Siete in cerca di qualche sfizio da portare ad un buffet? Qualche finger food veloce e facile da preparare e che possa deliziare grandi e piccoli? I miei bimbi adorano la tiròpita veloce ed è sempre andata a ruba in tutte le tavolate alle quali l'ho presentata. In più, per la gioia mia, si prepara in 5 minuti! Di tiropita vi ho già parlato qui, nella ricetta di feta in pasta sfoglia e qui, dove trovate i fagottini di pasta kurù ripieni di feta. Nella cucina greca di feta fatta a pita (torta, spianata) ne trovate mille versioni, tutte apprezzatissime e onnipresenti. Credo che questa versione di tiròpita veloce sia appunto la più veloce e facile da preparare! Buon divertimento! Noi con Chiara ci siamo divertite. Se non avete voglia di leggere eccovi il video:
Ingredienti:
2 rotoli di pasta sfoglia
200gr di feta
1 tuorlo d'uovo
sesamo
Esecuzione:
Srotolate la pasta sfoglia e sbricciolate sopra la feta.
Coprite con il secondo rotolo di pasta sfoglia e passate sopra un paio di volte il mattarello, in modo da appiattire un po' le sfoglie e inglobare la feta. Con una rotella tagliapasta tagliate a pezzetti grandi secondo le vostre esigenze. Se dovete allestire un buffet, se volete servire come finger food direi pezzi piccoli.
Mischiate il tuorlo con due gocce d'acqua (proprio due!), spennellate e cospargete di sesamo!
Mettete al forno prescaldato a 175°-180°C per 25-30 minuti circa, o comunque fino a doratura desiderata.
Lasciate sfreddare leggermente, dividete i pezzi e serviteli!
I cioccolatini di castagne e nocciole sono indissolubilmente legati nella mia memoria gustativa coi sapori Natalizi e precisamente col 22 di Dicembre, giorno dell'onomastico della mia amica del cuore, in Grecia. Erano i cioccolatini che aspettavamo tutto l'anno perché sua sorella li faceva una volta sola come regalo per quel giorno! E cioccolato, castagne e nocciole sono anche il sapore con il quale Apriti Sesamo ha voluto farvi gli auguri di Buon Natale quest'anno! Alla Vigilia, ho potuto giusto mettere la mia cartolina con tanto affetto per tutti, eccovi però anche la ricetta! Ingredienti (per 25 pezzi):
250gr castagne bollite e pulite bene
15gr di burro
1-2 cucchiai di cognac
50gr zucchero a velo
25gr cioccolato fondente grattugiato
50gr di nocciole tostate polverizzate
25 nocciole intere
180gr cioccolato fondente fuso
Esecuzione: Mettete nel tritattuto le nocciole polverizzatele e metettele da parte. Poi grattugiate i 25gr di cioccolato (ma potete anche metterlo nel tritattuto). Incidete le castagne e fatele bollire in acqua con un pizzico di sale per 25-30 minuti. Sbucciatele bene ancora calde e
mettetele nel tritatutto insieme al cognac, lo zucchero a velo e il burro ammorbidito.
Aggiungete il composto nella terrina dove avete messo in cioccolato tritato e la polvere di nocciole e mischiate con la mano fino a che diventi un composto ben amalgamato. Non ha bisogno di essere messo in frigo, potete procedere formando subito le palline e fissando su ciascuna una nocciola intera.
Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato per la copertura. Il cioccolato andrebbe temperato cioè sciolto a 50°C, messo su una superficie fredda e lavorato con una spatola stendendolo e raccogliendolo finché la temperatura non si abbassi a circa 28°C e non si cominci a solidificare e dopo portato ancora a temperatura leggermente più alta. Come fare tutta questa roba in casa e senza avere a disposizione una superficie di lavoro fredda e un termometro? Semplice! In modo empirico! Mia nonna diceva che un termometro ce l'abbiamo sempre: il nostro corpo che segna 36.6°C! Sciogliete il cioccolato anche al microonde senza alzare troppo la temperatura che altrimenti si brucia. Deve risultare ben caldo, da scottare. Lo tirate fuori e con una forcchetta lo aiutate a sciogliersi piano piano. Appena è sciolto e molto liquido cambiatelo di recipiente, (va bene una ciotola di vetro o porcellana) e mischiatelo con un cucchiaio che avete precedentemente messo in frigo. Insomma, sfreddatelo e riscaldatelo ancora arrivando questa volta a poco più di 30°-31°C. Tuffate i vostri cioccolatini di castagne e nocciole e lasciateli asciugare sopra un foglio di carta forno. Se di aspetto non vi escono perfetti, non vi preoccupate, andranno via in un batter d'occhio, perché sono veramente molto buoni!
