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giovedì 20 giugno 2019

Sbriciolata crema di nocciole e amarene


A casa volevano la sbriciolata e allora l'ho fatta con crema di nocciole e amarene ma per un peccato di gola non potevo che servirla alla greca, cioè con dell'ottimo gelato! Vizio dei greci di estremizzare i piaceri... lo fanno ormai da anni, servire torte e dolci tradizionali abbinando una porzione di gelato affianco o sopra. Per la mia sbriciolata con crema di nocciole e amarene ho scelto il gelato alla crema con riccioli di cioccolato bianco ma andava bene anche un fior di latte e avrete un ottimo dessert da proporre a fine pasto o di pomeriggio durante la pausa caffè.
Ho realizzato la frolla senza glutine per chi è intollerante, usando la farina di riso. Ovviamente i celiaci devono controllare che ne sia privo anche tutto il resto degli ingredienti; crema di nocciole e gelato.
Le amarene le potete trovare pronte da comprare, oppure farle voi. La ricetta la trovate QUI ma in quel caso dovete prima denocciolarle usando un apposito snocciolatore che si usa per le olive o le ciliege.



Ingredienti:

  • 500 g farina di riso
  • 80 g di zucchero
  • 2 g di sale
  • buccia di un limone non trattato
  • 2 tuorli
  • 2 uova
  • 150 g burro a temperatura ambiente
  • 400 g di crema di nocciole 
  • 50 amarene sciroppate denocciolate 


Esecuzione:

Mettete un una spianatoia la farina insieme allo zucchero e il pizzico di sale e la buccia di limone, fate un cratere e aggiungete le uova e i tuorli. Impastate un po' con le punta delle dita e aggiungete il burro tagliato a dadini a temperatura ambiente. Appena avrete formato un impasto omogeneo formate una palla, avvolgetela in pellicola alimentare e lasciate riposare per un'ora in frigo.
In una teglia da 30 cm  di diametro stendete con la mano la metà del impasto cercando di dare lo stesso spessore in tutta la base
Non serve ungere la teglia perché la quantità di burro contenuta nella frolla farà in modo che non si attacchi in malo modo, ma potete comunque utilizzare carta forno o imburrare la teglia se preferite, sottraendo un po' di burro dagli ingredienti, prima di impastare.
Stendente la vostra crema di nocciole preferita in modo omogeneo e posizionate sopra le amarene che avrete precedentemente fate sgocciolare dallo sciroppo. Coprite la superficie della crostata sbriciolando o grattugiando sopra l'altra metà dell'impasto.  

Mettete la crostata sbriciolata nella posizione più bassa subito dopo la mezza altezza, a 170°C in forno ventilato (o 180°C se statico)  precedentemente portato a temperatura per 30- 35 minuti, fino a doratura desiderata.
Servite con gelato alla crema o fior di latte (io crema con riccioli di cioccolato bianco).





domenica 9 giugno 2019

Piccillati o Celli ripieni


Succede che in conclusione del compito di Geografia "presenta una regione" figlio grande deve portare a scuola un piatto, dolce o salato tipico della regione assegnata: Molise! Ecco che a casa scopriamo i Piccillati o Celli ripieni come li chiamano in Abruzzo. Dolcetti a forma di taralli, di una frolla fatta con olio e vino e ripieni di confettura d'uva nera, sostituibile con quella di amarena, pangrattato, biscotti e frutta secca (mandorle, forse noci). Ovviamente per la ricetta mi affido alla ricerca sul web, non avendo esperienza diretta. I Piccillati molisani che si fanno per i matrimoni e le feste importanti, contesi come dolci tipici tra Abruzzo e Molise (che comunque prima erano un'unica regione), sono stati spazzati via in men che non si dica! La ricetta l'ho trovata in un blog che non pubblica più ma come una cassaforte senza blocco mantiene tutti i suoi tesori e li offre: Croce e Delizia. Fateci un salto, magari trovate ricette interessanti!
Dagli ingredienti si capisce che questa ricetta può avere una sua versione antichissima, di quando per dolcificare si usava cuocere l'uva fino a concentrarne gli zuccheri. Ottimo il ripieno ma il profumo e il gusto della frolla è unico! Una frolla che sperimenterò in tante altre ricette, dolci e salate. Prepariamo i Piccillati o Celli ripieni, dai!

