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lunedì 26 febbraio 2018

Pollo al limone


Pollo al limone è un classico anche nella cucina greca. Kotopoulo lemonato si chiama per la precisione. Di solito si fa al forno con patate ma anche in pentolla, accompagnato con riso pilaf. Io vi do la mia versione, quella che fa impazzire i maschi di casa, data la presenza di un tocco di senape. Avrei potuto dirvi che si tratta anche di pollo allo yogurt, ma la presenza di limone è una presenza importante, pollo al limone in effetti non può essere che un piatto limonoso, ma non temete, lo prepariamo senza perdere gli equilibri! Facile da fare e se non vi piace la senape (ma io vi invito comunque a provarla in questa ricetta) la potete sostituire con un mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato, ma andiamo a preparare il pollo al limone:

Ingredienti:
  • 80ml olio d'oliva extravergine
  • 1kg circa di pollo (8 sovracosce)
  • 1 spicchio d'aglio in camicia
  • 1 cipolla bianca media
  • 8g di sale
  • succo di 2 limoni
  • 300g di yogurt greco
  • 2 cucchiaini di senape (quella in salsa) medio forte

Esecuzione:

Private le sovracosce della pelle e rosolatele nell'olio d'oliva extravergine dove avrete aggiunto anche uno spicchio d'aglio in camicia. Aggiungete la cipolla tagliata a dadini e continuate a rosolare per un po'. Spegnete con succo dei limoni, aggiungete il sale, 2-3 tazze di acqua calda, abbassate la fiamma, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per 40-45 minuti circa finché la carne risulta tenera e il sughetto ristretto.
In una ciotola mischiate bene lo yogurt con la senape e il sugo del pollo. Versate la salsa sopra il pollo e servite con riso pilaf.
Io ho scelto riso basmati, quindi ho messo a bollire 2 tazze di acqua per ogni tazza di riso. Ho aggiunto sale, una cucchiaiata di olio e un cucchiaino di succo di limone. Appena ha iniziato il bollore, ho buttato il riso precedentemente messo su un colino a maglie strette e sciacquato sotto l'acqua corrente. Ho lasciato bollire a fuoco dolce per 10 minuti, spendo, coperto e lasciato riposare per altri 10 minuti. Dopo di che sgranato con una forchetta e servito con il nostro pollo al limone!



*L'abbinamento riso e yogurt è un abbinamento che mi viene da parte delle mie radici più orientali. Chi ha avuto nonni profughi dal Asia Minore è un abbinamento che ben conosce e ama, provatelo!

sabato 24 febbraio 2018

Carciofi e patate in umido


Ci sono mille modi per gustare i carciofi e le patate in umido, un piatto dai mille abbinamenti e uno più buono dell'altro! Carciofi e patate, semplicemente fatti in verde o come in tanti altri modi che trovate QUI piacciono molto a casa mia, quindi troverte nel blog parecchie ricette di carciofi e patate. Un piatto che io considero un primo piatto se non unico, dato che è abbastanza completo dal punto di vista nutrizionale. Facile da preparare e abbastnza veloce. L'unico intopo è saltare tutto in padella se non si ha la manualità ma in questo si può rimediare aiutandosi delicatamente con una spatola in silicone!


 Ingredienti:
  • 4 carciofi
  • 500g di patate pasta gialla
  • 80ml olio d'oliva  extravergine
  • 4g di sale
  • 1 spicchio d'aglio
  • 5-6 listelli di aneto o finocchietto selvatico
  • mezzo cucchiaino di zenzero fresco grattugiato
  • 100g di gorgonzola-mascarpone

Esecuzione:

Tagliate le teste dei carciofi, privateli delle foglie esterne più dure fino ad arrivare a quelle interne più tenere. Tagliateli la punta e poi a quattro parti. Con un coltellino a punta togliete la bavetta intern e le foglie appuntite e poi ulteriormente tagliateli a metà in modo da ricavare 8 spicchi da ogni carciofo. Se siete abbastanza veloci non c'è bisogno di mettere i carciofi in acqua con limone in modo che non anneriscano, in fondo sono solo 4 carciofi...
Mettete gli spicchi di carciofo direttamente in padella con l'olio e uno spicchio d'aglio intero che poi toglierete. Saltateli un po' e aggiungete il finochcietto selvatico, mentre pelate, lavate, asciugate e tagliate a dadini le patate.
Aggiungete in padella anche i dadini di patate, lo zenzero salate, aggiungete una tazza di acqua calda, coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per il tempo necessario che le patate e i caciofi risultino morbidi ma senza disfarsi, 10-15 minuti circa. Se serve aggiungete un goccio d'acqua.
All'ultimo aggiungete a tocchetti il formaggio gorgonzola-mascarpone, lasciate che si sciolga e saltate tutto nel sughetto che si sarà formato. Se non siete pratici nel fare saltare tutto, aiutatevi con una spatola di silicone. Servite caldo e pepato se lo desiderate!

giovedì 22 febbraio 2018

Torta salata ai funghi, by Apriti Sesamo


La torta salata ai funghi è un evergreen  della cucina veloce! Un pezzo appena sfornato profumato di funghi e parmigiano, abbinato ad una insalata è un perfetto salvacena. Si prepara velocemente e se avanza qualche pezzetto è buona anche il giorno dopo. Questa torta salata ai funghi ha la particolarità di essere lievitata. Un ibrido tra torta salata e plumcake. La ricetta è facile e cottura a parte, servono solo pochi minuti per prepararla. La cosa difficile è stata tenere buoni i lupetti affamati che volevavo subito far l'assalto al primo pezzo tagliato, esattamente quello che io invece volevo fotografare. Eccovi la ricetta della torta salata ai funghi:


Ingredienti:
  • 40ml olio d'oliva extravergine
  • 1 spicchio d'aglio
  • 400g di funghi champignon
  •  2 pizzichi sale
  • pepe
  • prezzemolo
  • 1 rotolo di pasta sfoglia
  • 250ml panna
  • 4 uova
  • 5g di sale
  • 60 parmigiano
  • 180g farina
  • 10g lievito in polvere per torte salate


Esecuzione:

Tagliate i gambi dei funghi, ripuliteli con un panno umido da eventuali residui di terra e tagliateli a tocchetti.
Mettete in una padella l'olio a scaldare e lo spicchio d'aglio tagliato a metà, che poi toglierete una volta che avrà insaporito l'olio.
Saltate i funghi, salateli con due pizzichi di sale e lasciate che cuociono nella loro acqua, fino ad asciugarsi completamente e restare solo con l'olio. Aggiungete il prezzemolo trittato, il pepe nero appena macinato e spegnete.
In una terrina lavorate con le fruste elettriche le uova, il sale, il parmigiano e la panna. Aggiungete la farina e il lievito in polvere e subido dopo i funghi trifolati ormai sfreddati. Versate il composto in una tortiera foderata da una base di pasta sfoglia e infornate per 40 minuti circa a 180°C in forno statico prescaldato.
Lasciate intiepidire, tagliate e gustate!




mercoledì 21 febbraio 2018

Biscotti senza, quadrotti ricchi di bontà


I biscotti quadrotti senza latte, uova e burro sono delle vere e proprie bombe di bontà! Ricchi di sapore, profumo e valori nutritivi sono ottimi per colazione o per spezzare la fame a metà mattina se si desidera un dolce. La cucina greca vanta un' infinita varietà di prodotti tradizionalmente vegan, ricchi di frutta secca, speziati, molto saporiti e anche se questa è ricetta di Apriti Sesamo credo che pure in Grecia piacerebbe molto.
Sono i "biscotti senza" per via della mia intolleranza al glutine ma senza anche per pura golosità! Sapete già dalle varie torte rigorosamente realizzate con farina di ceci, quanto mi piace usare questa farina per preparazioni dolci e i quadrotti sono facili da fare e sempre all'altezza di ogni situazione: che sia voglia di dolce, voglia di iniziare la giornata nel modo giusto, voglia di contrasto tra uva passa morbida e croccante pezzi di noci, insomma provateli ma state attenti che creano dipendenza, sono veramente ricchi di bontà! Noci, miele, cannella, suco d'arancia e una farina dal carattere forte ma senza glutine, la farina di ceci, ecco non aggiungo altro! A voi la ricetta:




Ingredienti:

  • 200g di farina di ceci
  • 100g di farina di riso
  • 50g di amido di mais
  • 50g di zucchero grezzo di canna
  • 50g di miele
  • 50g uva passa (la mia piccola, scura di Corinto)
  • 50g di noci
  • 140ml succo d'arancia
  • 10g di lievito in polvere
  • 100ml olio l'oliva extravergine


Esecuzione:
 
In una terrina mettete l'uva passa, lo zucchero, le noci trittate grossolanamente e le polveri setacciate (farina di ceci, farina di riso, amido di mais e lievito in polvere. Mischiate bene con una spatola in silicone. Aggiungete i liquidi (succo d'arancia e olio) e continuate ad amalgamare sempre girando con la spatola.

E' un impasto appiccicoso che non si presta ad essere lavorato con le mani. Roveschiate il vostro impasto su carta forno, oleate un pochino la superficie dell'impasto e posizionate sopra un ulteriore pezzo di carta forno. Con l'aiuto di un mattarello appiattite l'impasto, "fatelo pita" come si direbbe in greco! Lo spessore lo scegliete voi! A me piace molto sottile, a mio marito i quadrotti piacciono un po' più alti...
Togliete la carta forno e mettete a cuocere per 18-20 minuti massimo a 180°C in forno statico preriscaldato.
Lasciate sfreddare e tagliate i biscotti senza a quadrotti veramente ricchi di bontà! Se volete potete rimetterli al forno a 130°C per il tempo che serve per perdere ulteriormente l'umidità. Noi non riusciamo mai perché facciamo subito l'assalto e spariscono in fretta.






venerdì 16 febbraio 2018

Zuppa di cipolle - Soupe à l'oignon


La ricetta di soupe à l'oignon la trovai sul mio libro di lingua francese in prima media. Fu forse l'unica cosa che studiai di quel libro con così tanta passione. I greci amano molto la cipolla cruda, croccante e dolce quindi una zuppa di cipolle dolce e piena delle proprietà della cipolla non poteva sfuggirmi. Ovviamente la riportai subito in una versione che consideravo migliore, togliendo quel goccio di vino che per i miei gusti da bambina rovinava tutto, togliendo burro e farina. A quel età si parte con l'intento di rivoluzionare il mondo e di sconvolgere tutto, figuriamoci se non lo si fa con una ricetta! Il brodo di pollo non mi piaceva, lo usavo per zuppe diverse e lo sostitui con brodo di manzo. La farina come adensante non la sopportavo (e non la sopporto tuttora) il burro faceva a pugni che il libro economia domesctica (sono una delle ultime generazioni aver studiato a scuola questa materia) perché lì c'era scritto di preferire l'olio d'oliva che gli altri tipi di grasso erano per popolazioni che vivevano in climi più freddi e e non avevano avuto quel dono di Dio che si chiama ulivo. Come formaggio usavo una gruviera del mio territorio. Insomma, la zuppa di cipolle a modo mio, ma vi assicuro che ne esce una squisitezza. Non aspettatevi quindi la soupe à l'oignon tradizionale francese ma una ricetta di Apriti Sesamo sulla quale voi potete giocare ulteriormente! Scegliete il vostro formaggio preferito, mettete uno o due strati di pane, il brodo che più gradite! Ma certamente servite la zuppa di cipolle calda, ben gratinata e a seconda dei gusti, anche pepata!


Ingredienti:
per 4 persone

  • 60ml di olio extravergine d'oliva
  • 5-6 cipolle bianche
  • 1,250lt di brodo di manzo
  • 4 fette di pane
  • 1 spicchio d'aglio
  • 200g di formaggio fresco (per me Asiago fresco)
  • pepe nero facoltativo

Esecuzione:

Per preparare la zuppa di cipolle mettete in una padella l'olio extravergine a scaldare e aggiungete le cipolle tagliate a fette sottili o a tocchetti, come più vi piace. Fatte appassire a fuoco dolce, aggiungendo lentamente 250ml di brodo di manzo caldo, finché le cipolle non cominciano quasi a disfarsi.
Tostate il pane, lasciatelo sfreddare e sfregate ogni fetta con mezzo spicchio d'aglio. In ciotole induviduali di terracotta distribuite la cipolla, aggiungete 250ml di brodo ad ogni terrina e coprite con una fetta di pane. Sopra la fetta posizionate il formaggio grattugiato o tagliato a tocchetti come piace a me e via al forno prescaldato a 240°C per il tempo necessario della gratinatura.
Servite la vostra zuppa di cipolle calda e a seconda dei gusti con una generosa spolverata di pepe nero macinato al momento.

