Crauti. Cosa sono i crauti e come si preparano? Un contorno della cucina tedesca, ottenuto della fermentazione lattica del cavolo cappuccio bianco. Viene associato principalmente alla Germania ma la verità è che vengono preparati in molti altri paesi, compresi la Grecia dove li troverete col nome "toursì". Io come crauti, li ho assaggiati per prima volta preparati da una amica ungherese, sua mamma e sua zia, dato che fanno parte anche della cucina ungherese. Ed è stata lei a insegnarmi come si preparano i crauti, quindi questa è la ricetta della versione ungherese.
Il cavolo cappuccio bianco che in Grecia è molto amato ed apprezzato come ortaggio, viene consumato in insalata (QUI e QUI), come involtini che si chiamano dolmades, come risotto o toursì che diventa antipasto per accompagnare aperitivi.
Vi metterò anche le due versioni greche che comunque coincidono con le insalate. Intanto vi lascio quella ungherese, che non so se coincide o meno a quella tedesca, ma è molto buona.
Ingredienti:
- 1 kg circa di cavolo cappuccio bianco
- 2 foglie di alloro
- 20 g di sale
- 5 g di zucchero
- 1 cucchiaino di cumino
- pepe in grani
- 100 ml di acqua
- fette di pane
Togliete le foglie esterne di un cavolo cappuccio bianco, tenero, compatto e fresco di taglio. Lavatelo e grattugiatelo. Aggiungete al cavolo il sale, lo zucchero, le foglie di alloro lavate e spezzettate, il cumino, i grani di pepe, l'acqua e trasferitelo in un vaso di vetro col coperchio ma non a chiusura ermetica. Premete il cavolo che inizierà a buttare anche la sua acqua di vegetazione e posizionate sulla superficie delle fette di pane per coprirlo. L' amica Agnes che mi ha insegnato come preparare i crauti, mi ha spiegato che il pane va tolto dopo due giorni e buttato via. Serve per tenere il cavolo leggermente premuto e per raccogliere la schiuma che si produce i primi giorni di fermentazione.
Tenete il barattolo fuori dal frigo ma anche lontano da fonti di calore e senza sole diretto.
Dopo una settimana, dieci giorni, sono pronti per essere consumati, anche se la fermentazione può essere prolungata per un mese intero.
Una volta pronti toglieteli dalla salamoia, conditeli con olio d'oliva extravergine e utilizzateli come contorno di carni arrosto, saltati in padella, oppure per preparare questi squisiti involtini ungheresi di cavolo verza: Töltött kàposzt