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sabato 29 febbraio 2020

Karidopita


E siamo arrivati a 4 anni bloghino mio! Oggi, il 29 Febbraio e in tarda sera come 4 anni fa ma con l'animo leggero, voglia di giocare tanta, con ansie sedate e con determinata rivendicazione, al contrario al grande senso di rinuncia di allora, ti festeggio! In 4 anni hai portato tanta bellezza nella mia vita, tante nuove esperienze, viaggi, persone interessanti. Starti dietro è un vero e proprio lavoro non retribuito ma altamente appagante. Deposito di un pezzettino di anima mia, di memoria, di sogni e tanti saperi tramandati, sei discretamente seguito per merito dei tuoi contenuti e non per sforzi miei di essere simpatica, accattivante ecc sui social che fanno da amplificatori alla voce di ogni blog e ciò mi rende felice. Come mi fanno immensamente piacere le persone che si affidano alle tue ricette per ricreare momenti conviviali piacevoli, per ispirarsi o anche solo per risolvere il problema quotidiano di "che cavolo cucino oggi???" e a loro va un grazie immenso, perché molte, troppe volte anche se non consapevoli, riescono a cambiare l'orbita di una giornata "no". E sono strane queste persone bloghino mio, perché inaspettatamente arrivano con una parola benevola, gratuitamente, con la richiesta di un consiglio, con la voglia di un saluto, nei momenti più opportuni! Come se avessero le antenne per captare stati d'animo e palesarsi sempre a tuo favore. Quindi oggi per festeggiarti regalo a loro una ricetta per me preziosa. Una ricetta greca tradizionale di monte Pelio.
Nel paesino di Kissos ho visto persone di ogni provenienza, lingua e nazionalità venire per assaggiare questa torta prelibata, perché quella ricetta era l'autentica ricetta antica di monte Pelio. Avevo chiesto alla signora Voula che la preparava per il ristorante centrale, alla signora che faceva la karidopita più famosa insomma, come si fa e lei carinamente mi prese con se in cucina per farmela vedere. Peccato che io avessi 6 anni e riusci solo a fissare le memorie visive e olfattive. Da grande avrei potuto chiedere la ricetta ma lei era un mostro sacro della karidopita. Il suo nome era sinonimo ormai di karidopita e non osai mai chiedere. Ma la ricetta decise di arrivare comunque nelle mie mani in un modo strano... arrivo come ricompensa  per aver spiegato alla signora Kety come si fa l'autentica carbonara, e lei mi regalò un libro di ricette tradizionali della mia zona, scritto da lei e dentro c'era la karidopita, la tanto buona torta di noci! Dopo aver per anni fatto karidopita su larga scala, per cene e pranzi a menù greco mi è capitato prepararla anche per un ricevimento dove, secondo voi? Nel ristorante della signora Voula, ormai dato in gestione e lei era lì come invitata al ricevimento! Mi sorrise e commentò: "come la mia!"
Ci tengo a precisare che torta di noci, sciroppata si fa un po' in tutta la Grecia ma le ricette si differenziano e anche il nome. "Melahrinì" per esempio è la torta di noci che fanno nella pianura e contiene una parte di farina o semola fine e qualche cucchiaiata di cacao. Prima o poi vi metto anche la ricetta di Melahrinì ma intanto:
Karidopita, torta di noci di Monte Pelio!



Ingredienti:
  • 300 g di noci
  • 10 uova
  • 50 g di zucchero
  • 6 cucchiaiate di pangrattato (70 g)
  • 1 tazza da caffè cognac o brandy (60 g)
  • un cucchiaino di cannella in polvere
  • mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • 10 g di lievito in polvere
  • un pizzico di sale

Per lo sciroppo

  • 300 g di zucchero
  • 300 g di acqua
  • un pizzico di sale
  • una cucchiaiata di succo di limone
  • mezza tazzina di cognac o brandy
  • buccia di limone e un pezzettino di stecca di cannella  (aggiunta mia)


Procedimento:

Tritate le noci finemente lasciando una piccola parte (a piacere) a grana più grossa. In un recipiente mischiate noci, pangrattato, lievito, cannella e chiodi di garofano.
Separate gli albumi dai tuorli. Aggiungete un pizzico di sale agli albumi e montateli a neve ferma. Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa e più chiara dal colore iniziale. Aggiungete a filo il cognac o brandy.
Ai tuorli incorporate le polveri (noci, pangrattato ecc) e poi aggiungete in due o tre dosi incorporando gli albumi montati a neve, amalgamando con movimenti lenti dal basso verso all'alto.
Versate in una teglia da 28 cm precedentemente ingrassata (con margarina se vi preme mantenere l'assenza di lattosio o burro se non ci sono problemi) e infarinata.
Cuocete a forno statico, precedentemente portato a 180°C, per 40 minuti.