 

giovedì 15 febbraio 2018

Cioccolatini di mandorle caramellate


Noi San Valentino l'abbiamo festeggiato così... chiusi in cucina con la scusa, "è cioccolato fondente, non fa per bambini!" e ce li siamo fatti fuori tutti! Uno a te, uno a me, un bacetto... Cioccolatini minimal! Mandorle caramellate tuffate nel cioccolato fondente che più ci piace. Nella mia fantasia avrei incollato le mandorle formando dei cuori, ma meno male che non ha trovato incollata pure me! Ho subito ripiegato ai brutti ma buoni cumuli fatti alla meglio che tanto bene conosco. L'ultima volta che li ho preparati avevo 16 anni e uno a te, uno a me, pur di evitare il bacetto col compagnodiscuola-amicodelcuore-24oresu24-manonstiamoinsieme avevamo fatto fuori circa mezzo chilo di cioccolatini di mandorle caramellate! Eccovi la ricetta! Facili, veloci e semplici!



Ingredienti:
  • 3 cucchiaiate di zucchero
  • 50-70g di mandorle
  • 100g di cioccolato fondente

Esecuzione:

Portate in ebolizione un pentolino di acqua, spegnete il fuoco, gettate le mandorle e lasciate per 1, 2 minuti massimo. Scolatele, togliete la pelle e asciugatele tamponando. Tostate le mandorle mettendole in una padella antiaderente a fuoco basso, per 2-3 minuti girandole in continuazione per ottenere una tostatura abbastanza omogenea, senza bruciarle.
In una padella antiaderente, buttate 3 cucchiaiate colme di zucchero e ponete a fuoco basso, mescolando finché lo zucchero si sciolga e caramella. Non lasciate che imbrunisca troppo, perché avrà il sapore amarognolo del bruciato.
A gruppi di 3 o 4 mandorle passatele nel caramello e lasciatele indurire su carta da forno. Non c'è bisogno che siano ricoperte di caramello completamente, quanto basta per farle incollare tra di loro, altrimenti i cioccolatini risultano troppo duri.
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente e tuffate i vostri brutti e indefiniti cumuli di mandorle caramellate. Appoggiate nuovamente su carta forno, aspettate che il cioccolato si solidifichi e assaggiate! Se riuscite a fermarvi prima che finiscano tutti, scrivetemelo che vi mando un premio!


Baci da una sempre (o quasi) innamorata!

