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mercoledì 13 febbraio 2019

Torta con pere, mascarpone e gocce di cioccolato


Torta da colazione ma tra colazione e merenda va via velocemente! Finalmente ho vinto la dura battaglia tra me e le gocce di cioccolato. Finalmente riesco a farle stare sparse in mezzo e non tutte sul fondo anche se per dire la verità quello strato cioccolatoso che formavano i miei fallimenti sulla base di ogni torta era niente male!
Questa torta è realizzata con farina di riso, quindi adatta a chi per intolleranze alimentari deve mangiare senza glutine, ma è buona per tutti. Eccovi la ricetta:


Ingredienti:
  • 3 uova
  • pizzico di sale
  • 180 g di zucchero
  • 250 g di mascarpone
  • 1 pera piccola matura tagliata a dadini o grattugiata (circa 75 g di polpa)
  • 220 g farina di riso (oppure farina 00 s volete)
  • 10 g amido di mais
  • 50 g di gocce di cioccolato fondente
  • burro e farina per la teglia
  • zucchero a velo per spolverare

Esecuzione:

Infarinate le gocce di cioccolato con i 10 g di amido di mais e mettetele in freezer per il tempo di preparazione della torta.
Montate a neve fermissima i tre albumi (le uova che devono essere sempre a temperatura ambiente prima di essere lavorate)  con un pizzico di sale e lasciate da parte.
In un'altra bacinella più capiente montate lo zucchero coi tuorli fino ad ottenere una cremina chiara e spumosa. Aggiungete il mascarpone e la polpa di  pera e continuate a lavorare con le fruste. Se avete optato per i dadini aggiungeteli invece ad impasto finito.
Mettete in due dosi la farina di riso setacciata insieme al lievito e poi con una spatola di silicone incorporate con movimenti lenti, dal basso verso l'alto, la metà degli albumi montati a neve fermissima e poi l'altra metà.
Aggiungete le gocce di cioccolato e mischiate sempre delicatamente.
Versate in una tortiera piccola (io ho usato quelle monouso) imburrata e infarinata con la farina adoperata e cuocete a forno statico portato precedentemente a 180°C per 60 minuti circa.
Dopo i primi 30 minuti coprite la la superficie con un pezzo di carta di alluminio e lasciate per altri 20 minuti circa. Quindi a 50 minuti di tempo complessivo di cottura fate la prova stecchino. Infilate uno stecchino fino al centro della torta. Se esce asciutto la vostra torta è pronta! Lasciate ancora 10 minuti dentro, a forno spento e con lo sportello leggermente aperto. Sfornate e lasciate raffreddare completamente sopra una griglia. Spolverate con zucchero a velo e servite!

domenica 10 febbraio 2019

Brioches con robiola al profumo di rose


Finalmente ho fatto le brioches! Con una maestra che mi seguiva e mi incoraggiava mi sono lanciata pure io e da brava allieva appunto, ho avuto da subito la presunzione di farle diverse. Brioches morbidissime con ricotta e limone lei, Brioches con robiola al profumo di rose io. Evidente che non avevo la ricotta, no! Per il profumo invece anche se i miei alberi di limone sono carichi ho voluto provare l'essenza di rose comprata ad un supermercato pakistano, ma la potete sostituire con profumo che più vi piace, che sia vaniglia, limone e o scorza d'arancia. Nella cucina greca si fa la confettura di petali di rosa ed è sublime, si usa l'acqua di rose per profumare alcuni dolci, si fanno le caramelle e l'immancabile vasetto di petali di rosa allo sciroppo, un dolce al cucchiaio tradizionale che consiste nel offrire all'ospite un cucchiaino soltanto del dolce, accompagnato da un bicchiere di acqua fresca. Si tratta più che altro di una degustazione rituale mirata ad addolcire gli ospiti senza appesantirli. Insomma il profumo di rose in cucina mi mancava un po' e ho sopperito profumando queste morbidissime brioches a forma di croissant!