Fate bollire per 5 minuti lo zucchero con l'acqua, un pizzico di sale e una cucchiaiata di succo di limone (io aggiungo anche una buccia di limone e un pezzettino di stecca di cannella) spegnete e aggiungete in mezza tazzina di cognac o brandy e versate lo sciroppo bollente sulla torta appena sfornata.

Tagliate a rombi e servite accompagnando sempre da un bicchiere di acqua fresca.



 

martedì 25 febbraio 2020

Fritole di Paola


No, non sono fritole veneziane, né castagnole. Sicuramente sono delle frittelle di Carnevale ma Paola di Trieste le ha chiamate fritole e così passano nelle ricette di casa mia come "Fritole di Paola".
Mi hanno conquistata subito, leggendo solo gli ingredienti e l'assaggio poi ha confermato la validità della ricetta.
Paola è una amica virtuale. Una di quelle che, scorrendo sui social vedi un post che avresti potuto scrivere tu e invece l'ha scritto lei! Una che mi ha trovato suoi social e ha deciso che merito la sua benevolenza. Una mamma, una nonna (giovane), una donna che ha lavorato e a saputo far fronte alle avversità della vita. Una che stimo insomma.  Avrete capito ora mai che io le ricette le scelgo per trasporto affettivo... Le sue frittelle di Carnevale, o meglio "Fritole" come le ha chiamate, mi hanno ricordato un po' gli arrubiolus, frittelle al formaggio su ricetta sarda e un po' le fritole veneziane delle quali sono ghiotta. L'unica cosa che ho cambiato dalla ricetta di Paola è stata la farina, per venire incontro alle mie intolleranze alimentari e ottenere un dolcetto senza glutine.


Ingredienti:

  • 2 uova
  • 60 g di zucchero
  • 250 g di ricotta (io di pecora)
  • pizzico di sale
  • scorza di limone
  • 1 fialetta di rum (io non ne avevo e ho messo 6 g di grappa)
  • mezza bustina di lievito in polvere
  • 100 g di farina 00 (io ho usato 100 g di farina di riso e 20 g di fecola di patate)
  • 50 g di uva passa
  • una tazzina di marsala 
  • olio per friggere
  • zucchero per rifinire

Procedimento:

Mettete l'uva passa in ammollo.
Mettete la ricotta su 4-5 strati di carta da cucina per asciugarla bene e poi passatela da un setaccio a maglie strette.
Con una frusta lavorate le uova, lo zucchero, il pizzico di sale e la scorza di limone. Aggiungete la grappa e la ricotta setacciata. Incorporate la farina e il lievito. (Se avete messo 6 g di grappa, aggiungete 20 g di fecola. Se invece avete optato per la fialetta di rum, vanno bene i 100 g di farina soltanto.)
Scolate l'uva passa, asciugatela tamponandola con carta da cucina e aggiungetela nel impasto che risulta morbido come un formaggio spalmabile.
Scaldate bene l'olio, senza portarlo al punto di fumo. Bagnatevi le mani e poche per volta formate le palline mettendole direttamente nel olio bollente facendo attenzione a non fare gocciolare acqua dentro. Fate cuocere a fuoco basso fino a doratura desiderata, aiutando le fritole a girarsi nel olio per dorarsi da tutte le parti. Lasciate per un minuto su carta da cucina e poi passatele allo zucchero semolato.





