Lenticchie! Simbolo di grande prosperità e fortuna per veicolare tuttii miei auspici per il nuovo anno in arrivo!Come la penso sulle lenticchie a Capodanno vi avevo parlato l'anno scorso sull'insalata di lenticchie. Rinnovo pensiero e auguri ma vi propongo una ricetta ancora più sfiziosa, con l'aggiunta di un ulteriore simbolo di prosperità dall'antichità fino ai tempi nostri! Il melograno! Piccoli, dolci, brillanti chicchi color rosso rubino che con cipolline e pannocchiette creano un agrodolce irresistibile!
Servite su delle foglie di indivia possono accompagnare magnificamente il brindisi con un ottimo prosecco dop o fare la parte dell'antipasto in una serie di piatti vegani!
Ingredienti:
250g lenticchie grandi
60g pannocchiette agrodolce
70g cipolline in aceto di vino
1 cucchiaiata di prezzemolo tritato
un po' di timo
un cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
3 cucchiaiate di chicchi di melograno
mezzo cucchiaino di sale
40ml di olio extravergine d'oliva
foglie di indivia belga per servire le lenticchie
Esecuzione:
Date una veloce occhiata per scartare le
impurità ed eventuali pietrucce nel caso abbiate comperato le lenticchie
sfuse. Mettetele in un colino, lavatele e mettetele a bollire in acqua
NON salata per 20 minuti circa. Non hanno bisogno
di ammollo. Provate sempre la cottura e adeguate i tempi alle vostre
lenticchie. Devono risultare cotte senza disfarsi!
Lavate e asciugate le cipolline, fate lo stesso anche con le pannocchiette e tagliatele a rondelle. Lavate asciugate e tritate col coltello in prezzemolo. Spelate un pezzo di radice di zenzero fresca e grattugiate la quantità di un cucchiaino.
Scolate le lenticchie, mettetele in un
recipiente e conditele col mezzo cucchiaino di
sale. Lasciatele sfreddare e aggiungete il timo, lo zenzero, l'olio, pannocchiette, cipolline, prezzemolo e chicchi di melograno. La quantità di
sotto-aceti messi sono indicative e calibrati per i gusti della mia
famiglia, ma volendo potete metterne di più.
Mischiate delicatamente e lasciate a riposo per un po' prima di servire, in modo che ogni ingrediente ceda profumo e sapore.
"Un ripieno per le feste va fatto! Per Natale o per Capodanno, è di buon auspicio!" Diceva nonna. Porta in casa l'augurio che la vita sia piena di beni morali e materiali, piena di esperienze e cose nuove, gioie nuove e che a tavola ci sia sempre l'abbondanza, (che per loro non era per niente scontata). Per tradizione (nonna è nata e cresciuta in una comunità montanara fondata sul monte Pelio nel 1200d.C) si prepara la gallina ripiena in brodo con ripieno di manzo macinato, i fegatini, prugne secche (o uva passa) caldarroste, pinoli o noci. Con lo stesso ripieno si riempie ("chi ce l'aveva" sempre!) anche la tacchina che va cotta al forno a cottura lenta, oppure con caldarroste, prugne secche e funghi si farcisce il rotolo di maiale che può essere coscia o lonza. "con quel che avevamo, insomma" diceva nonna e la sua montagna è piena di timo, origano, boschi di castagni, pergole di vite, alberi di noci e di prugne, funghi porcini e ovuli. Così oggi vi presento il rotolo di maiale, con funghi champignon (ma se avete funghi di bosco è meglio) prugne e caldarroste che io preparo in autunno e metto in freezer sia per tirarli fuori come snack che per utilizzarle per i miei ripieni del periodo natalizio. Una ricetta tradizionale quindi della cucina greca che può essere preparata per Natale o Capodanno L'ho accompagnato con piccoli funghi champignon (saltati in padella con uno spicchio d'aglio, spenti con vino rosso, salati con trito di un pomodoro sotto sale e dopo aver spento un po' di prezzemolo fresco), con piselli saltati con olio e mezza cipolla bianca e patate tagliate rotonde, bollite in acqua salata e rosolate in olio extravergine d'oliva.
Ingredienti:
1300g di polpa di maiale (io coscia)
100g di funghi
10-12 caldarroste
12 prugne denocciolate
10 mezzi pomodori secchi sott'olio, non sotto sale!