Ingredienti:

  • 570 g di farina manitoba (farina di forza, w300)
  • 120 g di zucchero
  • 200 g di robiola
  • 2 uova
  • 50 g di burro fuso
  • 140 ml di latte + quello necessario per spennellare
  • 1 bustina di lievito secco (o 20 g di lievito di birra fresco)
  • 2 cucchiaini di estratto di rose, o di vaniglia, oppure scorza di agrumi
  • zucchero a velo


Esecuzione:


Mettete il lievito in 50 ml di latte tiepido con 20 g dallo zucchero previsto e una cucchiaiata di  farina e lasciate che si attivi. Lo capirete perché inizierà a formare schiuma e a gonfiarsi.
In una bacinella lavorate a mano lo zucchero, la robiola e le uova. Aggiungete il resto del latte, sempre tiepido, la farina e il lievito attivato. Lavorate l'impasto fino ad ottenere una massa omogenea ed elastica e all'ultimo aggiungete il burro fuso ma non caldo, tiepido sempre.Piegate l'impasto più volte in modo che il burro venga assorbito, raccogliete in una palla, coprite con pellicola alimentare e lasciate in luogo caldo per fare raddoppiare il volume (circa due ore).
Sgonfiate l'impasto e su una superficie leggermente infarinata stendetelo col mattarello in cerchio di diametro 40-45 cm. Tagliate l'impasto in 12 spicchi  e arrotolate ogni spicchio partendo dalla circonferenza verso il centro.
Mettete nella teglia, coprite con pellicola alimentare e lasciate in un luogo caldo, che riprendano la lievitazione.
Spennellate di latte e infornate, dopo aver portato il forno statico a temperatura di 180°C per 20-25 minuti circa. Durante la cottura, spennellate altre due volte col latte.
Lasciate intiepidire e spolverate con zucchero a velo. Oppure subito dopo la prima spennellata di latte cospargete con filetti di mandorle.

Sono buonissime se scaldate leggermente o anche tostate!




sabato 2 febbraio 2019

Brodo con tagliolini di crespelle


Il brodo con tagliolini di crespelle è un piatto tipico dell'area tedesca ed austriaca, ma si trova anche, con alcune varianti, nelle cucine di Italia, Svizzera, Ungheria e Francia, dice Wikipedia. Il brodo è tipicamente di manzo, ma in Italia anche di pollo, quindi io ho optato per un corposo brodo misto.
Le crespelle le ha messe Stuffer S.p.A. e l'idea me l'ha data un abruzzese che di crespelle in brodo se n'intende ma anche di Flädlesuppe, di Frittatensuppe o Consommé Célestine...
Un ottimo primo caldo e confortante per le fredde giornate invernali, e per secondo potere servire il bollito, accompagnandolo magari con un po' di maionese furba (trovate la ricetta QUI).

Ingredienti:

  • una confezione di crepes Stuffer
  • 500 g di carne di manzo
  • 500 g di carne di pollo (meglio se galletto ruspante, o faraona)
  • un cuore di sedano
  • uno spicchio d'aglio in camicia
  • chicchi di pepe
  • 4 chicchi di pepe garofanato (si chiama anche pimento o pepe giamaicano)
  • 1 cippola medio-grande
  • 2-3 pezzi di pomodoro secco (se sono sotto sale diminuite l'aggiunta di sale che vi propongo)
  • 2 carote
  • 3 lt di acqua circa
  • 10 g di sale


Esecuzione:

Mettete in una pentola tutti gli ingredienti, coprite con acqua e portate in ebollizione. Appena inizia a bollire schiumate con un mestolo forato e abbassate la fiamma il più possibile. Deve sobbollire semi coperto per 3 ore circa ma se volete potete ridurre i tempi utilizzando la pentola a pressione e facendo bollire comunque a fuoco basso per 1 ora dopo la salita della valvola che indica che la pentola è andata in pressione.
Una volta trascorso il tempo di cottura, lasciate intiepidire e togliete carne, profumi e ortaggi (questi ultimi delicatamente, per non disfarli).
A questo punto potete filtrare il brodo con un colino a maglie fitte e se serve filtratelo una seconda volta aggiungendo un pezzo di garza.
 A me piace sgrassare il brodo completamente per cui lo lascio sfreddare, lo metto in frigo per una notte e la mattina dopo tolgo con facilità la lastra di grasso formata sopra.
Se non volete aspettare una notte e volete comunque sgrassare una volta che il brodo sia tiepido filtratelo e imbottigliatelo in una bottiglia di plastica, aspettate qualche secondo che il grasso si accumuli in alto e bucate il fondo della bottiglia, svuotando nella pentola. Ovviamente fermatevi quando arriva la parte grassa!
Tagliate le crepes in striscioline  sottili o meno, a seconda i vostri gusti, e aggiungetele nel brodo bollente. Servite con una spolverata di erba cipollina e del grana padano o parmigiano reggiano.