venerdì 9 febbraio 2018

Arrubiolus, frittelle al formaggio ricetta sarda


Per Carnevale i dolci fritti vanno forte! Ogni regione sfodera le sue migliori fritture locali ed è forse il più grande momento di convergenza culinaria dal nord al sud dell'Italia. Ricette identiche con nomi diversi, ricette che si diversificano per uno o due ingredienti! Giovedì grasso non ho potuto fare a meno che attenermi alla tradizione e quindi presentare ai miei piccoli  gli Arrubiolus! Ricetta sarda di frittelle al formaggio molto meno conosciute e amate delle famose zippulas. Diciamoci la verità, mentre il mondo sardo carnevalesco è pieno di zippulas,  fatti o frati fritti e chiacchiere (che a distanza di 5 metri cambiano nome), di arrubiolus neanche l'ombra! Quando però chiesi a mia suocera (83 anni) una ricetta di carnevale tipica sarda oltre le zippulas mi ha risposto subito Arrubiolus e mi diede il fogliettino dove aveva segnato gli ingredienti dettati dalla sorella ma in modo molto approssimativo. Allora tirai fuori il libro "Cucina di Sardegna" di Itala Testa , pubblicato nel 1982 ed ecco qua la sua ricetta!
Itala Testa (nata a Serramanna nel 1917) presenta così il suo libro: "ho passato i miei esami più volte e spesso sono stata gratificata con la lode dai famigliari (giudici severissimi) e dagli amici sardi e non. Dopo quarant'anni di militanza in cucina, ho creduto di essere in grado di scrivere quello che ho imparato." Fosse una donna dei nostri giorni si sarebbe creduta pronta a scrivere ricette e dispensare consigli in concomitanza col suo primo ingresso in cucina che magari coinciderebbe per puro caso con l'apertura di un blog!  La sua profonda conoscenza della cucina regionale invece deriva oltre che da consolidate tradizioni famigliari anche da un profondo amore per la cucina sarda che la porta, nel corso degli anni, a fare "ricerca sul campo" per verificare e integrare le proprie esperienze, in tutta l'isola.
Torniamo però alla ricetta dei nostri arrubiolus, che si chiamano così per via del loro colore tendente al rosso,  "arrubiu" in sardo. Ovviamente le piccole variazioni sul tema esistono da una cucina all'altra anche della stessa regione e così li troviamo con ricotta o altro formaggio fresco, addolciti con zucchero o miele, a seconda delle preferenze. Tuttavia credo ci sia una linea guida per non confonderle con le frittelle di ricotta di altre regioni. Le ricette sarde hanno un occhio di riguardo per la semola e abbinano speso profumo d' agrumi allo zafferano i dolci quelli più antichi spesso non prevedono lievitazione e meno che mai con lievito chimico. I sardi amano usare i formaggi, presenti nell'isola in grande varietà e alta qualità, anche per i dolci tradizionali  e vi assicuro che ne escono dolci sublimi come le sebadas ma anche come gli arrubiolus, ricetta forse caduta in disuso a scapito di altre prelibatezze.
Vi metterò la ricetta per come l'ho sperimentata io e in seguito la ricetta come viene riportata nel libro di Itala Testa. Così potete scegliere come meglio sperimemtare. Io ho avuto difficoltà ad ottenere la consistenza delle tagliatelle, come dice l'autrice, e credo che se avessi insistito con l'aggiunta di semola i dolci mi sarebbero usciti troppi compatti e meno buoni. Sperimentate voi! Ho preferito poi addolcirli col modo più antico di dolcificazione, quindi al posto dello zucchero ho scelto il miele, leggermente scaldato e diluito con qualche goccia d'acqua. Ma si può usare anche lo zucchero o ancora meglio la sapa!





Ingredienti:

  • 150g di formaggio fresco (ho scelto "Dolce Sardo", un formaggio a pasta molle)
  • 200g di semola a grana fina
  • 3 uova medie 
  • 30g di zucchero a velo
  • la buccia grattugiata di 1 limone (bio)
  • la buccia grattugiata di 2 arance (bio)
  • 1 bustina di zafferano
  • olio d'arachidi per friggere
  • 100g di miele
  • 1 cucchiaiata di acqua
  • amido di mais per lavorare senza che l'impasto si appiccichi nelle mani

Esecuzione:

Grattugiate il formaggio fresco e mischiatelo con la semola. Aggiungete le uova, lo zucchero e i profumi.
Impastate il tutto, aiutandovi con un cucchiaio liberatevi le mani dall'impasto e lasciatelo riposare per un ora, fino a che la semola non abbia assorbito parte dell'umidità. 

Spolverate bene il piano di lavoro e le vostre mani con amido di mais, formate dei cordoncini del diamentro di 2-3 centimetri e ritagliate dei pezzi lunghi altrettanto, praticando il taglio diagonalmente.
Foggiare delicatamente con le mani queste porzioni di pasta, dando la forma di un rombo bombato e friggeteli in olio caldo a temperatura bassa!
Una volta ultimata la frittura lasciateli sopra la carta da cucina, ma vi accorgrete che non hanno assorbito per niente l'olio.
Scadate una cucchiaiata di acqua e 100g di miele e colatelo sopra i vostri arrubiolus!



La ricetta di Itala Testa:
"150gr. di formaggio fresco; 150gr. di semola a grana fine; 3 uova; 30gr. di zucchero a velo; la buccia grattugiata di 1 limone e di 2 arance; un pizzico di zafferano; olio e strutto per friggere.