1 cipollotto fresco
6+2 cucchiaiate di olio extravergine
2 cucchiaini di sale
mezzo cucchiaino di timo
mezzo cucchiaino di origano
succo di un limone
1 cucchiaiata di miele
1 cucchiaiata di senape
Esecuzione:
Con un coltello a spadino, aprite il pezzo di carne come mostrato nelle immagini, o chiedete al vostro macellaio che ve lo prepari per fare il rotolo ripieno. Ripulite i funghi dalla terra i funghi e tagliate i gambi e affettateli. In una ciotola mettete un cipollotto fresco tritato finemente, 1 cucchiaino di sale, origano, timo, 6 cucchiaiate di olio extravergine d'oliva, i pomodori secchi sottolio, scolati e tagliati a pezzi, le prugne e le caldarroste intere o spezzettate, come preferite. Mischiate tutto bene.
Aprite la carne, stendete prima i funghi affettati e poi il resto del ripieno. Arrotolate nuovamente, infilate il ripieno che vi sarà scappato e legate il rotolo con spago da cucina. Fate un'emulsione con la senape, il miele, il cucchiaino di sale, il succo di limone e le altre 2 cucchiaiate di olio e spalmate bene il rotolo dopo averlo messo sopra la carta da forno. Avvolgetelo bene nella carta, poi in alluminio e cuocetelo in forno statico prescaldato a 180°C per 50-60 minuti. Aprite in fagottino con attenzione a non bruciarvi dai vapori, aumentate il forno a 240° e lasciate rosolare esternamente. Una volta pronto, raccogliete la salsetta di cottura che vi servirà per bagnare le fette dell'arrosto di maiale ripieno, lasciate riposare per 10 minuti e poi tagliatelo a fette. Ecco che la vostra vita sia piena! Buon appetito!
Diples, ovvero pieghe! Odore di Natale, sapore di Natale! Miele e noci, piccole delizie da gustare alla greca! Voi le fate a Carnevale e senza le miele e noci, ma nella cucina greca sono dolci di Natale. Dolci tentazioni da lasciare su vassoi pieni, sparsi in giro per la casa, in modo che quando gli gnomi cattivi del Natale che si chiamano Kalikàntzari, entrano in casa di notte, trovano sempre diples da mangiare e desistono dal combinare guai come spargere la cenere del cammino, la farina o lo zucchero, fare sparire oggetti di uso quotidiano ecc. I Kalikantzari escono di notte per 12 giorni consecutivi dal 25 Dicembre al 6 Gennaio. Sono gnomi, folletti, cattivi che tutto il resto dell'anno stanno nelle viscere della Terra e cercano di segare il tronco che tiene il mondo per farlo crollare. Sono essere cattivi e viscidi e chi li incontra rischia la vita. Mia bisnonna credeva fermamente alla loro presenza natalizia. Non raccontava le storie per divertire noi i più piccoli ma perché per lei era così e punto! Erano cose vere! Mai uscire di casa dopo il calar del sole per i 12 giorni tra Natale e Epifania! "Se trovano un uomo gli saltano in testa, sulle spalle, lo tirato e lo strattonano, cantano e suonano (in modo disarmonico) e lo obbligano a ballare finché non cade a terra esausto o morto. Se trovano una ragazza le fanno la festa!!! Se la vogliono sposare tutti insieme!" diceva. Poi ci narrava di una che si salvò con l'astuzia, chiedendo ai Kalikantzari di portarle scarpe da sposa di non so quale fattura, e poi vestiti di non so quale stoffa e gioielli portati da posti impossibili e andò avanti così finchè si fece alba, il gallo cantò e i Kalikantzari scapparono via per nascondersi. Facciamo un po' di diples allora che non si sa mai! Cruccio e delizia natalizia durante il mio apprendistato di cuoca affianco a nonna Marigoula che sosteneva invece che i Kalikantzari e i loro guai altro non erano che l'espressione della stanchezza delle casalinghe, che in quel periodo avevano un gran da fare! Inutile dirvi che ora come allora ho preparato le diples con la voce di nonna che mi ripeteva "si chiamano diples perché devono uscire piegate e non dritte. Fai un fiocchietto, girale un po', falle arricciare un poco, altrimenti che diples sono! Fai qualche fiocchietto se non riesci a darle una piega e non bruciarle! Non devono colorarsi molto che l'uovo colorato così diventa pesante per il fegato! Ecco, questa l'hai bruciata... toglila!" Ecco nonna, metto il campionario delle mie diples non ancora inzuppate, così presento a tutti, partendo da sinistra: la dipla perfetta, quella dritta, la leggermente arricciata, il fiocchetto e la bruciata!