giovedì 20 febbraio 2020

Fritti di Carnevale


- Mamma, ci fai i fritti di Carnevale? Non li abbiamo mangiati...
- Ma se è da un mese e mezzo che mangiate le zeppole che nonna vi compra a quintali ogni Domenica!
- Ma i fritti di Carnevale non li abbiamo mangiati oggi che è Giovedì Grasso!
E già! La tradizione esige una dolce frittura che fa a botte con le mie esigenze del momento che sarebbero di ozio creativo. Vediamo se riesco a conciliare entrambi le cose... 
In frigo custodisco gelosamente tre basi per fritto della fornitura Stuffer,  in attesa dell'ispirazione divina che le porta a trasformarsi in deliziosi bocconcini. Ma se sono già di per se deliziosi bocconcini, di che trasformazione hanno bisogno? Ho avuto l'occasione di assaggiare questa nuova base, durante l'ultimo evento "In Cucina con Stuffer" il 3 Ottobre scorso, in una squisita ricetta preparata da Misya che trovate QUI. Un prodotto veramente buono, per preparazioni sia dolci che salate. E niente, una l'ho sacrificata per accontentare i miei "piccoli", ma ho voluto viziarmi proprio e usarla in purezza. Quando una ricetta ha pochissimi ingredienti è fondamentale che la qualità sia eccellente, e dato che con la base ci siamo, non potevo che aggiungere miele greco di agricoltura biologica che producono le api del mio vicino di casa in Grecia. Profumo di cera pura, di timo e fiori di montagna. Profumi che mi inebriano dopo ogni pioggia estiva sulla montagna dei Centauri. Andiamo a friggere che oggi è Giovedì grasso!


Ingredienti:



Procedimento:

Mettete l'olio a scaldare. Srotolate la base per fritti. Tagliate strisce di 1 centimetro, verticali al lato più lungo del rettangolo. Arrotolatele senza stringerle troppo.
Friggete in olio abbondante, a temperatura medio bassa fino a doratura desiderata. La base è talmente fatta bene che non servirà quasi lasciarla scolare su carta da cucina, come si fa di solito per le fritture. Giusto per l'olio che tirerete su col la schiumarola...
Condite subito con miele e le perline colorate, oppure miele e cannella, o miele e trito di noci, come più vi piace insomma.



domenica 16 febbraio 2020

Prassopita - torta di porri


Prassopita, ovvero "torta di porri" è un'altra delle pite tradizionali greche, la lista delle quali la trovate QUI Ovviamente anche la prassopita ha la sua doppia versione, vegana e non. Oggi ve la presento completa di formaggio feta, della quale la sapidità fa un ottimo contrasto con la dolcezza dei porri. Vi do le indicazioni su come preparare la pasta fillo rustica, ma potete tranquillamente utilizzare la pasta fillo che si trova in commercio o addirittura sostituirla con la più facile pasta kurù (la ricetta la trovate QUI). In questo caso, dividete l'impasto in due soltanto parti e stendente solo due fogli, uno sopra e uno sotto, incidendo sempre la superficie e cuocendo a 160°C per il tempo necessario.
Per imparare a stendere la pasta fillo si tratta solo di avere tanta voglia di giocare, come i bambini all'asilo con la plastilina. Scorrendo QUI troverete video che vi possono aiutare.

Buon lavoro, ma soprattutto buona degustazione!
Ecco come preparare prassopita, la vostra torta di porri:




Ingredienti:
Per 8 fogli di pasta fillo rustica

  • 250 g farina 00
  • 250 g farina di semola rimacinata
  • 4 g di sale
  • 4 cucchiaiate olio d'oliva extravergine
  • 2 cucchiaiate aceto di vino rosso
  • 250 g di acqua
  • amido di mais per la stesura

Per il ripieno

  • 500 g di porri
  • 4 cipollotti freschi
  • 1 cucchiaino di sale
  • 4 cucchiaiate di olio extravergine d'oliva
  • 2 uova
  • 200 g di feta
  • 40 g di riso originario
  • pepe
  • olio d'oliva extravergine

Procedimento:

Impastate le farine con l'olio, l'aceto, il sale e l'acqua, fino a formare un impasto omogeneo Raccogliete a palla, coprite con pellicola alimentare e lasciate riposare per almeno 20 minuti. Nel frattempo preparate il ripieno.
Private i porri e i cipollotti freschi dai fogli esterni e dalle estremità. Lavateli, e tagliateli finemente. Fate un trito col coltello tagliando i porri a croce per la lunghezza e poi a rondelle sottili. 