Anche se siamo fuori stagione, non ho potuto resistere ieri vedendo questa meraviglia al mercato:
I miei tanto amati e delicati fiori di zucca! Quelli per i quali mio figlio grande va matto: i fiori di zucca da fare ripieni come si fanno in Grecia! Tutta l'estate li abbiamo rincorsi a ogni mercatino e ogni trattoria, perché non ci bastavano mai quelli preparati in casa dalla mamma! Ne vado fiera comunque che Figlio Uno apprezzi un sapore così fine come i fiori di zucca ripieni e anche se fuori stagione, che non è il massimo per i miei gusti, non ho potuto non comprarne due mazzi. Per mancanza in tempo però e forse per poca predisposizione mentale, (non ero pronta a preparare a metà Dicembre, sotto Natale, i fiori di zucca ripieni) ho deciso di unire le due culture culinarie con un risultato veramente sublime! Nasce così il risotto ai fiori di zucca su ricetta di Apriti Sesamo! Anche se fuori stagione, ne è valsa la pena chiudere un occhio. Ingredienti:
20 fiori di zucca
1 cipolla piccola o un cipolotto fresco
1 carota
60ml di olio extravergine d'oliva
350gr di riso Vialone nano, Arborio o Carnaroli
un cucchiaino di sale
5-6 rametti di aneto o finocchietto selvatico
3 cucchiaiate di yogurt greco
Esecuzione:
Prendete un fiore per volta e privatelo dalle escrescenze laterali sulla base del fiore. Tagliate il gambo e con grande attenzione eliminate il pistillo.
Per lavarli, immergeteli velocemente in una bacinella con acqua in modo che qualche formichina salti fuori e poi lasciateli ad asciugare in un canovaccio da cucina. Mettete l'olio a scaldare e iniziate a tostare il riso. Aggiungete la cipolla e la carota tritate e continuate per qualche minuto. Aggiungete una tazza di acqua calda, il sale e abbassate la fiamma. Continuate ad aggiungere acqua calda in modo che in vostro riso resti coperto.
A metà cottura dei tempi indicati per il riso che avete scelto, aggiungete i fiori di zucca tagliati a pezzettini e la parte tenera dei rametti del finocchietto o dell'aneto. Un minuto prima del termine della cottura aggiungete un ultimo goccio d'acqua calda e le 3 cucchiaiate di yogurt greco.
Spegnete e coprite la pentolla, lasciando mantecare per qualche minuto!
E' un risotto molto leggero e intenso di sapore. Provatelo!
Non c'è festa senza il profumo di cioccolato! Ammetto di essere una cioccolato - dipendente! Dei tartufi poi... restavo in contemplazione per ore davanti alle vetrine delle pasticcerie che sfoggiavano una vasta gamma. A Natale non possono mancarmi i tartufi alle castagne, un abbinamento che adoro e che delizia molto famiglia. parenti e amici! Eccovi la ricetta, godetevi la loro sublime semplicità e il profumo di cioccolato fondente che invade la casa! Ingredienti (circa 25 pezzi):
250gr di castagne bollite
40gr di burro ammorbidito
40ml di rum scuro Zacapa o quello che avete (può andare anche cognac o brandy)
50gr di cioccolato fondente 50% (io 75%)
50gr di zucchero a velo
Per la copertura
200gr cioccolato fondente
cacao amaro in polvere
Esecuzione:
Incidete le castagne e fatele bollire in acqua con un pizzico di sale per 25-30 minuti.
Sbucciatele bene ancora calde e mettetele nel tritatuto insieme al rum Zacapa e lo zucchero a velo. (Potete anche lavorarle con una forchetta, se gradite che il composto non sia omogeneo e che ogni tanto si trovino piccoli pezzi di castagne integri.)