Ma sai che ti dico nonna, io le inzuppo tutte quante, le cospargo di noci tritate e aggiungo pure un pizzico di libera interpretazione aggiungendo nel trito di noci un po' di scorza d'arancia abbrustolita che ci sta divinamente.
Ingredienti:
350g farina 00
4 uova
45ml acqua
1 bustina di lievito in polvere
pizzico di sale
2 tazze di noci tritate finissime
olio di arachidi per friggere
ulteriore farina per stendere la pasta
per lo sciroppo
250ml di acqua
250g di miele
250g di zucchero
un cucchiaino di succo di limone
Esecuzione:
Setacciate il lievito con la farina. Sbattete le uova con l'acqua e il pizzico di sale (ma pizzico proprio!), incorporate la metà della farina e amalgamate bene. Continuando a impastare aggiungente il resto della farina, formate un panetto, copritelo con pellicola trasparente e lasciatelo riposare per 20 minuti. Dividete l'impasto in 8 pezzi e uno per volta, infarinatelo e stendetelo il più sottile possibile, infarinando ogni tanto in modo che non si attacchi. Tagliate a listarelle, piegatele come meglio vi viene e friggetele poche per volta in olio ben caldo ma a temperatura bassissima. Togliete appena diventano dorate ma non troppo, (che altrimenti nonna ha da dire che sono bruciate e fanno male se mangiate spensieratamente, invece se cotte bene, dorate al punto giusto potete fare fuori tutto il vassoio e per i Kalikantzari pazienza...) Lasciatele sfreddare sopra la carta da cucina e preparate lo sciroppo, facendo bollire per 2 minuti, acqua, zucchero, miele, aggiungendo anche un cucchiaino di succo di limone. Allo sciroppo caldo (bollente) inzuppate per mezzo minuto la diples poche per volta e quando le tirate fuori le adagiate su un vassoio e le cospargete con noci tritate finemente. Io ho voluto aggiungere alla polvere di noci, la scorza d'arancia abbrustolita e un anno con nonna avevamo mischiato anche cioccolato fondente tritato... Fate un po' voi, personalizzate come più vi piace. Anche se fondamentalmente il sapore e la personalizzazione si fa sulla scelta del miele da abbinare alle noci. Ottimo il miele di timo! Provatelo!
Delle volte ci vuole poco per accompagnare un tè o allestire il buffet dolce di una festicciola. Dopo le sfogliatine pere e cioccolato, volevo provare le sfogliatine arance e cioccolato e il buffet per il sesto compleanno della mia nipotina è stato un ottima occasione. Sfiziose senz'altro e facilissime. Le aggiungo nel mio ricettario di soluzioni facili, perché ci stanno bene anche per colazione!
Ingredienti:
2 rotoli di pasta sfoglia
350g di marmellata di arance amare
50g di cioccolato fondente
Esecuzione:
Aprite un rotolo di pasta sfoglia, stendete sopra la marmellata di arance e coprite con il secondo rotolo. Con la rotella tagliapasta tagliate a pezzettini della grandezza a voi graditi. Infornate a forno statico prescldato a 180°C per 25 minuti circa o comunque fino a doratura desiderata. Lasciate sfreddare completamente. Sciogliete il cioccolato al forno a microonde o in bagnomaria e con un cucchiaio fate tante strisce sopra le sfogliatine. Aspettate che il cioccolato si riprenda e delicatamente staccate a mano i pezzettini o ripassate la rotella.
I wurstel no! I wurstel a casa non entrano! A casa mia mai! Poi, ti trovi i figli che sbavano davanti all'immagine di un hot dog per strada, che stanno per svenire di gioia quando la cameriera dopo aver preso le ordinazioni dei grandi si rivolge a loro "e tu amore come la vuoi la pizza? Patatine e wurstel?" E loro la guardano come se fosse un abete di plastica con delle palle addosso e con tanti pacchi grandi sotto e dall'emozione scuotono la testa facendo "sì, il mio sogno, ma mamma, non oso manco guardarla, che dirà di no!" E allora decidi che tu seminerai ma le scelte (in questo caso alimentari) dovranno venire da sé quando saranno grandi e che in fondo una schifezza ogni tanto ci sta dato che mangiano anche i cavoli a merenda. Quindi wurstel qualche volta si può, ma fuori casa, in qualche festa di compleanno, sulla pizza ogni tanto. Questi infatti sono stati preparati per il buffet del compleanno della cuginetta. Non sono i corn dog, dei quali gli Americani ne vanno ghiotti ma l'idea sarebbe quella insomma. La pastella fatta su ricetta di Apriti Sesamo risulta molto più digeribile, dalla farina di mais fritta che avvolge i corn dogs, è delicata ma allo stesso tempo saporita. E comunque io non vedo l'ora di provarla tuffandoci dentro cavolfiore e carote cotte al dente, infilzate e poi tuffate nella pastella e fritte!