*ricetta in collaborazione con Stuffer S.p.A. per #incucinaconstuffer e #creaconstuffer



giovedì 31 gennaio 2019

Pane arabo


Il pane arabo è pane arabo. Non  è pita greca, né piadina romagnola. E' facile da fare, veloce, buono e racchiude in sé l'arte di una antica panificazione, comune per esordio a molte culture come preparazione di pane. Tutto inizia da un impasto che diventa piadina, cotta sulle pietre roventi, poi gli egizi aggiungono la lievitazione, che ci pensano i greci a diffondere.
Il pane arabo si presta bene  per essere imbottito con tutto ciò che ognuno desidera ma è ottimo anche grigliato e condito con olio sale, origano, oppure per accompagnare spezzatini in umido speziati con profumi orientali.
Si prepara veramente in poco tempo, compreso la cottura che va controllata  a vista, perché dura pochi minuti. Prepariamolo!




Ingredienti:
per 8 panini

  • 300 ml di acqua tiepida
  • 5 g di lievito secco oppure 10 g di lievito fresco
  • 7 g di zucchero di canna (oppure bianco)
  • 10 g di sale
  • 500 g di farina manitoba (farina  di forza)


Esecuzione:


In un recipiente mettete il lievito, lo zucchero, l'acqua tiepida e 100 grammi della farina. Mischiate bene e lasciate in luogo caldo per 20 minuti (o 10 minuti se il vostro lievito è fresco), finché il lievito viene attivato, formando una schiuma in superficie.
Aggiungete il sale e gli altri 400 grammi di farina e impastate fino a formare una massa omogenea. Continuate a lavorare l'impasto per 10 minuti schiacciandolo, piegandolo e alla fine raccogliendolo in una palla e sbattendolo energicamente sul banco di lavoro. Coprite con della pellicola alimentare e lasciate lievitare fino a che non raddoppia il volume. A me è servita quasi un' ora vicino alla stufa a legna.
Infarinatevi le mani, tagliate l'impasto in otto pezzi e formate delle palline.

Con un mattarello fate otto piadine da circa 15 cm di diametro. e posizionatele direttamente nella teglia che infornerete. Copritele delicatamente  con  un poco di pellicola per alimenti e lasciatele al caldo per una mezz'oretta. 
Portate il forno a temperatura massima e infornate, controllando la cottura a vista. Da quando si gonfiano lasciate passare un paio di minuti ancora e togliete prima che le pagnottine si colorino.
Lasciate sfreddare coperte con un panno pulito (senza odore di detersivi!) in modo che restino morbide. Conservate in sacchetti di plastica per alimenti ed eventualmente in freezer.




giovedì 24 gennaio 2019

Gnocchi giallo zafferano


Gnocchi giallo zafferano perché il colore è quello, ma il sapore è sublime per chi ama gli gnocchi di ricotta! Facili e veloci da preparare con un tocco regionale sardo, quello di abbinare al sapore della ricotta di pecora lo zafferano e una nota agrumosa data dalla scorza di limone, saltati in una salsa semplice di cipolla, pomodori datterini e basilico. Un piatto molto soddisfacente per chi ama una delle bontà della cucina italiana, gli gnocchi. Buono anche per chi deve mangiare senza glutine, dato che sono preparati con la farina di riso.

Ingredienti:
Per gli gnocchi

  • 160 g ricotta di pecora asciutta
  • 25 g di pecorino romano grattugiato
  • 120 g farina di riso finissima
  • 0,250 zafferano in polvere
  • buccia di limone grattugiata

Per il sugo:

  • 80 ml di olio extravergine di oliva
  • 400 g di pomodoro datterino
  • 1 cipolla bianca
  • sale
  • 4 foglie di basilico fresco


Esecuzione:

La sera prima, mettere la ricotta ad asciugare su 4-5 strati di carta da cucina, cambiateli e ripetete l'operazione se serve.  Impastate la ricotta col pecorino, la farina di riso, lo zafferano e un poco della buccia di un limone grattugiata finissima. Impastate bene, formate una palla, avvolgetela in pellicola alimentare e lasciate riposare una notte in frigo.
Il giorno dopo dividete in 8 parti l'impasto e formate 8 bastoncini della stessa misura. Tagliate a pezzettini lunghi circa un centimetro e fate cuocere in acqua salata per 4 minuti circa dal momento che vengono a galla.

In una padella capiente, fatte appassire la cipolla tagliata finissima a fuoco dolce aggiungendo anche qualche cucchiaiata di acqua. Alzate la fiamma e aggiungete i datterini lavati e tagliati a metà. A fiamma alta saltateli per 4-5 minuti circa, aggiungete il sale a vostro gradimento (e assaggiate). Unite gli gnocchi e le foglie di basilico e saltate insieme per qualche minuto ancora. Servite caldi.