Ingredienti:
per la frolla

  • 500 g di farina 00
  • 140 ml di vino bianco secco
  • 140 ml di olio extravergine d'oliva
  • 20 g di zucchero
  • 2 g di sale

per il ripieno


  • 370 g confettura di amarena
  • 100 g di mandorle tritate
  • 60 g di biscotti frollini
  • 60 g di pangrattato
  • buccia di un limone non trattato

Esecuzione:

In un recipiente mettete l'olio e il vino, aggiungete lo zucchero e il sale e piano piano incorporate la farina fino a formare un impasto poco più morbido di quello che si ottiene per la pasta fatta in casa. Avvolgetelo in pellicola per alimenti e lasciatelo riposare per mezz'ora.
Preparate il ripieno unendo il trito di mandorle leggermente tostate, alla confettura, insieme ai frollini sbriciolati, la scorza di un limone BIO e il pangrattato. Dovete ottenere un ripieno abbastanza asciutto.


Dividete l'impasto in tante palline, a secondo della dimensione dei piccillati che volete. Io ne ho fatto 32.
Aprite ogni pallina in una sfoglia sottile e ovale, posizionate una cucchiaiata piccola di ripieno, passate i bordi della sfoglia col dito bagnato d'acqua in modo che si chiudano bene piegate e schiacciate bene 
i bordi e servendovi dell’apposita rotella rifinite bene i bordi in modo da ottenere una lunga mezzaluna. Unite le estremità e formate tanti grandi taralli.

Infornate a 170°C se è forno ventilato (a 180°C se è statico), per 20 minuti circa, senza lasciarli colorare troppo! Appena sfornati tuffateli nello zucchero semolato e lasciateli raffreddare lì, in modo che col vapore creato un minimo di zucchero resti attaccato.



mercoledì 5 giugno 2019

Crostata di susine rosse e petali di rosa


Mi è stata regalata una confettura buonissima, preparata con susine rosse e petali di rosa. In Grecia preparano la confettura di petali di rose e si usa  anche l'acqua di rosa nella pasticceria. Se vi capitano sottomano petali di rose profumate, in quantità cospicua, provate a preparare questa deliziosa la confettura! Qualche ricetta si trova anche in italiano se cercate nel web. Bontà e profumo garantiti!
Quindi mi toccava dare a questa confettura  una degna fine e cosa meglio di una crostata? Ho fatto una frolla classica sostituendo la farina 00 con farina di riso in modo da togliere di mezzo il glutine. Ho lasciato i bordi belli pieni perché a me piacciono molto e come top al posto delle classiche strisce o cordoncini ho optato per le bolle ideate quando ero alle medie. Tutte le crostate le facevo così e poi le contemplavo... Mi sembravano i crateri della Luna o i buchi del formaggio emmental!
Eccovi la ricetta della crostata di susine rosse e petali di rosa. Ovviamente potete usare la confettura che più vi piaccia!




Ingredienti:

  • 400 g di farina di riso
  • 150 g di zucchero
  • 4 g di sale
  • buccia di un limone non trattato
  • 2 tuorli
  • 2 uova
  • 150 g di burro
  • 350 g circa confettura di susine rosse e petali di rosa


Esecuzione

Mettete un una spianatoia la farina insieme allo zucchero e il pizzico di sale e la buccia di limone, fate un cratere e aggiungete le uova e i tuorli. Impastate un po' con le punta delle dita e aggiungete il burro tagliato a dadini a temperatura ambiente. Appena avrete formato un impasto omogeneo formate una palla, avvolgetela in pellicola alimentare e lasciate riposare per un'ora in frigo.
In una teglia da 30 cm  di diametro stendete con la mano l'impasto del quale avrete tolto una piccola parte per fare le decorazioni di sopra. Con questa dose di pasta frolla (senza glutine) possono uscire anche due teglie piccole, quelle monouso in alluminio, per intenderci.
Non serve ungere la teglia perché la quantità di burro contenuta nella frolla farà in modo che non si attacchi in malo modo, ma potete comunque utilizzare carta forno o ungere ulteriormente la teglia se preferite.
Stendente la confettura in modo omogeneo.  Con l'impasto tenuto da parte, formate tante palline di diverse dimensioni, schiacciatele tra le dita e adagiatele in superficie. 