Ingredienti:
150g yogurt naturale
120g farina 00
7g lievito in polvere per torte salate
40g pecorino
1 uovo
50ml latte
240g wurstel mini
stecchini
olio di arachidi per friggere
Esecuzione:
Infilzate i wurstel e metteteli in freezer per una ventina di minuti. Nel frattempo preparate la pastella con lo yogurt naturale, la farina, l'uovo, il latte, il pecorino e il lievito per torte salate. Mettete l'olio in un pentolino a scaldare bene ma a fiamma bassa. Passate gli stecchini coi wurstel dalla pastella e pochi per volta tuffateli nell'olio bollente. Si gonfiano e vengono subito a galla. Fateli dorare bene da tutte le parti a fuoco sempre basso. Poggiateli su carta da cucina per togliere l'olio in eccesso e serviteli sia caldi che freddi accompagnati da salse di vostro gradimento! Se vi avanza qualche cucchiaiata di pastella mettetela nell'olio, usciranno delle frittelle salate, al pecorino, molto sfiziose.
Dalle tavole in festa non può mancare l'insalata russa che secondo le tradizioni locali e familiari ha molte varianti. Questa è preparata con la maionese furba ed è dunque la mia versione, l'insalata russa di Apriti Sesamo! Ottima come antipasto ma anche come contorno per accompagnare carne bianca o pesce in cotture leggere! Si prepara in pochissimo tempo e regala grande soddisfazione! Provare per credere!
Mettete a bollire un pentolino con acqua leggermente salata. Fate bollire prima le carote tagliate a dadini, poi i piselli e la patata sempre tagliate a dadini. Scolate, lasciate sfreddare e asciugare sopra dei fogli di carta da cucina. Preparate velocemente la vostra maionese furba la ricetta la trovate QUI) e una volta che piselli, carote e patata sono freddi e asciutti mischiate delicatamente con la maionese! Servite in monoporzione come antipasto oppure come contorno di piatti in base di pesce o carni bianche!
Una maionese leggera, facile da fare e di sicura riuscita. Vi serve una maionese fatta in casa, veloce e che sia fatta con ingredienti controllati uno da uno, una maionese che non vi faccia impazzire per ottenere un risultato sorprendentemente buono? Leggera, profumata, morbida e senza quattro quintali di olio, senza la paura di uova non pastorizzate e senza l'ansia che impazzisca? Allora non può essere che la maionese furba su ricetta di Apriti Sesamo! La maionese furba, fatta in casa, light e di grande versatilità accompagnerà meravigliosamente le vostre verdure, la carne (con quella di pollo è sublime), il pesce ma anche le patatine fritte o al forno. Diventerà il vostro alleato numero uno per ogni buffet da preparare. Dai, su, vediamo come si fa la maionese fatta in casa in modo molto ma molto furbo:
Ingredienti:
4 tuorli sodi
4g di sale
2 cucchiaiate di succo di limone
4 cuchiaiate di olio d'oliva extravergine
150g di yogurt greco
Esecuzione:
Mettete a bollire dell'acqua e appena comincia il bollore, con l'aiuto di un cucciaio posizionate dentro le quattro uova tenute a temperatura ambiente. Fate bollire per 7, massimo 8 minuti. Pulite, tagliate a metà e prelevate i tuorli. Mettete i tuorli nel frullatore con il sale e le due chucchiaiate di limone. Azionate per qualche minuto. Poi aggiungete una per volta le quattro cucchiaite di olio extravergine e infine lo yogurt greco. Ecco fatto! Pronta la nostra maionese fatta in casa e con minimo sforzo! Guardate qui che bella consistenza la nostra maionese furba:
Adesso siete pronti per sbizzarirvi con gli abbinamenti! A me non può mancare con petto di pollo sfilettato oppure per la mia amata insalata russa, ma è anche ottima per inumidire tramezzini, accompagnare ortaggi cotti al vapore e perché no, spalmata su una fetta di pane!
