acqua, le patate tagliate a dadini, il sale, il prezzemolo, il pepe e se avete e volte la buccia di arancia abbrustolita. Abbassate la fiamma al minimo, coprite e lasciate cuocere per 20-25 minuti circa.



lunedì 20 maggio 2019

Salsa bolzanina


Non la conoscevo! Salsa bolzanina me la sono trovata davanti navigando sul web, cercando di conoscere meglio gli asparagi bianchi che non trovo facilmente al mercato. L'idea di accompagnare gli asparagi verdi coltivati che avevo comprato con la salsa bolzanina mi è piaciuta subito. La ricetta che trovavo in giro presso che identica per gli ingredienti  (4 uova, senape, 100 ml di olio, aceto, erba cipollina, sale e pepe), si differenziava  un po' per procedimento, dato anche alcuni sminuzzano di più il bianco d'uovo e altri di meno. Io ho scelto di rendere tutto una cremina usando il frullatore a immersione e pepare gli asparagi cotti a vapore. E' piaciuta molto ma io accompagnerei con la salsa bolzanina anche altre verdure e la userei anche nei panini. Troppo buona!


Ingredienti:
  • 3 uova
  • una cucchiaiata di senape
  • 2 cucchiaiate di aceto
  • 100 ml di olio extravergine delicato
  • sale
  • pepe
  • una decina di fili d'erba cipollina


Esecuzione:

Fate bollire le uova a fuoco basso per 7-8 minuti da quando comincia a bollire l'acqua. Tirateli fuori, rompeteli in più parti e rimetteteli in acqua fredda per una ventina di minuti, in modo che si sbuccino facilmente.
Lavorateli col frullatore o se preferite schiacciandoli con una forchetta. Aggiungete sale, pepe, l'aceto, la senape e quando il tutto sarà ben amalgamato aggiungete a filo l'olio extravergine d'oliva. All'ultimo aggiungete i fili di erba cipollina lavati, asciugati e sminuzzati con le forbici.
Condite i vostri asparagi e buon appetito! 



giovedì 16 maggio 2019

Kasiopita agli asparagi


La kasiopita (zymaropita, kourkoutopita o altri nomi che sentirete in giro per la Grecia) l'avete già amata da subito per la sua genuina semplicità e bontà. E se la facessimo agli asparagi? A noi è piaciuta e ve la propongo. Certo qualcuno a casa che sfilava gli asparagi per gustarsi la sua kasiopita l'ho beccato ma i palati adulti dicono che è una finezza di sapore, quindi ecco qua la ricetta: 


Ingredienti:

  • 500 g di asparagi verdi
  • 80 ml di olio
  • sale
  • pepe
  • 2 uova
  • 200 ml di latte
  • 150 ml di acqua
  • 150 g di farina 00
  • 400 g di formaggio feta
  • sesamo


Esecuzione:


Lavate e asciugate gli asparagi. Tagliate la parte dura dei gambi e con un pelapatate pelate in gambo eliminando eventuali filamenti.
Tagliate i germoli ad una altezza pari alla metà del diametro della vostra teglia (io gli ho tagliati a 16 cm.) Posizionate gli asparagi ad una teglia bassa (la mia larga 38 cm). Se preferite rivestitela di carta da forno. Oleate gli asparagi, salateli e pepateli. Se avanzano dei gambi teneri tagliateli a rondelle.
In una bacinella mettete le uova, l'acqua, il latte e la farina e fate una pastella. Lavate, asciugate e sbriciolate la feta, aggiungete le eventuali rondelle dei gambi di asparagi e a cucchiaiate versate il composto tra un asparago e l'altro.
Cospargete con abbondanti semi di sesamo.
Infornate a 170°C forno ventilato per 50-60 minuti circa e buon appetito!