  Grattugiare il formaggio fresco e mischiarlo con la semola. Disporre la mistura a fontana sul tavolo di cucina, gettarvi al centro le uova intere, una cucchiaiata di zucchero la buccia grattugiata del limone, delle arance e in pizzico di zafferano.
  Impastare il tutto come una comune pasta per tagliatelle di cui deve avere anche la consistenza; se l'impasto risultasse troppo spesso lo si inumidisca con qualche cucchiaiata di sugo d'arancia o se al contrario fosse troppo morbido bisognerà aggiungere un poco di farina.
  Ottenuta la consistenza desiderata ridurre la pasta in cilindretti del diametro di 3 o 4 centimentri; ritagliarli in pezzi lunghi altrettanto, praticando il taglio diagonalmente.
  Foggiare con le mani queste porzioni di pasta, dargli la forma di un rombo bombato e friggerli in olio e strutto caldo, miscelato in parti uguali.
  Estrarli dal grasso appena dorati e inzuccherarli subito con zucchero semolato. Disporli su un piatto di portata e velarli di zucchero in polvere vanigliato, poco prima di mandarli in tavola."

 

mercoledì 7 febbraio 2018

Tiropitakia di formaggio Asiago


Come nascono questi sfiziosi tiropitakia di formaggio Asiago? Come un "controprestito" avrebbe detto un linguista greco! I greci definiscono "parole in controprestito" le parole greche che viaggiano per il mondo e poi tornano in patria leggermente cambiate. Ecco, questo può succedere anche in cucina e nei giorni nostri più che mai! Qualche giorno fa mi sveglio, accendo il cellulare e in uno dei tanti social, mi appare un immagine familiare tanto, da pensare che durante la notte avessi cucinato, fotografato, postato e cancellato tutto dalla mia memoria! Mi ha preso un colpo, credetemi! Poi, quanto ho capito di non essere l'artefice mi sono tranquilizzata e mi sono lasciata godere la ricetta. Eppure questi biscuits mi ricordavano tanto i miei tiropitakia super veloci... non saranno mica stati d'ispirazione per questa ricetta di biscotti salati fatti con Asiago stravecchio Dop?!

Asiago Stravecchio DPO Biscuits
Tiropitakia con feta
Per me la strada da Tiropitakia super veloci (che in Grecia amano molto) al Tiropitakia di formaggio Asiago fresco, passando per Asiago Stravecchio DPO Biscuits è stata breve! 
Vi lascio la ricetta che veramente è buonissima. Appena sfornati, o lasciati sfreddare, tagliati a metà e farciti con quello che volete (anche solo una fetta di pomodoro e un pizzico d'origano) oppure surgelati e scaldati sul momento, possono essere una sfiziosa merenda per i bimbi (almeno per i miei lo sono) ma allestistono molto bene anche un buffet! Sublimi e la ricetta è facilissima!

Tiropitakia di formaggio Asiago fresco
Ingredienti:
  • 100ml olio d'oliva
  • 50ml olio di semi
  • 170ml latte tiepido
  • 300g di formaggio Asiago fresco
  • 1 cucchiaino di sale
  • 4g di semi di finocchio pestati ( o il contenuto di 2 bustine da infuso)
  • 430g farina 00
  • 1 bustina di lievito in polvere per torte salate (16g)

Esecuzione:

In una terrina  mettete l'olio d'oliva il latte appena tiepido, il sale e i semi di finocchio. Mischiete 300g di formaggio Asiago fresco grattugiato con 430g di farina che avrete precedentemente setacciato insieme al lievito. 
Unite farina e formaggio nella terrina del liquidi, mischiate bene con un mestolo in legno o in silicone.
Oleatevi le mani, prelevate piccole quantità d'impasto formate una pallina, schiacciatela leggermente e mettetela in una teglia foderata da carta forno.