Sempre lei, sempre kolokythopita, ovvero "pita di zucca!" Una delle tradizionali torte (pites) della cucina greca, nella sua versione salata. Della versione dolce vi avevo parlato QUI ed era stato anche il mio modo per salutare un amico che se ne stava andando, infatti per le feste che stanno per arrivare mi mancherà il suo tiramisù e i suoi auguri fatti in greco. Comunque, torniamo alla ricetta. La torta di zucca salata, come la sua versione dolce, si prepara con fogli di pasta fillo rustica. Gli ingredienti per preparare la fillo rustica sono quelli della pasta matta, praticamente, cambia solo il modo di lavorazione per la stesura della foglia. Urge un mattarello fine, quanto il manico in legno di una scopa, per intenderci, in modo da ottenere una foglia sottilissima. Potete comunque provare il ripieno su pasta sfoglia pronta oppure in pasta fillo comprata al supermercato, anche se si tratta di un foglia diversa di quella prevvista per la ricetta tradizionale. Io ovviamente vi passo la ricetta di mia nonna, a parte un paio di uova che ho deciso di mettere in meno, ma per il resto è proprio lei: Kolokythòpita almirì, torta di zucca salata!
Ingredienti: per 8 fogli di pasta fillo rustica
500g farina di semola rimacinata
4 cucchiaiate di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaini di aceto
5g di sale
280ml di acqua
per il ripieno
800g di zucca
2 porri (ma vanno bene anche 2 cipollotti freschi o una cipolla secca)
1 cucchiaino di sale
100g di riso (io arborio ma va bene anche di altro tipo)
200g formaggio feta
1 uovo
4 cucchiaiate di olio d'oliva extravergine
amido di mais per lavorare sulla stesura della pasta fillo rustica
olio d'oliva extravergine per spennellare i fogli
Esecuzione:
Preparate la pasta fillo rustica nel modo spiegato e illustrato QUI ma con le quantità di ingredienti che vi ho dato sopra. Una volta ottenuto il panetto, dividetelo in 8 panetti più piccoli, oleateli e lasciateli riposare per 20 minuti. Stendete il primo foglio sulla teglia grande del forno che avete precedentemente oleata e proseguite con tutti i 4 fogli da mettere sotto. Preparate il ripieno mettendo il riso in ammollo in acqua fredda per 20 minuti (se resta anche di più non succede nulla). Grattugiate la zucca dalla parte più grossa della grattugia, recuperate la parte più tenera dei porri e tagliateli finemente (lo stesso coi cipollotti freschi se avete optato per quelli, oppure grattugiate la cipolla secca). Salate con un cucchiaino di sale zucca e porri, mischiate e lasciate che perdano un po' la loro acqua. Scolate il riso, mettetelo in un recipiente e con la mano frantumatelo bene. Aggiungete il tritto di zucca e porri che avrete precedentemente strizzato il meglio possibile. Aggiungete l'uovo (anche due se volete, le 4 cucchiaiate di olio extravergine e la feta sbriciolata. Mischiate con una forchetta. Farcite la vostra pita e copritela con gli altri 4 fogli, oleando sempre in mezzo e specialmente negli angoli, dove si andrà a formare il bordo, altrimenti non cuociono. Tagliate intorno alla teglia i fogli che avanzano, piegate verso dentro per formare il bordo. Oleate la superficie e incidete bene la vostra pita senza arrivare a tagliare gli strati di sotto ne i bordi. Infornate a 180°C in forno statico, prescaldato, per 50-60 minuti circa. Se scegliete di utilizzare la pasta fillo che si trova in commercio abbassate la temperatura del forno a 160°C e lasciate cuocere fino a doratura desiderata.
Adesso non vi resta che schierarsi, tra quelli che vogliono angolo, bordo o un pezzo centrale!
