Vi siete mai chiesti cosa mangiavano gli antichi greci per colazione? Cosa girava nella #cucinagreca dell'antichità? Io non me lo sono mai chiesto, ma ho il sospetto che qualcosa si continua a preparare tutt'oggi in modo presso che identico! Le tiganìtes o tiganokulùres! Pare che a nominarle per primi siano stati i poeti Cratino e Magnete nel V secolo a.C. anche se alla parola io non posso che associare la voce di mia nonna!
Le tiganìtes erano realizzate con farina di grano, olio d'oliva, miele e latte cagliato, e venivano servite a colazione. Quelle che io ho conosciuto da piccola erano di due tipi: quelle che consistevano nel friggere in olio d'oliva extravergine piccole spianatine sottratte dalla pasta di pane prima di formare le pagnotte e infornarle, oppure piccole spianatine, sempre sottratte da un altro tipo di impasto, fatto di farina di grano e latte di capra e/o pecora cagliato, leggermente inacidito, destinato a diventare un tipo di pastina (assomigliante alla fregola sarda) che si chiama trahanàs. Queste seconde di gran lunga le mie preferite ma anche più rare, dato che trahanas si prepara una, due volte e sempre durante l'estate.
Quando si impastava e in casa c'erano dei piccoli il profumo di tiganites era assicurato! Fritte rigorosamente in olio d'oliva extravergine, l'unico olio che tradizionalmente conoscevano i greci, vengono condite con miele o gustate con dei pezzi di formaggio. Nei miei tempi qualcuno le cospargeva anche di zucchero.
Nei paesi e nelle case dove per il piacere del "home made" si panifica ancora si parte preparando l'impasto per il pane. In città invece, ci pensano le panetterie a fornire l'impasto crudo per questa colazione molto sostanziosa e golosa!
Andiamo allora a preparare l'impasto per il pane dal quale ricaveremo l'occorrente per le tiganìtes e quando vi spiegherò come si fa trahanas, la pastina greca fatta con latte fresco o inacidito, vi ricorderò sicuramente di preparare anche le tiganìtes!
Ingredienti:
- 500gr di farina 00
- 15gr lievito di birra
- 1 cucchiaino di sale
- 1 cucchiaino di miele
- 250-300 ml di acqua tiepida (non calda!)
- 1-2 cucchiaiate di olio extravergine (facoltativo)
Esecuzione:
In una terrina preparate una pasta abbastanza liquida con 150ml di acqua, il miele, il lievito e un poco di farina. Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare in ambiente tiepido fino a che non cominciano a formarsi in superficie delle bollicine.
Disponete a montagnetta la farina rimasta, aprite un cratere e versate altri 100ml di acqua tiepida e la pasta lievitata. Cominciate a impastare, aggiungete il sale e se serve un altro poco di acqua.
Impastate per almeno 10 minuti, fino a che l'impasto comincia a diventare elastico e a staccarsi dalle vostre mani. A questo punto potete, se volete, aggiungere l'olio e impastare ancora un po' fino ad incorporarlo.
Raccogliete l'impasto in una palla, copritelo e lasciatelo lievitare per 60 minuti circa, in ambiente tiepido
Quando avrà raddoppiato il suo volume, sgonfiatelo con le dita e lavoratelo per qualche minuto ancora.
Il vostro impasto è pronto per essere fritto, per essere messo al forno in forma di pagnotta (a 200°C per 50-60 minuti, ma in quel caso dopo aver formato la pagnotta la dovete lasciare lievitare altri 30 minuti e inciderla in superficie prima di infornare) o per essere conservato in frigo per massimo 24 ore.
Volendo procedere per fare tiganìtes, mettete in una padella l'olio extravergine d'oliva e scaldatelo bene, senza tuttavia farlo arrivare al punto di fumo!
Prendete delle piccole palline d'impasto e con le mani aprite delle schiacciatine.
Friggetele a fuoco medio da tutte due le parti fino alla doratura desiderata. Ponetele in carta da cucina in modo che assorba l'eccesso di olio e servitele calde, con pezzi di Feta o altro formaggio ovino semi-stagionato, oppure gustatele dolci con miele o zucchero!
sei bravissima, oltre che dare ricette originali che evocano la tua tradizione, dai un sacco di informazioni sulla storia delle stesse.Mi piace leggere le tue ricette, complimenti davvero ed un abbraccio grande!
RispondiEliminaGrazie Cristina, presente sempre. Ti ringrazio di cuore per tutti i commenti che mi lasci.
Eliminami sono da poco aperta a sapori nuovi, la colazione salata...o il formaggio con il miele di fichi e come si suol dire sono cascata dal pero scoprendo gusti ben noti ad altri da tempo. E questa ricetta mi ispira parecchio...brava ;)
RispondiEliminaL'apertura a sapori nuovi è una delle caratteristiche che mi affascinano in una persona! Sono contenta di averti incuriosita! La colazione salata... i greci la adorano!
EliminaComplimenti per le ricette!
RispondiEliminaNuova iscritta ^^
Se ti va di ricambiare mi trovi su
eyelineronfleek93.blogspot.it
Ciao Ilaria! Ben arrivata nel mio blog! Adesso ci sono anch'io nel tuo!
EliminaEleni
Mi piace tantissimo la riscoperta di piatti antichi quindi grazie per aver condiviso questa ricetta. Buona domenica :)
RispondiEliminaComplimenti per il post molto interessante e per la bella ricetta.
RispondiEliminaUn saluto :) da Gabry
Che bello il racconto Eleni! E che bontà queste frittelle 😋 Belle nutrienti 😘 Baci
RispondiEliminagrazie per essere passata a trovarmi, da oggi ti seguo anche io! complimenti per la ricetta molto sfiziosa !
RispondiEliminabuona serata
Alice