Cuocete a 200°C  in forno statico prescaldato per 15 minuti circa.



lunedì 5 febbraio 2018

Coniglio stufato alla greca



Il coniglio è una delle carni bianche che ben si prestano per fare un ottimo stufato. La ricetta originale greca prevede marinatura in vino, aceto e profumi, tante cipolle piccole e dopo la rosolatura l'aggiunta di un bichiere di vino rosso, anche se,, a mio parere è una ricetta di stufato più andata per le carni selvatiche dei cugini leprotti. Questo è uno stufato alla greca che resta molto più leggero, armonioso tra agro e dolce, si prepara facilmente se accompagnato da carboidrati diventa un piatto unico da leccarsi pure le dita! Con cosa verrà accompagnato? Chiedete a casa e tra le loro preferenze non avrete che l'imbarazzo della scelta!


 Ingredienti:
  • 4 spalle di coniglio (circa 800g)
  • 100ml di olio extravergine d'oliva
  • 1 cipolla bianca grande o 2 medie
  • 100g di cipolline sottaceto
  • 100g di uva passa (io uvettadi Corinto)
  • 1 cucchiaino colmo di sale
  • 1 foglia di alloro
  • 3 bacche di pimento (si chiama anche pepe garofanato e pepe giamaicano)
  • 1 scatola di pomodori pelati (io datterini)

Esecuzione:

Lavate e asciugate i pezzi di coniglio. Mettete l'olio a scaldare e rosolate la carne. Aggiungete la cipolla tagliata e le cipolline in agrodolce, (pesate sgocciolate) e lasciate rosolare per qualche minuto. Aggiungete 1-2 bicchieri di acqua calda, il sale, i profumi, l'uva passa e il pomodoro. Abbassate la fiamma il più possibile, coprite e lasciate andare per 40 minuti circa, fino a che la carne di coniglio risulti morbida e il sugo ristretto al punto giusto.
Una volta ultimata la cottura del vostro coniglio stufato alla greca, ricordatevi di ripescare le tre bacche del pimento oppure avvertire i commensali della loro presenza.



Potete accompagnare lo stufato con purea di patate, patate fritte (possibilmente freche e fritte il olio extravergine d'oliva), con riso pilaf (ottimo con riso basmati: portare in ebbolizione 2 tazze di acqua, aggiungere sale, un filo d'olio e 1 cucchiaiata di succo di limone, versare il riso basmati dopo averlo sciacquato e lasciate cuocere a fiamma bassa per 10 minuti, spegnete, coprite e lasciate riposare per altri 10 minuti, dopodi chè sgranate con una forchetta) oppure in un mix di culture culinarie, come ho fatto io, servitelo con della polenta bramata! La salsa del coniglio stufato è ottima anche per condire una spaghettata! In tal caso, togliete i pezzi di carne, fate bollire la pasta e saltatela dentro il sugo! Avrete così uno squisito piatto unico, che vi farà sentire in festa!
Accompagnate con vino rosso fruttato e persistente (io Carignano del Sulcis).



sabato 3 febbraio 2018

Ciambella panna e limone


Non tutte le ciambelle escono col buco, ma questa sì! Paese che vai ciambella che trovi!  Questa è fatta con panna e limone intero frullato! Ovviamente non potevano mancare croccanti lamelle di mandorle che con panna e limone si abbinano a meraviglia! Una ciambella limonosa quindi, senza burro, dato che ha la panna e senza glutine per ovviare il problema delle mie intolleranze alimentari anche se prevalentemente fatta per i gusti di chi non ha questioni aperte col glutine, ma dovevo assaggiare pure io prima di proporrvela, no? Potete farla comunque sia con farina di riso sia con quella 00. Ottima per colazione ma anche in qualsiasi momento della giornata, per non dirvi come si sposa con una tazza di tè!!! Eccovi la ricetta che so che aspettavate, dato che il mio entusiasmo mi ha fatto diffondere foto prima che fosse pronto il post con la ricetta dettagliata.