Aggiungete il burro ammorbidito e il cioccolato fuso, mischiate con la mano fino a che diventi un composto ben amalgamato e mettete in frigo per farlo sfreddare e rassodare.
Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato per la copertura e dopo aver formato le palline, prendete con la mano un po' di cioccolato fuso e arrotolate ogni pallina tra le mani. Dopo aver trattato così tutte le palline, ripetete l'operazione, tuffando però alla fine ogni pallina, (subito dopo averla fatta arrotolare tra le mani cioccolatose per la seconda volta) nella polvere di cacao amaro. Facendo così sotto il cacao si formerà una sottile crosta croccante di cioccolato fondente e i vostri tartufi saranno sorprendenti! Lasciateli riposare per 0 minuti. Assaggiate subito!
Patzarosalàta, ovvero l'insalata di barbabietole rosse oltre ad essere un insalata servita in purezza come vi racconto qua, è anche uno sfizioso stuzzichino facile da realizzare e di grande effetto tra gli antipasti per una tavola in festa! Una preparazione della cucina greca molto meno conosciuta dal tanto famoso tzatziki ma che vale la pena assaggiare! Secondo la ricetta tradizionale si incontra in due versioni che si distinguono per consistenza. Una è lavorata ad un grande mortaio di legno, pestando prima le noci, le barbabietole, il sale e una minuscola quantità di aglio e aggiungendo successivamente il resto degli ingredienti, usando il pestello con un movimento circolare e incorporando piano piano il resto degli ingredienti, e l'altra è la versione che vi propongo io, oggi: barbabietole tagliate a cubetti, più o meno grandi, noci tritate grossolanamente e uno spicchio d'aglio messo per intero per profumare e poi tolto. Alcune casalinghe usano mettere anche una cucchiaiata di maionese che devo dire si abbina benissimo con lo yogurt greco, tuttavia vi do la ricetta tradizionale e lascio a voi le sperimentazioni. L'insalata di barbabietole rosse, avvolta dallo yogurt greco e impreziosita dalle noci, accompagna bene fritture di pesce e di verdure ma vi assicuro che mangiata anche su prelibati bocconi di pane non è da meno!
Ingredienti:
250gr di barbabietole rosse (pesate già cotte)
300gr di yogurt greco
50gr di noci
1 spicchio d'aglio
mezzo cucchiaino di sale
2 cucchiaiate grandi di aceto di vino rosso
5-6 cucchiaiate di olio extravergine d'oliva
Esecuzione:
Fatte bollire le barbabietole rosse, fino a diventare morbide. Lasciatele sfreddare e spelatele. In alternativa potete usare quelle che si trovano già cotte, nel banco frigo del reparto ortofrutticolo di ogni supermercato.
In una terrina mettete le barbabietole tagliate a pezzi piccoli o grandi o tritate nel tritatutto (come meglio vi garba insomma), le noci (che io ho sminuzzato con le mani perché mi piace trovare i pezzi dopo) e uno spicchio d'aglio intero o tagliato a metà. Tutto dipende insomma dal vostro gusto personale. (Di certo è che non si tratta di fare l'agliata e nemmeno tzatziki...)
Aggiungere lo yogurt, il sale, l'aceto e una per volta le cucchiaiate di olio.
Mischiate bene e lasciate riposare per 2 ore minimo, prima di servire!
Se dalle barbabietole rosse si fa lo zucchero perché mai non usarle per fare un dolce! Una torta dolce e colorata! Ci ho pensato un po' con quali profumi e sapori potevo abbinare le barbabietole e alla fine ho concluso che il miglior abbinamento era con delle ottime nocciole tostate e la panna al cioccolato bianco! Non mi sbagliavo. Nocciole e barbabietole ci stanno insieme divinamente e la copertura di panna al cioccolato bianco rafforza ancora di più questo inusuale sposalizio. Una torta che accompagna molto bene due tazze da tè e tante chiacchiere! La sua preparazione facilissima, l'aspetto e il profumo dopo la cottura meravigliosi! Leggermente rosa in superficie, mi faceva fantasticare sul colore interno, invece... niente, me l'aspettavo più colorata! Per fortuna il suo sapore e il profumo la fanno perdonare per non essere uscita di un bel colore rosa anche dentro! Per esigenze di famiglia l'ho preparate con farina di riso, quindi senza glutine ma potete benissimo usare anche farina 00. Fuori l'ho coperta con uno strato di panna al cioccolato bianco (si vede che ho tanta voglie di neve?) e decorata con tre nocciole e due foglie di cioccolato che non mi ricordo dove ho visto fare tanti anni fa ma da allora ci faccio un figurone ogni volta che decoro qualcosa con esse...