martedì 14 maggio 2019

Involtini di cavolo verza ungheresi Töltött kàposzt


Succede che mi babbo invecchia. Prende la pensione, la mette nel portafoglio, prende l'aereo e poco prima di Pasqua viene a trovare le figlie e i nipoti che vivono in Italia. Succede che mi babbo invecchia... Esce con un amico greco a prendere il caffè, passano a trovare un amico (greco) che vende del buon vino sardo, torna a casa, si pranza, lui si fa la siesta pomeridiana e io esco per commissioni. Mi arriva su Facebook il messaggio di una donna sconosciuta:
- Ciao Eleni, conosci Pinco Pallino?
- Certo che lo conosco! E' mio padre!
- Dove si trova ora?
Porca miseria, penso, l'ho lasciato a casa che dormiva, ma questa chi è? Cosa vuole?
- Scusa tu chi saresti?
E Agnes si presenta... "Abbiamo trovato i suoi documenti" mi scrive... Mi da il numero del marito per mettermi in contatto. Chiamo mi babbo e lo sento ansimare. Si è appena svegliato e accorto di aver perso tutto. Portafoglio intero con furbamente tutto dentro! "Papà, hanno trovato i documenti, hanno detto. Chi l'ha trovato prima di loro l'avrà svuotato, ma almeno abbiamo i documenti. Stasera alle 7 abbiamo appuntamento per prenderli." Penso che a seconda chi è (almeno in certe parti del mondo) l'avrebbe svuotato e sarebbe capace di chiamare per venderci pure i documenti, oppure avendolo trovato già svuotato dai soldi potrebbe chiedere una mancia per aver restituito i documenti... Invece Agnes e Marco, il portafoglio l'hanno trovato intero e integro e così l'hanno voluto consegnare al legittimo proprietario. Lui sardo di quelli tutto d'un pezzo e lei Ungherese. Chi ha mai conosciuto un Ungherese! Non saprei dire come sono gli Ungheresi ma a giudicare da Agnes posso dirvi, dolci, onesti, generosi, sensibili, hanno il cuore che è un pezzo di pane e sanno cucinare pure bene!
Una settimana fa sono venute a trovare Agnes e il piccolo nipotino la mamma e la zia, cuoca professionale in pensione, dopo aver lavorato nell'esercito. Agnes non solo ha condiviso con me tutte le prelibatezze che con tanto affetto le hanno portato ma mi ha anche invitato a casa per assistere alla preparazione di questo piatto tradizionale ungherese che è veramente squisito! Töltött kàposzt significa "cavolo ripieno". Involtini di cavolo verza o cavolo cappuccio che accomunano molti popoli. Questa è la ricetta ungherese tradizionale e più autentica di così non penso avrei potuto mai ottenerla! Spiegata, vista fare dal vivo e assaggiata, dato che la ricetta prevedeva anche un pentolone da portarmi a casa, che è stato molto gradito perfino da mia suocera. Ma d'altronde, se una ricetta fa parte della tradizione di un paese significa che ha superato una selezione naturale per la quale solo le migliori sopravvivono e vanno avanti. Godetevi quindi questo passaggio di conoscenze della cultura culinaria Ungherese e seguite le indicazioni di preparazione e cottura per ottenere un risultato autentico!



Ingredienti:
per i crauti

  • 1 kg circa di cavolo cappuccio bianco
  • 2 foglie di alloro
  • 20 g di sale
  • 5 g di zucchero
  • 1 cucchiaino di cumino
  • pepe in grani
  • 100 ml di acqua
  • fette di pane

per gli involtini 

  • 1 verza grande
  • 700 g di macinato di maiale magro
  • 300 g di macinato di maiale grasso
  • 200 g di riso ribe
  • 15 g di sale
  • 2 cipolle bianche
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3 cucchiaiate abbondanti di paprika dolce
  • 1 cucchiaino scarso di cumino
  • 1 cucchiaino di pepe nero
  • panna acida oppure yogurt Herakles Stuffer


Esecuzione:

Una o due settimane prima iniziate preparando i crauti che potete mangiare anche come insalata o contorno: Togliete le foglie esterne di un cavolo cappuccio bianco, lavatelo e grattugiatelo. Aggiungete al cavolo il sale, lo zucchero, le foglie di alloro lavate e spezzettate, il cumino, i grani di pepe, l'acqua e trasferitelo in un vaso di vetro col coperchio ma non a chiusura ermetica. Premete il cavolo che inizierà a buttare anche la sua acqua di vegetazione e posizionate sulla superficie delle fette di pane per coprirlo. La mia amica Agnes mi ha spiegato che il pane va tolto dopo due giorni e buttato via. Serve per tenere il cavolo leggermente premuto e per raccogliere la schiuma che si produce i primi giorni di fermentazione.
Una volta ottenuti i crauti (alimento ricchissimo di vitamine e benefico per l'organismo) Procedete con gli involtini:

In una bacinella mischiate la carne macinata col riso, il sale, il cumino, l'aglio, 2 cucchiaiate di paprika e il pepe.
Togliete il torsolo della verza e immergetela per qualche minuto in acqua che bolle, fino a che non iniziate a staccare le foglie. Con una schiumarola togliete le foglie dall'acqua e conservatela per usarla durante la cottura degli involtini.

Se le foglie sono grandi tagliatele a metà privandole della parte dove la nervatura è più grossa.
Prelevate una quantità adeguata di ripieno, avvolgetela con la foglia e spingete le estremità verso dentro.
In una pentola dotata di coperchio posizionate a strati iniziando sul fondo con uno strato di crauti che avrete scolato e strizzato per proseguire poi con uno strato di involtini, uno strato di crauti spolverati di paprika e cipolle grattugiate, e via così, finendo con uno strato di crauti spolverati di paprika con l'aggiunta di un poco di concentrato di pomodoro.
Se vi avanza ripieno formate delle palline e aggiungetelo senza l'involucro della foglia di verza.
Aggiungete acqua calda fino a coprire  tutto e mettete sul fuoco. Appena inizia a bollire abbassate il fuoco in modo da lasciare una fiamma debolissima, coprite e fate cuocere per 2 ore.
Servite con panna acida o come consiglia la mia amica con yogurt Herakles della Stuffer che è quello che più soddisfa il suo palato ungherese!

Piatto davvero squisito!





mercoledì 1 maggio 2019

Apriti Sesamo in villa con Stuffer



Da quale emozione iniziare a raccontarvi come è andato l'evento “In villa con Stuffer” e quale riflessione mettere per prima nero su bianco?

Il posto meraviglioso e meravigliosamente staccato dal resto del mondo, dando le spalle alla civiltà e immergendosi nella natura di una costiera lagunare, calette che si aprivano, scogli che si estendevano fino al lago, sorvolato da anatre selvatiche, attraversato da vele e circondato da pareti rocciose.



Torbole sul Garda, località “Hotel VillaTempesta” 1, 2 e 3 Aprile.


Silenzio surreale, bellezza e armonia che conciliano la creatività. Solo un punto è contaminato dai rumori umani. Prima di entrare in albergo, sulla destra ci sono degli scalini contornati di fiori che portano ad un terrazzino da dove si può ammirare il panorama prima di immergersi e farne parte. Ecco, seduta su quei scalini sento che ogni tanto al suono del lago e al canto di un usignolo si unisce il rumore di qualche macchina che passa sulla strada. Armonie e disarmonie, dalle quali d'altronde viene scandita tutta la nostra vita. Resto seduta lì per un po' ad ascoltare. Lasciarsi attraversare dai suoni senza pensare è un'arte che non conosco molto bene, ma l'impatto del luogo è forte, lo impone e io mi lascio imporre aspettando che arrivino le altre blogger. Persone che avrei visto per prima volta ma che più o meno conoscevo tramite il web, qualche persona che non conoscevo proprio e una parte delle altre blogger, quelle che erano con me a Ottobre scorso, al primo evento Stuffer al quale ero stata invitata a partecipare. Stavano arrivando tutte, dalla Sicilia di Floriana,  passando per la Toscana di Elisabetta e molte altre regioni d'Italia!