Ingredienti:

  • 200g di zucchero
  • 200g di limone bio da utilizzare per intero
  • 4 uova
  • vaniglia o vanillina
  • 250ml panna fresca
  • 260g di farina di riso (oppure farina 00)
  • 70g amido di mais
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 40g mandorle a filetti
  • burro e farina per lo stampo


Esecuzione: 

 

Lavate bene i limoni interi (io ne ho usato 2 di medie dimensioni) e tagliate la parte dove è attaccato il picciolo. Tagliateli in 4 o più parti per controllare e togliere eventualmente i semi. Mettete nel frullatore i limoni con la metà quantità dello zucchero e frullate bene.
In una terrina montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere una spuma chiara e aggiungete a filo anche la panna. Aprite un pezzo di un baccello di vaniglia lungo 2cm circa e con la punta del coltello togliete i semini neri e profumati e aggiungeteli nel composto. Se non disponete di una stecca di vaniglia usate una bustina di vanillina.
Aggiungete il frullato di limone, la farina, l'amido di mais e il lievito. Mischiate con una spatola di silicone prima di riprendere con le fruste per qualche minuto.
Versate ad uno stampo imburrato e infarinato, (ad una teglia per torte foderata da carta forno o una forma in silicone, dove preferite insomma!) cercando di distribuire in modo uniforme e coprite la superficie con filetti di mandorle. Fate cuocere in forno statico prescaldato a 180°C per 45 minuti circa. Non aprite il forno durante i primi 30-35 minuti di cottura. Solo dopo eventualmente potete coprire la superficie con un pezzo di carta d'alluminio se vedete che la vostra ciambella o torta si sta colorando molto.

giovedì 1 febbraio 2018

Insalata di finocchi e pomelo



Sì, avete letto bene, non pompelmo bensì pomelo!Uno dei tre più antichi agrumi, insieme al cedro e il mandarino,  che hanno dato origine al resto della famiglia: arance, limoni, clementine, pompelmi, ecc. Il pomelo è un frutto che fino a poco tempo fa non conoscevo. Probabilmente voi sì, io comunque l'ho scoperto da poco e mi è piaciuto moltissimo. Mangiato una volta mi sono ritrovata più volte a desiderarlo, come quando l'organismo mi chiede un pezzetto di cioccolato! Ovviamente oltre a gustare il pomelo così com'è non potevo non provarlo accostandolo ai finocchi e gustandolo con sale e olio. Nasce così l'insalata di finocchi e pomelo! Un insalata un po' più asciutta da quella nota con finocchio e arancia, ma comunque buona da gustare! Il pomelo ha un sapore dolce, leggermente amaro e poco aspro. Aspro il tanto giusto! Immagino che il pomelo avrà più o meno le proprietà degli altri agrumi, ma non sto qui a elencarle... Provatelo, magari soprendentemente scoprite anche voi di andare matti per il pomelo! Essendo un frutto sostanzioso e con molte fibre porta velocissimamente al senso di sazietà, perciò penso che in abbinamento col finocchio, questa insalata possa essere proposta anche come un gustoso piatto light. Ingredienti pochi e sostanziali, nella proporzione che più vi garba. Indicativamente vi dico che io l'insalata di finocchi e pomelo l'ho preparata così:

  
Ingredienti:

  • 1 finocchio fresco
  • 2 spicchi di pomelo
  • sale quanto basta
  • 2 cucchiaiate di olio extravergine di oliva
  • pepe nero macinato sul momento


Esecuzione:
 
Scegliete un finocchio fresco e compato.Tagliate la base e la cima e privatelo dalle 2 foglie più esterne, lavatelo e asciugatelo. Tagliatelo a fette sottili. 

Per pulire il pomelo, rimuovete le sue due estremità e incidete la buccia del pomelo verticalmente, facendo dei tagli profondi di circa un centimetro, dato che ha una buccia abbastanza spessa.
Rimuovete la buccia e poi infilate le dita nell'estremità aperta e aprite il frutto tirandolo in due direzioni opposte, applicando un po' di forza.
Rimuovete la membrana che circonda ogni fetta incidendola  lungo il centro di ogni spicchio e prelevate la polpa. Gli spicchi che restano se non mangiati subito possono essere conservati per 2-3 giorni in frigo, messi in una ciotola di vetro coperta da pellicola per alimenti. Ma torniamo alla nostra insalata di finocchi e pomelo: mettete quindi il finocchio tagliato a fette e gli spicchi di pomelo sminuzzati in un piatto di portata, salate, condite con olio extravergine e a piacere spolverate di pepe nero appena macinato, ed è fatta! La vostra insalata è pronta!