Ingredienti:
4 uova
180gr di zucchero
1 vanillina
1 bustina di lievito vanigliato senza glutine
150gr di barbabietole cotte
100ml di olio di semi
70gr granella di nocciole
300gr di farina di riso
Per la copertura:
250ml panna vegetale già zuccherata
50gr di cioccolato bianco
10-15gr di cioccolato fondente
3 nocciole
Esecuzione:
In abbondante acqua NON salata fatte bollire le barbabietole rosse finché, infilando un coltello risultino morbideLasciatele sfreddare e spelatele. In alternativa potete usare quelle che si trovano già cotte nel supermercato.
Dunque, mettete nel tritatutto i 150gr di barbabietole e i 100ml dell'olio di di semi e frullate bene.
In una terrina, montate con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, fino ad ottenere una spuma gonfia e di colore chiaro.
Aggiungete le barbabietole frullate con l'olio, mischiate e continuate con la farina di riso, il lievito e la vanillina.
Alla fine mettere la granella di nocciole (la mia fatta da me, tritando delle nocciole tostate di ottima qualità) e mischiate con una spatola di silicone.
Versate l'impasto ad una teglia foderata da carta forno o se preferite che esca più regolare nei bordi, in una teglia imburrata e infarinata con farina di riso. E mettete a forno prescaldato a 180°C per 30-35 minuti circa. Fatte la prova stecchino e se lo stecchino esce asciutto, senza impasto attaccato, allora spegnete, lasciate lo sportello aperto e lasciatela sfreddare dentro.
Per la copertura: Fatte sciogliere 50gr di cioccolato bianco in 250ml di panna. Mettete tutto in frigo e lasciate sfreddare bene. Una volta che la vostra panna è ben fredda montatela con le fruste elettriche e coprite la vostra torta. Per le foglie: selezionate delle foglie vere di limone, arancio o melangolo. Lavatele, asciugatele e spennellatele dalla parte dietro con cioccolato fondente, fuso a bagnomaria o a microonde con grande attenzione a non bruciarlo! Lasciatele sfreddare in modo che il cioccolato si solidifichi e se serve ripassatele. Una volta asciutte, con grande attenzione togliete la foglia viva. Io avevo fretta e per pura fortuna dalle tante foglie fatte mi sono uscite le due che più mi piacevano:
Decorate, tagliate ed ecco a voi una bella fetta di torta di barbabietole e nocciole!
Loro a Capodanno non possono mancare! Le lenticchie considerate dall'antichità auspicio di prosperità e di buona fortuna non possono mancare dalle tavole di Capodanno, ma non tutti riescono ad apprezzarle in umido e col cotechino o lo zampone. Eccovi allora la ricetta di Apriti Sesamo per una insalata prelibata preparata in pochi minuti! Così che la tradizione possa essere onorata anche da chi preferisce una cucina vegetariana, da chi ama i piatti vegani o addirittura da chi, come nella mia famiglia, le lenticchie in umido le mangia spesso durante tutto l'anno e per la festa di Capodanno le vuole gustare in un modo diverso! Le lenticchie devono essere del raccolto nuovo e come per tutti i legumi, almeno un anno lontane dalla loro data di scadenza. Le lenticchie di Capodanno sono grandi in modo che più assomiglino ai soldoni nei quali si devono trasformare! Il loro abbinamento con i sottaceti aumenta la loro digeribilità, dato che a Capodanno l'orario del loro consumo non è proprio ottimale! I legumi, molto energetici e impegnativi per lo stomaco vanno consumati preferibilmente a pranzo, per non parlare del fatto che non saranno l'unico piatto messo a tavola anche se sarebbero sufficienti da sole a coprire in fabbisogno nutritivo... Detto ciò non mi resta che lasciarvi la ricetta augurandovi di cuore che le lenticchie si trasformino per l'anno nuovo in soldoni e vi portino tanta, ma proprio tanta prosperità!
