Succede che in conclusione del compito di Geografia "presenta una regione" figlio grande deve portare a scuola un piatto, dolce o salato tipico della regione assegnata: Molise! Ecco che a casa scopriamo i Piccillati o Celli ripieni come li chiamano in Abruzzo. Dolcetti a forma di taralli, di una frolla fatta con olio e vino e ripieni di confettura d'uva nera, sostituibile con quella di amarena, pangrattato, biscotti e frutta secca (mandorle, forse noci). Ovviamente per la ricetta mi affido alla ricerca sul web, non avendo esperienza diretta. I Piccillati molisani che si fanno per i matrimoni e le feste importanti, contesi come dolci tipici tra Abruzzo e Molise (che comunque prima erano un'unica regione), sono stati spazzati via in men che non si dica! La ricetta l'ho trovata in un blog che non pubblica più ma come una cassaforte senza blocco mantiene tutti i suoi tesori e li offre: Croce e Delizia. Fateci un salto, magari trovate ricette interessanti!
Dagli ingredienti si capisce che questa ricetta può avere una sua versione antichissima, di quando per dolcificare si usava cuocere l'uva fino a concentrarne gli zuccheri. Ottimo il ripieno ma il profumo e il gusto della frolla è unico! Una frolla che sperimenterò in tante altre ricette, dolci e salate. Prepariamo i Piccillati o Celli ripieni, dai!
Ingredienti:
per la frolla
- 500 g di farina 00
- 140 ml di vino bianco secco
- 140 ml di olio extravergine d'oliva
- 20 g di zucchero
- 2 g di sale
per il ripieno
- 370 g confettura di amarena
- 100 g di mandorle tritate
- 60 g di biscotti frollini
- 60 g di pangrattato
- buccia di un limone non trattato
Esecuzione:
In un recipiente mettete l'olio e il vino, aggiungete lo zucchero e il sale e piano piano incorporate la farina fino a formare un impasto poco più morbido di quello che si ottiene per la pasta fatta in casa. Avvolgetelo in pellicola per alimenti e lasciatelo riposare per mezz'ora.
Preparate il ripieno unendo il trito di mandorle leggermente tostate, alla confettura, insieme ai frollini sbriciolati, la scorza di un limone BIO e il pangrattato. Dovete ottenere un ripieno abbastanza asciutto.
Dividete l'impasto in tante palline, a secondo della dimensione dei piccillati che volete. Io ne ho fatto 32.
Aprite ogni pallina in una sfoglia sottile e ovale, posizionate una cucchiaiata piccola di ripieno, passate i bordi della sfoglia col dito bagnato d'acqua in modo che si chiudano bene piegate e schiacciate bene i bordi e servendovi dell’apposita rotella rifinite bene i bordi in modo da ottenere una lunga mezzaluna. Unite le estremità e formate tanti grandi taralli.
Infornate a 170°C se è forno ventilato (a 180°C se è statico), per 20 minuti circa, senza lasciarli colorare troppo! Appena sfornati tuffateli nello zucchero semolato e lasciateli raffreddare lì, in modo che col vapore creato un minimo di zucchero resti attaccato.
Cara Eleni, non ricordo di avere avuto il piacere di provarli, sicuro buonissimi.
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Troppo buoni, baci
RispondiEliminaDei dolcetti fantastici, li ho già assaggiati, ma mai fatti... Grazie della ricetta!
RispondiEliminaDolcetti buonissimi 😋
RispondiEliminaUn saluto Elisa
Nonli conoscevo, devono essere buonissimi!!!
RispondiEliminaBaci
Grazie per queste bonta' che non conoscvo!
RispondiEliminaCompito anche per la mamma, una regione che si conosce poco ma ricca di tradizioni culinarie
RispondiEliminanon conoscevo questi dolcetti, devono essere deliziosi!
RispondiEliminabaci
Alice
Sono favolosi questi dolcetti!!!
RispondiEliminaD'avvero buoni, quante calorie hanno?
RispondiElimina172 calorie (arrotondando per eccesso). Meno di un croissant vuoto preso al bar.
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