Se avanzano (che ne dubito) conservateli in friggo e prima di consumarli aggiungete un goccio d'acqua e saltateli nuovamente.





martedì 8 gennaio 2019

Involtini di pasta fillo con affettato di tacchino e formaggio cheddar




Ricetta talmente semplice e facile che già nel titolo c'è tutto! In greco avrei detto "jambonotiròpita" perché tutto quello che è preparato con pasta fillo è pita, formaggio si dice "tirì" e col francese "jambon" si indica il prosciutto e per estensione ogni affettato di salumeria. Molte volte il ripieno è con prosciutto cotto e formaggio gouda ma io ho voluto mettere nei miei involtini di pasta fillo affettato di tacchino e formaggio cheddar semi-stagionato. Una vera goduria, specialmente dopo le feste durante delle quali si è cucinato tanto (e mangiato altrettanto si intende) piatti elaborati. Gli involtini preparati con pasta fillo gentilmente fornita dalla  Stuffer S.p.a., abbinanti ad un poco di insalata fresca sono stata un'ottima soluzione per un pasto.




Ingredienti:

  • 4 fogli di pasta fillo Stuffer 
  • 4 fette di affettato di tacchino
  • 4 fette di formaggio cheddar
  • olio d'oliva extravergine


Esecuzione:




Stendete un foglio di pasta fillo. 




Oleate come in foto. Tagliate a strisce la fettina di formaggio cheddar, sovrapponete le strisce e avvolgetele ad un pezzo di affettato.

Posizionate l'involtino di tacchino e cheddar in mezzo e avvolgetelo con la pasta fillo fino a metà altezza del foglio.



A questo punto piegate i laterali verso il centro



e continuate ad avvolgerle in vostro involtino di pasta fillo, ripieno con affettato di tacchino e formaggio cheddar.


Portate il forno a 180°C  se è statico o a 170° se è ventilato, infornate e cuocete fino a doratura desiderata.





Quando adoperate pasta fillo per avvolgere un ripieno ricordatevi sempre che non si tratta di un semplice involucro, un contenitore di sapori, ma essa stessa va degustata. Ragion per cui non dovete essere tirchi nel suo utilizzo. Con quattro fogli di pasta fillo avremmo potuto fare otto involtini, ma non sarebbe mai uscita la stessa bontà!

*ricetta in collaborazione con Stuffer S.p.a.

lunedì 7 gennaio 2019

Burro all'aglio spalmabile


Burro all'aglio spalmabile non è una ricetta molto glamour per aprire un nuovo anno di ricette sul blog, ma "francamente me ne infischio..." Mi piace, l'aglio scaccia pure il malocchio per le credenze popolari greche e ve la propongo. E' burrosa ma non troppo, saporitissima e ottima per preparare bruschette anche di semplice pane abbrustolito spalmato con un velo di burro all'aglio e condito con un trito di erbe aromatiche (salvia, rosmarino, basilico, timo, usate unicamente o abbinandole tra loro). Ottima per mantecare un risotto e perfino per preparare una pasta al burro del tutto speciale. Ma la morte sua è per condire patate cotte alla brace, oppure no? Forse la morte sua è sotto i filetti di salmone affumicato e sopra una fetta di pane abbrustolito. Oppure no?... Non lo so. Decidete voi! Anche per un filetto di orata al vapore può andare. Un vero Jolly insomma, giocatevelo! 

Ingredienti:
  • 100 g di burro
  • 80 g di olio d'oliva extravergine
  • mezzo spicchio d'aglio
  • un pizzico di sale


Esecuzione:

Semplicissima! Mettete nella ciotola del tritatutto il burro freddo, tagliato a cubetti, l'aglio e il pizzico di sale e frullate. Poco per volta aggiungete l'olio d'oliva extravergine. Trasferitelo in un vasetto e conservatelo in frigo. Servite spalmato su pane abbrustolito, come base per tartine di pancarré, tramezzini o panini. Oppure, per mantecare un risotto ai frutti di mare o ai fughi porcini come anche per insaporire un filetto di petto di pollo grigliato, abbinandoci magari un trito di salvia ed altre erbe profumate.
Ottima spalmata a mo' di velo sotto su una fetta di pane con salmone affumicato.

Insomma, via libera alla fantasia e va dove ti porta il palato!
Un bacio, alla prossima.