Sei piccola, mamma e papà lavorano entrambi e così capita che stai un po' da zia, un po' da una vicina, qualche volta vai col nonno in ufficio e mentre lui progetta e disegna a mano, case, strade, edifici pubblici e privati, tu sul tavolo da disegno di fronte al suo disponi in fila squadrette, matite e gomme e provi a vedere cosa riesci a farti regalare. Questo fino alle 11:30 orario nel quale si fa la pausa e mano nella mano col nonno ci si sposta sul lungomare per il quotidiano incontro con gli altri ingegneri della zona. Ci si accomoda nei tavolini all'aperto del caffè Minerva, il primo caffè-pasticceria aperto nel 1935 che oltre i 4 dolci di produzione propria, il suo servizio di 24 ore su 24 offre anche caffè, bibite, e aperitivo di birra o ouzo con un vassoio di standard stuzzichini chiamato pikilìa (ποικιλία che vuol dire "varietà"). Al cameriere, basta il saluto e pochi sguardi d'intesa e lo si vede dirigersi subito verso la cucina, tanto sa che tutti sono là per birra - pikilìa. Esce e portando a tavola le prime ordinazioni, ti guarda, ti sorride e chiede "e la piccolina cose prende oggi?" "Le vuoi le pesche sciroppate?" chiede il nonno e mentre la piccolina avrebbe bisogno di un'eternità per rispondere, nonno e cameriere decidono di comune accordo che pesche sciroppate possono andare bene e in effetti tu le adori!
Ma passano gli anni, il tempo scorre inesorabilmente sulla città che cambia. Le strade diventano più piccole, non dai la mano a nessuno per attraversarle. La compagnia di colleghi ingegneri ha cambiato punto di ritrovo da un bel po'. Si sono tutti trasferiti nell'aldilà, nonno compreso, dove sicuramente si danno appuntamento alla solita ora. Tu ormai sei ragazza grande o quasi... Grande, grande abbastanza per iniziare le prime uscite con amiche e amici. " E dove andiamo?" "Per caffè da Minerva!" Ma dai! Esiste ancora? Ci andavi quando eri piccola... ma è lo stesso posto? Sì, proprio sul lungomare. Tu sei cambiata, il mondo è cambiato e Minerva è rimasta sempre lì e prima di accomodarsi nei tavolini all'aperto i tuoi compagni d'uscita hanno già scelto come preferiscono il caffè che prenderanno. "Anche tu caffè, vero?" Sì, sì, caffè ormai sono grande, posso prendere anche il caffè. E poi arriva il cameriere che ha un viso familiare. Ti guarda, sorride e "piccolina come stai? Come sei cresciuta! Sei la nipote di...ecc ecc..." Prende mentalmente nota delle ordinazioni di caffè e mentre tu ci sei quasi per decidere, parte la fatidica domanda: "Le vuoi le pesche sciroppate?" e senza che tu faccia in tempo a rispondere parte il comune accordo col nonno dall'aldilà e la decisione e presto presa! Tutti il caffè e tu le pesche sciroppate!
Cosa c'entri adesso tutto questo con la torta mascarpone e pesche sciroppate? Nulla. Era per dirvi che con le pesche ho un rapporto karmico a quante pare. Ve l'avevo già raccontato QUI parlando del frullato di pesche, figuriamoci con quelle sciroppate! Quindi ieri quando mi sono trovata di fronte alla torta mascarpone e pesche sciroppate sul blog di Chicca in cucina non ho potuto farne a meno che prepararla subito! Ovviamente per come succede con tutte le ricette, l'ho adattata alle mie esigenze di intolleranze alimentari e nello specifico l'ho preparata senza glutine riducendo anche un poco la quantità di zucchero. Che vi devo dire... STREPITOSA!
Ingredienti:
- 180g di zucchero
- 3 uova
- 250g di mascarpone
- 1 pizzico di sale
- scorza di limone NON trattato
- 250g di farina di riso
- 4 pezzi di pesche sciroppate (circa 250g)
- 8g lievito in polvere (mezza bustina)
- zucchero a velo facoltativo
Esecuzione:
Lavorate con le fruste elettriche le uova con lo zucchero e il sale fino ad ottenere una crema chiara e spumosa.
Aggiungete il mascarpone, la scorza di limone e continuate a lavorare per rendere il composto omogeneo.
Proseguite con la farina di riso e il lievito. All'ultimo inserite le pesche sgocciolate e tagliate a pezzettini, ma a questo punto incorporatele con l'aiuto di una spatola di silicone, non più con le fruste!
Rovesciate il composto in una tortiera foderata da carta forno o se volete imburrata e infarinata, livellate bene e infornate in forno statico prescaldato, a 180°C per 40 minuti.
Lasciate sfreddare, spolverate con zucchero a velo se volete e godetevela! Buonissima, con o senza glutine!
Grazie Chicca!
Cara Eleni, la foto mi dice che è morbidissima! Dunque è per la mia bocca.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio.
Tomaso
Non hai bisogno di dire che ERA buonssuma: SI INTUISCE DALLE foto...sai cosa faccio?? La provo e no se neparla più!!! Altrimenti potresti prpararmela tu!!Un abbraccio!
RispondiEliminaUn magnifico racconto..mi hai emozionata tanto e riportata ai miei, di dolci ricordi!
RispondiEliminaUn caro abbraccio
Flavia
Provata! La mia è venuta più umida della tua ma ottima, approvata da tutta la famiglia ed è raro 😊. La sto rifacendo proprio adesso. Grazie 😊
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