E siamo arrivati a 4 anni bloghino mio! Oggi, il 29 Febbraio e in tarda sera come 4 anni fa ma con l'animo leggero, voglia di giocare tanta, con ansie sedate e con determinata rivendicazione, al contrario al grande senso di rinuncia di allora, ti festeggio! In 4 anni hai portato tanta bellezza nella mia vita, tante nuove esperienze, viaggi, persone interessanti. Starti dietro è un vero e proprio lavoro non retribuito ma altamente appagante. Deposito di un pezzettino di anima mia, di memoria, di sogni e tanti saperi tramandati, sei discretamente seguito per merito dei tuoi contenuti e non per sforzi miei di essere simpatica, accattivante ecc sui social che fanno da amplificatori alla voce di ogni blog e ciò mi rende felice. Come mi fanno immensamente piacere le persone che si affidano alle tue ricette per ricreare momenti conviviali piacevoli, per ispirarsi o anche solo per risolvere il problema quotidiano di "che cavolo cucino oggi???" e a loro va un grazie immenso, perché molte, troppe volte anche se non consapevoli, riescono a cambiare l'orbita di una giornata "no". E sono strane queste persone bloghino mio, perché inaspettatamente arrivano con una parola benevola, gratuitamente, con la richiesta di un consiglio, con la voglia di un saluto, nei momenti più opportuni! Come se avessero le antenne per captare stati d'animo e palesarsi sempre a tuo favore. Quindi oggi per festeggiarti regalo a loro una ricetta per me preziosa. Una ricetta greca tradizionale di monte Pelio.
Nel paesino di Kissos ho visto persone di ogni provenienza, lingua e nazionalità venire per assaggiare questa torta prelibata, perché quella ricetta era l'autentica ricetta antica di monte Pelio. Avevo chiesto alla signora Voula che la preparava per il ristorante centrale, alla signora che faceva la karidopita più famosa insomma, come si fa e lei carinamente mi prese con se in cucina per farmela vedere. Peccato che io avessi 6 anni e riusci solo a fissare le memorie visive e olfattive. Da grande avrei potuto chiedere la ricetta ma lei era un mostro sacro della karidopita. Il suo nome era sinonimo ormai di karidopita e non osai mai chiedere. Ma la ricetta decise di arrivare comunque nelle mie mani in un modo strano... arrivo come ricompensa per aver spiegato alla signora Kety come si fa l'autentica carbonara, e lei mi regalò un libro di ricette tradizionali della mia zona, scritto da lei e dentro c'era la karidopita, la tanto buona torta di noci! Dopo aver per anni fatto karidopita su larga scala, per cene e pranzi a menù greco mi è capitato prepararla anche per un ricevimento dove, secondo voi? Nel ristorante della signora Voula, ormai dato in gestione e lei era lì come invitata al ricevimento! Mi sorrise e commentò: "come la mia!"
Ci tengo a precisare che torta di noci, sciroppata si fa un po' in tutta la Grecia ma le ricette si differenziano e anche il nome. "Melahrinì" per esempio è la torta di noci che fanno nella pianura e contiene una parte di farina o semola fine e qualche cucchiaiata di cacao. Prima o poi vi metto anche la ricetta di Melahrinì ma intanto:
Karidopita, torta di noci di Monte Pelio!
Ingredienti:
- 300 g di noci
- 10 uova
- 50 g di zucchero
- 6 cucchiaiate di pangrattato (70 g)
- 1 tazza da caffè cognac o brandy (60 g)
- un cucchiaino di cannella in polvere
- mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
- 10 g di lievito in polvere
- un pizzico di sale
Per lo sciroppo
- 300 g di zucchero
- 300 g di acqua
- un pizzico di sale
- una cucchiaiata di succo di limone
- mezza tazzina di cognac o brandy
- buccia di limone e un pezzettino di stecca di cannella (aggiunta mia)
Procedimento:
Tritate le noci finemente lasciando una piccola parte (a piacere) a grana più grossa. In un recipiente mischiate noci, pangrattato, lievito, cannella e chiodi di garofano.
Separate gli albumi dai tuorli. Aggiungete un pizzico di sale agli albumi e montateli a neve ferma. Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa e più chiara dal colore iniziale. Aggiungete a filo il cognac o brandy.
Ai tuorli incorporate le polveri (noci, pangrattato ecc) e poi aggiungete in due o tre dosi incorporando gli albumi montati a neve, amalgamando con movimenti lenti dal basso verso all'alto.
Versate in una teglia da 28 cm precedentemente ingrassata (con margarina se vi preme mantenere l'assenza di lattosio o burro se non ci sono problemi) e infarinata.
Cuocete a forno statico, precedentemente portato a 180°C, per 40 minuti.
Fate bollire per 5 minuti lo zucchero con l'acqua, un pizzico di sale e una cucchiaiata di succo di limone (io aggiungo anche una buccia di limone e un pezzettino di stecca di cannella) spegnete e aggiungete in mezza tazzina di cognac o brandy e versate lo sciroppo bollente sulla torta appena sfornata.
Tagliate a rombi e servite accompagnando sempre da un bicchiere di acqua fresca.