Salate porri e cipollotti e con le mani impastate, facendo pressione per estrarre il liquido di vegetazione. Schiumeranno un po', è normale. Mettete in un colapasta lasciate scolare continuando a strizzarli con le mani. trasferite in una ciotola, aggiungete l'olio, il riso, il pepe, le uova e la feta sbriciolata che precedentemente avrete lavato sotto l'acqua corrente e asciugata tamponandola con un po' di carta da cucina.
Dividete l'impasto in 8 pezzi, formate delle palline, spalmatele di olio e lasciatele riposare mentre voi stendete uno dopo l'altro i fogli.
Oleate una teglia di 38 cm di diametro, stendete il primo foglio di pasta fillo rustica con l'aiuto dell'amido di mais e il mattarello fine e posizionatelo sulla teglia, lasciandolo sbordare. Posizionandolo lasciate che faccia delle pieghe che saranno un valore aggiunto ai fini della degustazione.
Oleate lo e proseguite con altri tre fogli oleando sempre tra uno e l'altro sia in mezzo che nella parte che sborda (4 sotto e 4 sopra).

Distribuite il ripieno. Coprite con altri 4 fogli (oleati tra loro) che stenderete un po' meno e li posizionerete sempre con pieghe, in modo da non farli sbordare, perché l'orlo lo faremo ripiegando verso dentro solo i fogli di sotto. Quattro fogli sono sufficienti per formare un ottimo orlo super croccante.
Una volta che avete formato l'orlo piegando verso l'interno i fogli che sbordano, posizionate al centro un piattino e incidete la prassopita come nelle foto, senza arrivare a incidere i fogli della base né l'orlo.
La vostra pita di porri è pronta ad essere cotta a 180°C in forno precedentemente riscaldato, oppure ad essere messa in freezer e tirata fuori all'occorrenza, mettendola a cuocere direttamente surgelata.

Infornate a 180°C in forno statico scaldato precedentemente, per 50-60 minuti circa, se fresca, o per 80-90 se surgelata e messa direttamente in forno. In entrambi i casi prima di infornare bagnate un poco di acqua la superficie.Potete lasciarla colorare meno e ripassarla al forno per gli ultimi 10-15 minuti prima di servirla, per farle ri-acquisire la croccantezza che l'umidità dell'aria le toglie.


giovedì 13 febbraio 2020

Coppa Love


Coppa Love, perché ogni occasione per festeggiare è buona, figuriamoci se si tratta della festa degli innamorati! Mele caramellate chiuse tra biscotto alla cannella e spuma di yogurt Herakles. Semplicità, equilibrio, gusto, profumo, leggerezza. Un dessert freddo che si prepara con pochi ingredienti e in pochissimo tempo. Un dolce al cucchiaio da gustare in dolce compagnia. La coppa Love è stata preparata per brindare all'amore, ma lo sapete che lo si dovrebbe celebrare ogni giorno? Un dessert graditissimo che è bastato giusto per la vigilia della love - festa! Un abbinamento che mi stuzzicava da molto e in effetti a ragion veduta! La coppa Love è semplicemente squisita. Merita di essere il dessert di parecchie sere invernali. L'intenso profumo delle mele caramellate e la cannella che così dolcemente viene avvolto dalla sofficità della spuma allo yogurt creano un amplesso unico come ogni amore!



Ingredienti:
per 4 coppe
  • 250 g yogurt Herakles Stuffer
  • 200 ml di panna vegetale zuccherata
  • 2 mele (meglio se BIO)
  • 4 cucchiaiate di zucchero
  • 4 cucchiaiate di acqua
  • 8 biscotti alla cannella
  • cannella in polvere (facoltativa)


Procedimento:


Lavate bene le due mele, tagliate una parte e con una formina a cuore procuratevi due cuoricini da ogni mela da caramellare come decorazione. Il resto delle mele sbucciate e tagliatelo a dadini.
In una padella piccola, antiaderente, fate sciogliere lo zucchero, fissate i cuori su degli spiedini di legno che avrete opportunamente accorciato per l'altezza che desiderate, tuffate i cuoricini nel caramello e poi lasciateli indurirsi su un pezzo di carta forno.
Aggiungete al caramello i pezzettini di mela e le 4 cucchiaiate di acqua e lasciateli ammorbidire un po'.
Montate la panna e aggiungete lo yogurt incorporandolo piano piano con una spatola di silicone, con movimenti lenti dal basso verso l'alto.
Spezzate a pezzettini due biscotti alla cannella in ogni bicchiere (potete usare anche semplici frollini spolverizzandoli con cannella), distribuite le mele caramellate sopra i biscotti e poi, usando una sac a poche completate le coppe Love con la spuma di yogurt.
Lasciatele per almeno un'ora in frigo e poi servitele spolverate di altra cannella se desiderate.