Sembrano pigne innevate vero? Ma non le ho prese dal pino, che in ogni caso, qui in Sardegna e a bassa quota non potrebbe mai essere innevato! Le ho trovate sul web, dopo il suggerimento di un'amica! Si tratta da un idea che non so di chi sia ma nei siti anglofoni ha fatto furore tanti anni fa, e presa subito dai blog greci è stata fatta e strafatta anche lì! La ricetta originale prevvede: burro di arachidi, nocciolata, burro, zucchero a velo, bastoncini brezel (salati) e cereali di cioccolato. Io invece vi propongo le pigne innevate con una ricetta base che in Grecia è la più usata e con una seconda versione mia, un po' più maliziosa. Ma lasciate la vostra fantasia libera e provate mille altri abbinamenti di ingredienti! E come gli alberi addobbati che ci sono in ogni a casa, ma mai uno uguale ad un altro, così anche le pigne innevate che vi regalino in modo goloso tanta atmosfera di Natale! Io mi sono divertita a prepararle anche in diretta sulla mia pagina Facebook e metterle poi su YouTube. Se avete voglia di chiacchiere e compagnia eccovi il video, altrimenti leggete pure la ricetta:
RICETTA 1 Ingredienti:
100g di nocciolata (o altra crema di nocciole)
100g di margarina senza conservanti, coloranti, grassi idrogenati e olio di palma (sostituibile con 80g di burro)
125g biscotti secchi
cereali al cioccolato a forma di pelali o barchette
zucchero a velo
Esecuzione:
Mischiate la nocciolata e la margarina o burro ammorbidito, aggiungete i biscotti polverizzati e amalgamate bene. Mettete in freezer per il tempo che l'impasto si rassodi. Formate 10 pere, mettetele nuovamente in freezer e quando sono nuovamente belle solide, tiratele fuori e partendo dalla base infilate i cereali immitanto le pigne. Adagiatele su pirottini di carta. Conservate in freezer e innevate con zucchero a velo prima di servire.
RICETTA 2 Ingredienti:
150g cioccolato fondente
100ml latte
50ml rhum
125g biscotti secchi
50g noci
2 pizzichi di cannella
mezzo cucchiaino di buccia di arancia bio, grattugiata
zucchero a velo
Esecuzione:
In bagnomaria o a potenza bassissima a microonde fate sciogliere il cioccolato dentro il latte. Una volta sciolto aggiungete il rhum, la buccia d'arancia, la cannella i biscotti e le noci polverizzate. Mischiate bene gli ingredienti e lasciate che si solidifichino anche fuori dal frigo. Quando l'impasto è pronto formate le pere e completatele infilando i cereali, partendo sempre dalla base. Questa seconda ricetta si serve a temperatura ambiente e non dimenticatevi di innevare le pigne prima di offrirle!
La conoscete la ratatouille francese con gli ortaggi estivi? Forse la chiamate caponata oppure col suo nome turco türlüo briam se siete in Turchia o in Grecia! Un misto degli ortaggi estivi: melanzane, zucchine, peperoni, cipolle, aglio, olio, pomodoro e prezzemolo ben conditi e messi al forno. Un piatto amato molto nella cucina greca, ma anche in tutte le zone che sono state sotto l'impero Ottomano. Mia nonna lo chiamava turlù che in turco vuol dire "vario", "misto". Briam, turlù, caponata o ratatouille fatto con gli ortaggi coltivati da lei era la fine del mondo. D'inverno invece faceva un misto con gli ortaggi che trovate qui sotto, scritti tra gli ingredienti e lo chiamava sempre turlù. Un piatto che non ha bisogno di essere speziato o profumato con erbe, perché il misto di cavolofiore, sedano e limone gli danno un suo carattere forte. Può essere un contorno ma anche un piatto unico come si usa in Grecia. Non vi scrivo le qualtità esatte, perché troverete voi il vostro equillibrio tra verdure e condimento di sale e limone. L'olio deve essere il giusto, senza parsimonia ne spreco. Nelle zone più fredde, si può aggiungere anche qualche fiocchetto di burro che ci sta meravigliosamente. Non lo metto tra gli ingredienti, fate un po' voi...
Ingredienti:
sedano rapa
carote
cavolfiore
patate
cipolla
olio extravergine d'oliva
sale
suco di limone
pangrattato
feta
Esecuzione:
Pulite e tagliate gli ortagi in pezzi più o meno della stessa grandezza ma non troppo piccoli. Mettete il vostro misto in una bacinella capiente per poterlo condire con l'olio, il limone e il sale. Gli ortaggi devono essere conditi bene tutti quindi, mischiateli e lasciateli macerare nel condimento per una decina di minuti. Metteteli sulla teglia e infornate in forno statico prescaldato a 180°C per il tempo necessario in modo che tutti gli ortaggi risultino morbidi. 10 minuti prima di tirare fuori la vostra ratatuille invernale sbriciolate sopra la feta e spolverate di pangrattato.