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mercoledì 13 settembre 2017

Polpette al forno



Certe ricette fanno strani giri prima di giungere a destinazione. Questa è la storia delle polpette al forno come le faceva mia nonna paterna che non ho mai conosciuto. Bambina arrivata profuga dall'Asia Minore dopo il genocidio del 1922 e la catastrofe della sua città natale, Smyrne, crebbe nella città dove sono nata io e si sposò con mio nonno per amore. Di lei porto il nome, i lineamenti del viso e lo sguardo sognante come dice mio padre,  (quello che io chiamo "me cala la palpebra" per intenderci). Non visse a lungo. Morì a 54 anni in seguito ad una cardiopatia, causata forse dagli elettroshock coi quali cercaronno durante la guerra civile (1946-1949) di cambiare ideologia politica a chi prima aveva combattuto contro il nazismo e il fascismo o semplicemente si schierava contro. Di lei alla fine so poche cose. So che da ragazza era una grande nuotatrice, so che quando il nonno si imbestialiva lei restava talmente serafica che aumentava la sua ira tanto da prendere la prima valigia che trovava per andare via sbattendo la porta mentre lei gli gridava: prenditi le tue chiavi! E quando dopo mezz'ora tornava lo lasciava suonare un paio di volte, prima di mandargli incontro un figlio: "vai ad aprire a tuo padre, !" diceva sorridendo compiaciuta, perché lui da lei tornava sempre. So che una volta in seguito ad una disputa, perché lui sosteneva di non dormire dopo pranzo, lei lo cucì sul divano per dimostrargli che non solo aveva chiuso gli occhi, ma si era addormentato come sempre profondamente. Lei con lui non si arrabbiava mai. Le arrabbiature le faceva prendere a lui che la sua ira divampava come un fuoco di paglia. Bastava che i loro sguardi si incrocciassero e gli passava tutto. So che amava leggere e che era una donna molto colta. Questo è tutto quello che so su di lei.
Quest'estate invece è successo una cosa strana che illuminò tutta la mia ossessione di non voler mettere l'uovo nell'impasto delle polpette! La maggior parte delle ricette per polpette, polpettine, polpettoni prevedono l'uso del uovo nell'impasto. Mia mamma (che faceva delle polpette meravigliose che sapevano di mamma) ne metteva. Nonna Marigùla idem! La ciottola di vetro con gli ingredienti da amalgamare bene ce l'ho davanti agli occhi. L'uovo c'era. Ecco infatti la ricetta delle polpettine lasciata in eredità, la trovate qui. Ma sempre, proprio sempre mi sono detta che l'uovo non ci stava a fare nulla! Avrei voluto toglierlo ma non osavo. Immaginate quindi il mio stupore un giorno di quest'estate al mare, quando mi trovo davanti ad una signora sconosciuta, molto bella, (che le avrei dato massimo 65 anni ma che in realtà ne aveva 80) che candidamente mi chiede se sono la figlia di Thanasis (mio padre). Mi racconta che l'ha incontrato dopo tanti anni e le ha detto di essere nonno di due pulcini neri, adottati dall'Africa (che in quel preciso momento da dentro il mare gridavano "Mamma! Guarda! Mamma, tuffo a rovescio, mammaaaaaaaa) Eh, sì ero indubbiamente io... Mi racconta in breve la sua storia e il suo rapporto con la famiglia di mio padre e infine, concisa mi regala una ricetta della nonna che non ho mai conosciuto! "Noi abitavamo a fianco alla casa paterna di tuo padre. Io, mia mamma e mio fratello più piccolo. Mio papà era morto giovane e ci siamo trovati in difficoltà. Tua nonna, una gran bella persona, (guarda i miei bambini) le somigli! Ci sostenne moltissimo alla nostra disgrazia. Sostegno morale, dal punto di vista umano. Aveva un modo unico allegerire tutto. Ho dovuto trovare un lavoro io per tirare sù mio fratello che era piccolo. Povertà, non dico altro... Lei diceva a mia mamma: che ci metti a fare l'uovo nella carne! Fallo mangiare al bambino che alle polpette non serve! Lo diceva per farle guadagnare un pasto per il bimbo, ma sai una cosa, io le polpette le faccio ancora così, come diceva donna Eleni e la penso ogni volta che preparo polpette, polpettine e perfino il polpettone, fatto proprio 3 giorni fa e ho pensato a tua nonna. Esce una meraviglia..." Mi sono fatta dire il resto degli ingredienti. Ha salutato e se ne andata. Poi a casa, papà mi raccontò che lei era una ragazza bellissima. Lui aveva 8 anni e lei 18 e ogni volta che si lavava cercava di spiarla da sotto la porta che aveva uno spazio cospicuo...
Adesso so che oltre il nome, i lineamenti, lo sguardo, l'atteggiamento serafico nell'affrontare l'ira di un uomo arrabbiato, di lei ho ereditato anche il senso dell'inutilità delle uova nell'impasto delle polpette! Eccovi la ricetta!




Ingredienti:
  • 1kg macinato di manzo
  • 140g pangrattato
  • 2 chucchiaini di sale
  • 50ml ouzo o tsipouro con anice (sostituibile con un qualsiasi distilato secco ad alta gradazione (38-46%Vol) prodotto a partire da una base costituita da mosto d'uva sia fresca che passita e anice)
  • 250ml acqua
  • 50ml olio extravergine d'oliva
  • 1 cipolla media grattugiata
  • 1 cucchiaino di tritto di prezzemolo
  • mezzo cucchiaino di tritto di menta fresca
  • pepe nero

Esecuzione:
Impastate bene tutti gli ingredienti insieme e lasciate riposare in frigo per almeno 2 ore o anche una notte. Formate delle palline, schiacciatele poggiatele sulla griglia del forno foderata con carta oleata, conditele con un filo d'olio sopra e cuocete in forno prescaldato a temperatura massima per 30-40 minuti, a seconda della grandezza e la quantità delle polpette.
In alternativa mettete le polpette in teglia, tagliate delle patate a pezzi piccoli, oleatele, salatele, pepatele e distribuitele intorno alle polpette. Mettete in forno prescaldato per 15-20 minuti a temperatura massima, dopo di che tirate fuori e bagnate polpette e patate con suco di un limone diluito con una cucchiaiata di acqua. Rimettete in forno e ultimate la cottura per altri 20 minuti circa.



6 commenti:

  1. Cara Eleni, passato,il mio 87° compleanno rieccomi qui per portarti il mio sempre caloroso e sincero salto.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Splendido il racconto e affascinante nonna ELENI, cui somigli tantissimo e non solo nei lineamenti...buone le polpette, magnifico tutto: quando il cibo si lega ai ricordi è nutrimento per l'anima!!!!

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  3. Che meraviglia e così leggere per via che sono cotte al forno, una tira l'altra !

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  4. Mi piace molto quell'aggiunta di ouzo nelle polpette, avevo visto adoperate in Francia l'anice, ci proverò anche io grazie

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  5. Ottime le polpette, anch'io non ci metto l'uovo, e bellissimo il racconto.....bravissima nello scrivere, come in cucina!!!
    Baci

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  6. Quanti ricordi che ci hai regalato questa sera. Anch'io non metto mai l'uovo nelle polpette, un'altra cosa che ci accomuna :-)

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