Laura, Francesca, Ketty e Ilaria, (dolce compagna di stanza e di ricetta) , parte delle compagne, colleghe, sorelle con le quali tramite una chat abbiamo passato l'inverno, scaldando con una chiacchiera, un consiglio una battuta parecchie giornate. Una chat sulla scia di quello che è stato il modo di porsi di Flavia (Misya), quella ragazza minuta, timida e sensibile che nasconde una donna forte che sa il fatto suo. Flavia era la madrina di tutti e due gli eventi e ci ha accolte, ascoltate, portate a riflessioni e condivisioni mettendo a tavola, a disposizione, tutto il suo lato umano e professionale. Le blogger stavano per arrivare quindi. Io per forza di cose, partendo dalla Sardegna, avevo anticipato di parecchie ore. Aspettavo. E sono arrivate cariche di abbracci, di quelli stretti, felici e sinceri. Quei abbracci che ti fanno capire che tutta la bellezza del mondo alla fine si trova lì, in un abbraccio “il luogo” per eccellenza. Che tutta la bellezza del mondo che avevamo intorno, se si fosse riempita di anime aride sarebbe stata vana. Invece no, abbracci, sorrisi e strette di mano, hanno fatto ruotare la bellezza di questa esperienza a 360 gradi. Grazie al credito che l'azienda Stuffer ha voluto dare al nostro lavoro di blogger, grazie alla capacità di accoglienza, di organizzazione, di professionalità di chi ha lavorato per l'evento, tutto è andato meravigliosamente bene... Abbiamo cucinato le nostre ricette che presto troverete sul sito della Stuffer, ma abbiamo anche degustato eccellenze enogastronomiche della zona presso l'Agriturismo Madonna delle Vittorie e il ristorante Leon D'oro e goduto dell'ospitalità di belle persone!
AGRITURISMO MADONNA DELLE VITTORIE
RISTORANTE PIZZERIA LEON D'ORO

In cucina ha dato il via alle danze Misya con una squisita ricetta con pasta sfoglia al farro che abbiamo potuto assaggiare durante la pausa pranzo e da lì a seguire le altre blogger che in coppia, hanno dato alla luce ricette a 4 mani, riportando in cucina il grande valore della sinergia, del lavorare cooperando. In anteprima nella foto in alto vedete i piccoli capolavori fotografati da me, in attesa che il sito Stuffer venga allestito e corredato ufficialmente.
Sono stati giorni che valevano il doppio, pieni di nuove esperienze professionali e umane. Tra sorrisi, discorsi, calici di vini trentini, giornate buone e autentiche come un pezzo di pane intriso nell'olio extravergine d'oliva prodotto con spremitura a freddo, da olive maturate sugli oliveti che contornano il lago.
Apriti Sesamo si è trovata bene insomma, tra intenso scambio di idee, di esperienze, chiacchiere, risate e momenti di raccoglimento, tempo che sembrava il doppio ma scorreva veloce, in mezzo a prodotti di ottima qualità con il via libera alla creatività di tutte, in mezzo ad una azienda fortemente stimata e meritevole. Apriti Sesamo ha vissuto momenti conviviali e di estrema solitudine quando lo sguardo si perdeva nell'orizzonte a seguire una vela che scindeva il lago. Grazie bloghino mio per queste esperienze che mi fai fare. Poi... Oltre l'incanto del luogo, oltre il carisma dello scambio umano, osservare dal vivo l'amore e la dedizione che vengono investiti su una azienda Italiana, ha un fascino non indifferente!

Grazie Stuffer S.p.A per avermi regalato questi bellissimi giorni. Alla prossima!




Le blogger presenti:
Flavia alias Misya, la madrina dell'evento
Floriana con Floriana Fontana's blog
Valeria con Honey and the city

Maria Mabka senza lattosio
Aurora GetBready
Elisabetta I feel Betta
Patrizia Maison Lizia

Ilaria Farina & Zucchero
Ketty Kettycucinooggi
Francesca Le ricette di Francesca
Laura Gingerella la Dolce