Un abbraccio e un augurio di tanto, tanto Love a tutti, perché Love dovrebbe essere la forza motrice dell'Universo...


domenica 9 febbraio 2020

Torta di mele caramellate


Si è sempre alla ricerca della torta di mele perfetta. Questa lo potrebbe essere! La ricetta di questa torta di mele caramellate 'ho presa dalla pagina Facebook della bravissima Marcella, "I sapori dei ricordi - ricette toscane" dove puntualmente lei, con una ricetta riesce a far affiorare il sapore di un ricordo anche in me! Questa torta di mele caramellate mi ha subito ricordato quella che faceva mia mamma che per me resta la torta di mele per eccellenza. L'unica aggiunta che ho fatto è stata la cannella. Ho diminuito lo zucchero ma lo diminuirei ancora di 20 grammi mettendo 60 g nel impasto e 80 per il caramello. È una torta molto facile e veloce da preparare e prevedo che a casa mia sarà spesso a tavola... Eccovi la ricetta: 


Ingredienti:
per una tortiera da 20-22 cm

  • 2-3 mele
  • 160 g di zucchero (80 g per l'impasto e 80 g per il caramello)
  • 100 g di burro
  • 2 uova
  • 100 g di farina 00 (io ho usato 80 g di farina di riso e 20 g di amido di patate e quindi la mia è pure senza glutine)
  • 8 g di lievito in polvere
  • cannella in polvere




Procedimento:

Sottraete dagli ingredienti un po' di burro e imburrate la tortiera. Spolverate di farina solo il bordo.
Pulite le mele e tagliatele a dadini e mettetele nella tortiera. Spolveratele con cannella.

Sciogliete 80 g dello zucchero in una padella antiaderente, lasciatelo caramellare senza imbrunirsi troppo e versatelo sopra le mele.
Il una ciotola lavorate con le fruste il resto dello zucchero con il burro ammorbidito fino a montarlo. Unite uno per volta le uova a temperatura ambiente e poi la farina col lievito.
Versate l'impasto sopra le mele, spendetelo delicatamente e infornate a 180°C gradi per 30-40 minuti. (dopo i primi 30 minuti fate la prova stecchino. Infilate uno stecchino di legno che deve uscire asciutto e non con impasto attaccato sopra.) Capovolgete sopra una grata e fate raffreddare.

La vostra torta di mele caramellate è pronta! (La mia pure e adesso vado a gustarmi un pezzo.)





mercoledì 5 febbraio 2020

Insalata di sfilacci e rucola



Gli sfilacci di cavallo! Una degustazione che non potete perdere a meno che non siate vegani o vegetariani. Sfilacci e rucola! Un piatto al quale sono molto affezionata perché lo preparavo spesso durante gli anni dell'università, quando non si andava a mangiare in mensa universitaria e si poteva andare a fare la spesa alle piazze e al mercato di Padova. Inutile girarci intorno, è un abbinamento divino! Sapori forti che ben si sposano e finiscono per diventare un piatto unico più che un insalata!
Gli sfilacci hanno una leggera affumicatura e sono molto saporiti. Ben si abbinano con limone e rucola, aggiungendo anche qualche fetta di patata bollita avete un piatto completo!
Piccole regressioni e forte senso di nostalgia. Oggi mi sento 20 anni meno e vorrei essere lì... Tra Piazza delle Erbe e Piazza dei Frutti a comprare il mazzetto di rucola fresca e al mercato coperto, al "Salone dei sapori"  per gli sfilacci! Eccovi la ricetta:


Ingredienti:

(Le quantità sono relative. Le gestite secondo il vostro gusto. Queste sono le mie per una insalattona che fugge da piatto unico)
  • 80 g di sfilacci di cavallo
  • 80 g di rucola
  • 1 patata medio-piccola
  • 60 ml di olio extravergine d'oliva (3 cucchiaiate)
  • succo di mezzo o quasi un limone
  • pizzico di sale
  • pepe nero (macinato fresco se possibile)

Procedimento:

Preparate una abbondante emulsione di olio extravergine d'oliva e succo di limone e mettete gli sfilacci di cavallo, lasciandoli rinvenire per un oretta o anche di più. (Se non avete tempo a disposizione non è un passaggio obbligatorio.)
Lavate e asciugate bene la rucola.