Ingredienti:
300gr di lenticchie grandi
1 foglia di alloro
100gr di peperone verde
100gr di peperone rosso
100gr di sottaceti (io cetriolini e pannocchiette in agrodolce)
20 olive nere denocciolate
50ml olio di oliva extravergine
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino raso di sale
1 cucchiaino raso di origano
2 cucchiaini di prezzemolo tritato
Esecuzione:
Date una veloce occhiata per scartare le impurità ed eventuali pietruzze nel caso aveste comperato le lenticchie sfuse. Mettetele in un colino, lavatele e mettetele a bollire in acqua NON salata e la foglia di alloro, per 25-30 minuti. Non hanno bisogno di ammollo. Provate sempre la cottura e adeguate i tempi alle vostre lenticchie. Devono risultare cotte senza disfarsi!
Lavate, pelate e tagliate a piccoli pezzettini i peperoni, mettete in una padella l'olio, lo spicchio di aglio e a fiamma alta saltate veloce i pezzetti di peperone fino a che si ammorbidiscano. L'aglio serve solo per insaporire l'olio ma poi va scartato.
Scolate le lenticchie, mettetele in un recipiente e conditele con i peperoni saltati, un cucchiaino raso di sale, uno di origano, due di prezzemolo e i sottaceti tagliati a pezzettini piccoli e le olive tagliate a rondelle. La quantità di sottaceti messi sono indicative e calibrati per i gusti della mia famiglia, ma volendo potete metterne più di 100gr ovviamente!
Mischiate e lasciate a riposo per un paio di ore minimo.
Chirinò prassosèlino. Maiale porri e sedano è uno spezzatino tradizionale della cucina greca. Si trova spesso sulla tavola di Natale, come alternativa all'altrettanto tradizionale piatto della gallina ripiena fatta in brodo e la tacchina ripiena fatta al forno. I pezzi di carne di maiale si alternano coi pezzi di porro e le foglie di sedano, il tutto avvolto nella tipica e molto amata salsa avgolemono, composta da uovo, limone e il sugo della pietanza. In questo squisito spezzatino di maiale le donne del Monte Pelion aggiungevano sempre una manciata di prugne secche. Frutto raccolto durante l'estate essiccato sotto il sole d'Agosto e conservato per lo spezzatino di maiale porri e sedano e altre prelibatezze dei giorni di festa. Quindi io vi propongo la versione tradizionale proprio della mia zona di provenienza. In verità non so se l'aggiunta delle prugne è estesa in tutta la regione della Tessaglia. So solo che tre cuoche a me care, che ormai non sono più tra noi, la consideravano tipica della montagna dei Centauri. Uno spezzatino agrodolce molto profumato, di una lunga tradizione ma di aspetto da gran gourmet, fatto dall'ultimo chef stellato! (Le foto mie non rendono giustizia!) E giusto per farvi rendere conto di quanto lunga è la strada di questo spezzatino, vi dico che mia nonna, classe 1918, diceva sempre "Al maiale porri e sedano ci vuole una manciata di prugne secche! Così lo faceva la mia di nonna e così te lo dico! Eravamo gente povera e la carne era poca. Bisognava aumentarla con qualcosa per presentare un piatto di festa!"
Ingredienti:
500gr di carne di maiale (io arista)
4 porri
1 sedano
10 prugne secche
120ml olio d'oliva extravergine (se la vostra carne è magra, altrimenti meno)
1 cucchiaino di sale
1 uovo vivo se è possibile
succo di un limone
Esecuzione: Tagliate la carne a tocchetti e mettetela nell'olio ben caldo per sigillarla da tutte le parti. Una volta sigillata, aggiungete un bicchiere di acqua calda, coprite la pentola, abbassate la fiamma e lasciate andare per 50 minuti circa. Ogni tanto controllate che non sia evaporata tutta l'acqua. E aggiungete caso mai! Nel frattempo private delle foglie esterne e più dure i porri e il sedano, lavate le verdure e tagliatele a tocchetti di circa 5-6cm di lunghezza. Aggiungete in pentola i porri, il sedano, le prugne, il sale e fatte saltare come se fosse pasta da saltare col sugo. E' una pietanza che non si mescola ma si salta muovendo la pentola, in modo che i pezzi di porro rimangano interi. Aggiungete un po' di acqua calda ancora, coprite e lasciate cuocere per altri 20 minuti finché le verdure risultino cotte.