Mettete la crostata nella posizione più bassa subito dopo la mezza altezza, a 170°C in forno ventilato (o 180°C se statico)  precedentemente portato a temperatura per 30-40 minuti, fino a doratura desiderata. Io le voglio belle scurette sia le frolle che le sfoglie, ma ognuno si regolerà in base al proprio gusto!



lunedì 3 giugno 2019

Imam bayildì con feta


L'Imam bayildì è uno dei più noti e amati piatti della cucina turca, molto ma molto amato anche in Grecia. Tanto amato da entrare a fare parte della cucina greca tradizionale, quella della mamme e delle nonne. In Turchia si mangia a temperatura ambiente, in Grecia sia così che caldo, accompagnato con formaggio feta che fa un sublime contrasto con l'infinita dolcezza del piatto. Si tratta di melanzane brasate ripiene di cipolle caramellate e condite con pomodoro, aglio e prezzemolo e abbondante olio d'oliva extravergine. In effetti nella cucina greca fa parte dei così detti "piatti all'olio".
  In tutti e due i paesi di servono le melanzane, le viola lunghe, intere e in Grecia il formaggio feta si aggiunge a piacere rendendo il piatto vegetariano o vegano, a seconda dei gusti e dei periodi. Io però mi trovo nel paese delle melanzane alla parmigiana e non potevo che prendere spunto, unendo cucina greca e cucina turca sotto una buona stella, quella della cucina italiana! E' uscito un piatto squisito, che non avrete difficoltà a replicare. Unica differenza tra le due cucine sta nella spiegazione nel nome: Imam bayildì, in turco, letteralmente significa che "L'Imam è svenuto" dalla tanta bontà del piatto. In Grecia invece si dà un'altra interpretazione basandosi ad una erronea traduzione: per i greci l'Imam ha mangiato talmente tanto da scoppiare. Talmente buono era che non ha potuto fermarsi. Provatelo! La ricetta è facilissima e di grande soddisfazione!


     
Ingredienti:

  • 1 kg di melanzane (al netto degli scarti)
  • 1 kg di cipolle (al netto degli scarti)
  • 100 ml di olio extravergine d'oliva + quello per la frittura
  • 1 cucchiaino di sale + quello per le melanzane
  • 1 cucchiaino di zucchero (io integrale di canna)
  • 2 spicchi d'aglio
  • 400 g polpa di pomodoro
  • 2 cucchiaiate abbondanti di prezzemolo tritato
  • pepe nero
  • 200 g di formaggio feta (Herakles Stuffer per me)


Esecuzione:

Togliete le estremità delle melanzane, pelatele a strisce, tagliatele a fette grosse mezzo centimetro, salatele e lasciate che perdano un po' di acqua. Asciugatele e friggetele in olio d'oliva extravergine. Non ne serve tanto, basta usare un tegame largo con due dita di olio. Appoggiatele su carta da cucina per perdere l'olio in eccesso, che non sarà tanto se avrete mantenuto una temperatura, media, costante durante la frittura.
In un tegame capiente mettete l'olio a scaldate e fate appassire le cipolle tagliare a fette, aggiungete lo zucchero e l'aglio sminuzzato e lasciate caramellare insieme all'acqua di vegetazione che rilasceranno le cipolle. Infine aggiungete il pomodoro, il sale, il pepe e il prezzemolo.

In una pirofila fate strati di melanzane, ripieno di cipolle e feta sbriciolata (che avete lavato e asciugato prima) fino ad esaurimento.
Infornate in forno precedentemente portato a temperatura di 170°C se ventilato o 180°C se statico, alla posizione più bassa del vostro forno, per 40 minuti circa.

Aspettate che si sfreddi bene, tagliate, gustate e poi venitemi a dire se siete svenuti o meno. Io da buona greca penso che sia più probabile scoppiare non potendosi fermare...