Fatte bollire una patata, spellatela e tagliatela a fette.
Impiattate la rucola e le patate, condite con un pizzico di sale e aggiungete gli sfilacci di cavallo insieme a tutta l'emulsione di olio extravergine e limone. Macinate sopra un po' di pepe nero e il gioco è fatto! Avete pronto un piatto veramente da gran gourmet, per uno o 2 persone.





sabato 1 febbraio 2020

Pasta fillo rustica ripiena di funghi


I mille usi della pasta fillo rustica! Anche se a forma di filoncino, stiamo parlando sempre di pita greca cucina greca. Proprio dalla pita greca (non quella di pane lievitato) hanno origine anche i filoncini ripieni, questi coi funghi, ma potete trovare tantissimi ripieni a seconda dei gusti e le esigenze alimentari.
I greci adorano la pasta fillo in tutte le sue versioni e i ripieni non sono altro che un pretesto per gustarla. Non è mai l'involucro di un ripieno, ma il contrario. Non so se rendo l'idea... Nella cucina greca si cerca il ripieno che più, a seconda dei propri gusti, esalta e valorizza la bontà della pasta fillo. Manitaropita ovvero torta ai funghi si prepara sia con pasta fillo kroustas, quella che trovate nel mercato che con pasta fillo rustica che per ora potete solamente preparare a casa.
Quale è la differenza delle due paste fillo? 
Una è tirata senza l'ausilio del mattarello ed è fatta con acqua, olio e farina 00. La rustica invece ha una parte variabile di farina di semola rimacinata e contiene olio e aceto. Vine stesa con l'ausilio di un mattarello sottile e viene meglio valorizzata con ripieni diversi della pasta fillo kroustas (quella sottile come carta riso).



Ingredienti:
per 2 rotoli


  • 60 g di farina di semola rimacinata
  • 60 g di farina 00
  • 1 cucchiaiata di olio extravergine d'oliva
  • 1 cucchiaino di aceto
  • 1 g di sale
  • 60 ml di acqua
  • amido di mais per la stesura
  • olio extravergine d'oliva

Per il ripieno
  • 60 ml di olio extravergine d'oliva
  • 300 g di funghi champignon
  • 10 g di funghi porcini secchi
  • 100 g di cipolla bianca (1 medio-grande)
  • 3 listelli di prezzemolo
  • 1 pomodoro secco
  • pizzico di sale
Filoncini surgelati pronti ad essere messi al forno

Procedimento:

Impastate la farina 00, la farina di semola rimacinata, il sale, l'aceto, la cucchiaiata di olio extravergine e l'acqua. Formate una palla, lanciatela con forza contro il banco di lavoro per un paio di volte, avvolgetela con pellicola alimentare e lasciatela riposare per 20 minuti.

Mettete in ammollo in acqua tiepida i funghi porcini secchi
Tagliate la parte sporca dei gambi dei funghi e con un panno umido puliteli da eventuali residui di terra.
Tagliate a dadini i funghi e la cipolla.
In una padella mettete a scaldare l'olio e fate appassire cipolla e funghi champignon. Scolate i funghi porcini e aggiungeteli in padella.

Insaporite con uno o due pizzichi di sale e il trito di prezzemolo e pomodoro secco. Spegnete la fiamma, mescolate e lasciate che si raffreddi.

Dividete il vostro impasto a metà, formate tue palline e oleate le in superficie.
Con l'aiuto di un mattarello per pasta fillo rustica, quindi lungo e sottile procedete alla stesura della pasta come potete vedere nel video qui sotto, dal quinto minuto in poi. I primi 5 minuti sono di chiacchiere. Usate il cursore per arrivare nei passaggi che più vi interessano. (I video li faccio in dirette sulla mia pagina Facebook e quindi chiacchiero anche con le persone che sono online nel momento, guardatelo selettivamente a ciò che vi interessa).
Quindi: 

  • al minuto 5 - stesura della pasta fillo rustica
  • a 14:12 - come farcire e formare il filoncino



(Se il video vi è servito e/o piaciuto lasciatemi un like e iscrivetevi nel mio canale YouTube, sarà per me una motivazione per farne altri e migliorare!)


Potete cuocere subito a 180°C in forno statico o ventilato 25-30 minuti circa e comunque fino a doratura desiderata, o surgelare e tirare fuori nel momento che vi serve mettendo a cuocere direttamente surgelato. Se vi avanza il giorno dopo è normale che la pasta fillo abbia perso la sua croccantezza. Potete ripassarla al forno per qualche minuto o comunque gustarla anche così.