E prepariamo la salsa avgolemono che per le prime volte ha un certo grado di difficoltà perché esca come si deve.
Prendete un uovo preferibilmente vivo a temperatura ambiente (Per uovo vivo ricordatevi che intendo sempre un uovo che non sia più vecchio di dieci giorni. Un uovo che se fosse fecondato e messo sotto una chioccia abbia ancora la potenza di dar vita!) Separate l'albume dal tuorlo senza romperlo e montate l'albume a neve. Aggiungete il tuorlo continuando a lavorare con una frusta a mano e poi il succo di un limone a filo. Con attenzione (e forse con l'aiuto di qualcuno) prelevate il sughetto dello spezzatino che avete appena spento e continuando a mischiare aggiungetelo ancora bollente nell'uovo e nel limone. La salsa deve aver preso calore in modo che quando andate a versarla in pentola non subisca lo sbalzo termico. Rovesciatela sopra lo spezzatino e muovete la pentola in modo che vada dappertutto uniformemente. E qui arriva il bello... Accendete per qualche minuto la fiamma e continuando a mischiare muovendo la pendola fate alzare la temperatura in modo che la salsa si addensi senza tuttavia far coagulare l'uovo.
Se coagula non preoccupatevi! Non siete gli unici a cui è successo! Ci sono perfino foto di affermate food blogger con la salsa avgolemolo "tagliata" come si dice in Grecia. La pietanza è comunque commestibile! Non scoraggiatevi! D'altronde capita pure fare la frittata di spaghetti al posto della carbonara! Avete tutta la mia solidarietà e comprensione! Armatevi con tanta voglia di divertirvi mettendovi in gioco per scoprire un nuovo sapore che veramente vale!
Pane ripieno di sapore greco! Una ricetta di restituzione! Apriti Sesamo restituisce sapori della sua infanzia in una nuova versione. "Pezzo di pane, formaggio feta, un pizzico d'origano e se avevi anche qualche pomodoro ben maturo e una manciata d'olive eri un Re!" Diceva mia nonna nata e vissuta nel monte dei Centauri. Ai tempi della mia infanzia erano diventati gli ingredienti del panino per la merenda pomeridiana, per quando si giocava a correre nel rione come dei forsennati. Molte volte mi capitò dover proporre sapori greci in versione finger food. Il pan ripieno alla greca figurò (per brevissimo tempo, perché sparisce subito) in vari buffet per 40, per 100, per 160 persone. In uno c'erano dei francesi che fotografavano ogni singola fettina prima di metterla in bocca e prodigarsi ad esclamazioni goduriose subito dopo. Certo, la loro amata baguette non l'avevano mai mangiata così! E per quel buffet avevo giocato sporco, facendomi fornire di tre tipi diversi di baguette originali, prodotte in Francia. Pan ripieno alla greca credo possa figurare bene in mezzo agli antipasti delle tavole natalizie. Ottime baguette si trovano in molte panetterie di qualità, prendete spunto e sbizzarritevi! Io le riempio alla greca ma potete fare vari abbinamenti: ricotta, feta e spinaci (ops! Anche questi sono alla greca!) oppure ricotta, peperone rosso e prosciutto cotto! Via libera all'immaginazione e alla sperimentazione. Intanto vi lascio la ricetta ben collaudata del pan ripieno alla greca:
Ingredienti:
2 baguette (baghette)
200gr di ricotta
200gr formaggio feta
1 pomodoro sodo e ben maturo medio
origano (quello siciliano si avvicina di più all'origano greco)
1 pizzico di sale
40ml olio extravergine di oliva di ottima qualità
Esecuzione:
Tagliate le baghette in tre parti, eliminando gli angoli.
Con un coltello seghettato svuotate dalla mollica (che userete per qualche altra preparazione tipo polpette per esempio, o come pan grattato, una volta tostata al forno, perché in cucina non si butta nulla!)
Spelate e tagliate a dadini il pomodoro, salatelo con un pizzico di sale e mettetelo in un colino per fargli perdere un po' di acqua.
Mischiate la ricotta con la feta sbriciolata, l'olio, l'origano e il pomodoro, e aiutandovi con un cucchiaino piccolo farcite le baghette. Avvolgetele in un foglio d'alluminio o pellicola alimentare e lasciate in frigo per una notte.
Con un coltello sempre seghettato tagliate fettine grosse circa 1cm e avete la premura di pulire la lama del coltello ogni 2-3 fettine in modo da non spalmare il ripieno anche dalla parte esterna della baghetta.
E' giunto il momento! La prima neve ha cominciato ad imbiancare la montagna dei Centauri. Tutto richiama ad una merenda nutriente! Un super food della cucina greca: yogurt con miele e noci! Molte cose quando escono dal loro contesto culturale, vengono in qualche modo snaturate! Non riescono a portarsi dietro usi e costumi insiti nella loro natura. Difficile renderle giustizia senza il loro backgroud culturale! (Cultura come insieme di saperi, usi e costumi.) Così succede anche con il famoso abbinamento "yogurt greco, miele e noci!" Viene proposto come dessert, viene proposto già pronto sui banchi dei supermercati, viene proposto in ogni luogo e stagione, viene proposto come un alimento dietetico e povero chi lo assaggia convinto di mangiare leggero e poi si trova a fare i conti con l' ignoranza (nel senso buono della parola) ancor prima che con la sua digestione! Yogurt greco con miele e noci si serve per la maggiore nei rifugi in montagna, dopo una camminata in mezzo alla natura imbiancata, dopo una giornata di svago sugli sci. Yogurt con miele e noci, se piace, ai bambini che devono crescere, a chi deve andare in palestra per un duro allenamento, agli innamorati per colazione (nei primi tempi) durante un weekend passato nella sudetta montagna... A chi deve saltare un pasto! Per tutti gli altri va bene lo yogurt non colato (esiste anche questo in Grecia!) e senza miele e noci. Oppure ripiegate su un buon risògalo ma pure quello come pasto sostitutivo! Mi ricordo sempre lo sguardo sbigottito di mia nonna quando una mattina mi svegliai e presi yogurt, miele e noci per fare colazione (ero adolescente, ci sta...) "Stavi scavando tutta la notte?" mi chiese premurosamente. In effetti non serviva tutta quella botta d'energia, per stare seduta cinque ore a scuola facendo pure merenda a metà mattina! Comunque io la "ricetta" ve la propongo, caso mai vi servono energie per qualche motivo straordinario.
Ingredienti:
Yogurt greco: fatto con latte di mucca, fresco (non in polvere), intero (non scremato!) e colato. La nazionalità delle mucche non ha importanza! Anzi dovete proprio cercare yogurt fatto con latte prodotto nei pascoli più vicini al luogo dove intendete consumare lo yogurt! "Yogurt greco" è greco se fatto allo stesso modo (latte intero fresco, con aggiunta di fermenti lattici e privato da gran parte dello siero mediante colatura) e se portatore degli stessi principi. Quindi munitevi di una garza di cottone, lavata, sciacquata bene, fatta bollire per qualche minuto per sterilizzarla, metteteci dentro la miglior qualità di yogurt locale che potete trovare, in quantità quasi doppia della quantità di yogurt che volete ottenere. Lasciate colare per il tempo necessario che perda lo siero. In alternativa provate a comprare uno yogurt greco già pronto, affidandovi però alle marche che riportano come luogo di produzione la Grecia.
Miele: il "cibo degli dei" potrà essere della varietà a voi più gradita: di millefiori, di bosco, di castagno, di agrumi o di corbezzolo, di timo o di abete (il mio è un misto di millefiori e abete.) Importante che il nettare sia stato raccolto dalle api negli stessi pascoli delle mucche! Non sto scherzando! I miele deve essere altrettanto prodotto a chilometro zero. Prediligete i prodotti locali. In una coppa di yogurt greco con miele e noci quello che maggiormente si va a gustare sono i profumi e i sapori della natura circostante quando essa dorme sotto un manto di neve.
Noci: non mi dilungo oltre! Le noci vanno bene anche quelle californiane se vi dovete recare oltre oceano per gustavi una coppa di yogurt e miele! Altrimenti sempre prodotto locale!
Esecuzione:
Trovate il luogo, la compagnia e gli ingredienti adatti, componete in quantità a vostro piacimento e